Da noi-Donne
Dalla rete: Violenza di genere
SIAMO EVA, SEMPRE E COMUNQUE
A me questa sentenza fa venire i brividi: vedo un pedofilo (condannato come
tale) che compra libri assumendo il ruolo di RIEDUCATORE di una ragazzina
cattiva, della lolita dei Parioli.
inserito da barbara giorgi
Un’amica avvocata mi scrive “Barbara, leggi questa.” E io leggo “La
decisione della giudice: 30 libri sull’identità femminile per risarcire la
15enne dei Parioli”. (articolo su 27esimaora.corriere.it).
Non c’è che dire: sentenza originale. Bisogna vedere però se è originale in
senso positivo o negativo. Per me, lo dico subito, è originale in senso
negativo, perché la sentenza stabilisce “come risarcimento morale, alla 15enne
romana finita in un giro di prostituzione ai Parioli, non 20.000 euro ma le
poesie di Emily Dickinson o i romanzi di Virginia Woolf. I soldi no, i volumi
di Sibilla Aleramo e Oriana Fallaci sì. La monetizzazione dei danni morali no,
il dvd del film «Suffragette» o un’infarinatura di «La costruzione sociale del
genere: sessualità tra natura e cultura», questi sì, per comprendere che il
vero danno subìto, vendendo il proprio corpo a 15 anni, è la svalutazione della
propria identità di adolescente.”
Tutto molto bello, in apparenza. Ma c’è da considerare alcuni punti
fondamentali: in ambito penale, l’imputato è stato condannato a due anni (2
anni per aver usato, da cliente, una minorenne… lascio a voi i commenti); in
ambito civile, l’imputato non deve risarcire la ragazzina con 20.000 euro per
danni morali (come richiesto dalla curatrice speciale della minore, tramite
l’avvocato), ma – appunto – deve fornirle libri e dvd.
Ora, per carità, trattasi di libri e film dvd indiscutibilmente di alto
valore educativo, su un piano culturale e personale. Esempio: poesie di Emily
Dickinson, romanzi di Virginia Woolf, volumi di Sibilla Aleramo, libri di
Oriana Fallaci. Alzi la mano chi non apprezza questi scritti di donne
impegnate, colte: geni della parola. Donne che danno un significato profondo
all’essere donna.
Ma questo poteva essere un bel regalo del tribunale alla ragazzina. O della
giudice. O della sua curatrice speciale. Non un’imposizione dettata da
sentenza. Perché, scusate tanto, ma io lo sentenza – in questo modo – la vedo
ribaltata contro di lei, contro questa ragazzina peccatrice che con la sua
condotta immorale ha indotto sulla strada della perdizione l’uomo. E’ lei,
quindi, che dovrebbe essere RIEDUCATA, non lui.
Certo, a lei serviranno anni di ri-costruzione di sé, con probabile aiuto e
supporto di psicologhe, educatrici, della stessa curatrice. Ma l’educazione non
si impone con sentenza. Le sentenze devono ricadere sui veri colpevoli.
Leggete tra le righe: lui assume il ruolo di chi fornisce materiale
educativo, quindi di chi dovrebbe educare, quindi di chi dovrebbe ricondurre
sulla giusta strada dell’etica sociale.
A me questa sentenza fa venire i brividi: vedo un pedofilo (condannato come
tale) che compra libri assumendo il ruolo di RIEDUCATORE di una ragazzina cattiva,
della lolita dei Parioli.
Da questa sentenza, ecco una volta di più la gogna pubblica per lei: la
donna. Minorenne o adulta non conta. Abbiamo il PECCATO dentro. Dobbiamo essere
rieducate e salvate dall’uomo.
Donne. Siamo Eva, sempre e comunque.
25 settembre 2016
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