Per essere in comunione col
CTI = coordinamento
teologhe italiane
Adriana Cavarero – Franco
Restaino, Le filosofie
femministe, Mondadori, Milano 2002.
Donne
disarmanti. Storie e testimonianze su nonviolenza e femminismi, a cura
di M. Lanfranco e M. G. Di Rienzo, Intra Moenia, Napoli 2003.
Non
contristate lo Spirito. Prospettive di genere e teologia: qualcosa è cambiato?,
a cura di M. Perroni, Il Segno dei Gabrielli, Negarine (VR)
2007.
Dizionario di teologie
femministe (edd. Letty Russel – Shannon Clarkson), Claudiana, Torino 2010.
Teologia e prospettive di
genere, a cura del CTI, in Le scienze
teologiche in Italia a cinquant’anni dal Concilio Vanticano II, a
cura di P. Ciardella – A. Montan, LDC, Torino Leumann 2011, 163- 191.
Dire la differenza senza ideologie (Ciccone,
Morra, Perroni, Simonelli, Tomassone, Vantini), in Il Regno – Attualità,
1/2015, 53-65.
Cristina Simonelli, Teologia, differenza e gender: un dibattito aperto in
“Studia Patavina” 62 (2015) 73 – 88.
Chi si avventura a leggere le
pubblicazioni ricordate si rende conto di una certa diversità nel modo di
indicare questi studi: femminista/femminismo risultano sgraditi in contesto
latino cattolico (e fra le giovani generazioni, di qualsiasi orientamento) e
sono usati con parsimonia. Alcune autrici utilizzano delle circonlocuzioni,
come “teologia delle donne” – nomenclatura vicina, del resto, a quella mujerista e womanist, rispettivamente
latino e afroamericana. Altre volte è stata preferita la definizione di
femminile: non tutti gli scritti che la utilizzano mirano ad addomesticare il
discorso e a toglierne le punte più critiche. Si è presto diffuso, praticamente
in tutto l’occidente, l’uso di parlare di queste ricerche “in prospettiva di
genere”, in dialogo e dialettica con le molteplici posizioni gender/orientate.
Così ad esempio il CTI «valorizza e promuove gli studi di genere in ambito
teologico, biblico, patristico, storico, in prospettiva ecumenica» (Statuto,
art. 2). I più recenti tra i repertori sopra indicati discutono anche il
significato e l’estensione che a questa formulazione attribuisce il
Coordinamento delle Teologhe Italiane e recensiscono anche l’elaborazione della
maschilità e gli studi queer.
Ciò che accomuna la maggior
parte di questa produzione delle donne/femminista/di genere è comunque un
tratto critico e trasformativo.
Ci si potrebbe però avvicinare
al tema per altre strade, diverse da quelle dello “stato degli studi”. Ne
forniamo qui alcuni esempi, non certo esaustivi e presentati informa più
sintetica dei precedenti. Ci si può dunque avvicinare:
con un taglio storico,
leggendo le opere che sono ormai dei classici, sia filosofici che teologici:
Mary Daly, Al di là di dio
padre [1973], Editori Riuniti, Roma 1990; E. Schüssler Fiorenza, In memoria di Lei, [1983]
Claudiana, Torino 1990; Anne Carr, Grazia
che trasforma. Tradizione cristiana ed esperienza delle donne, [1988]
Queriniana, Brescia 1991Luisa Muraro, L’ordine
simbolico della madre, [1991] Editori Riuniti, Roma 2006; Elizabeth
Johnson, Colei che è,
[1992] Queriniana, Brescia 1999
oppure con un approccio
letterario, che spesso riesce a rendere con
parole altre e belle i nodi di un pensiero complesso: Michela Murgia, Ave Mary. E la chiesa inventò la
donna, Einaudi, Torino 2011; Mariapia Veladiano, Il tempo è un dio breve,
Einaudi Stile Libero, 2012.
oppure privilegiare la via biografica, rintracciando attraverso
volti e storie le pratiche che trasformano: Ivana Ceresa, L’utopia e la conserva. Una vita
spirituale nella contemporaneità, Tre Lune, Mantova 20011; M.
Antonella Grillo – Luisella Lugoboni, Lo straordinario dell’ordinario. Città
donne e Chiese: la via italiana di Marisa Bellenzier e Ivana Ceresa, Effatà,
Cantalupa (TO) 2013; Cettina Militello, Volti
e storie. Donne e teologia in Italia, a cura di M. Agnese Fortuna,
Effatà, Cantalupa (TO) 2009.
Infine
segnaliamo – ma questa pubblicazione è costantemente in dialogo con questi testi – le
Collane italiane: la Bibbia e le donne (Il pozzo di
Giacobbe) e i diciotto agili volumi di
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