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Arti, Musica e Cultura
Successo di pubblico per la XXIII edizione della Rassegna: “I
grandi Festival: da Venezia a Roma”
Tante registe donne ed opere al femminile nella manifestazione che porta a Roma i più bei film della Mostra di Venezia.
inserito da Elisabetta Colla
Appuntamento
fra i più attesi dagli appassionati di cinema, si è tenuta con successo a Roma,
all’interno del progetto 2017 ‘Il cinema attraverso i Grandi Festival’, la
XXIII edizione della rassegna “Da Venezia a Roma”, che porta nelle sale della
Capitale, subito dopo la conclusione della Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia, una selezione delle migliori pellicole presentate
al Lido, proiettate in versione originale con sottotitoli in italiano.
Nonostante le
difficoltà sempre crescenti, ricordate anche in conferenza stampa da Giorgio
Ferrero, Presidente dell’Anec Lazio – ente ideatore ed organizzatore
dell’iniziativa promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale -
quest’anno è stato nuovamente possibile, grazie al sostegno della SIAE ed alla
collaborazione con CityFest-Fondazione Cinema per Roma, riproporre una
manifestazione che, oltre a rendere accessibili al pubblico opere
cinematografiche di qualità difficilmente reperibili in sala, mette d’accordo
un pubblico variegato, fra cinefili e amanti del buon cinema.
Anche
quest’anno infatti è stato registrato un incremento di presenze - nei 7 giorni
di programmazione che hanno coinvolto 11 sale in diversi quartieri della
capitale, da Prati (Adriano, Eden, Giulio Cesare) a Trastevere (Nuovo Sacher,
Intrastevere), da Pinciano (Barberini, Savoy, Mignon) al centro storico
(Farnese, Quattro Fontane), a Testaccio (Greenwich) - pari al 38% in più
rispetto allo scorso anno.
Già iniziato
in giugno con il primo importante evento, “Le vie del Cinema - Da Cannes a Roma
e in Regione”, e proseguito in settembre con la seconda tappa: “I grandi
Festival - Locarno a Roma”, il progetto dei Grandi Festival, giunto alla sua
XXIII edizione, ha proposto quest’anno una selezione di titoli provenienti
dalle varie sezioni della 74esima Mostra Cinematografica di Venezia, quelle in
Concorso, Fuori Concorso, Orizzonti e Settimana della Critica.
Fra i 50
titoli provenienti dalla 74.esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia, e le 80 proiezioni complessive, ampio spazio è stato dato alle
opere di registe donne o su tematiche ‘al femminile’; d’altra parte la Mostra
di Venezia di quest’anno ha volutamente privilegiato e premiato film con
tematiche di ‘genere’ fortemente connotate, a cominciare dal Leone d'Argento
per la Miglior Regia e Leone del futuro/Premio opera prima ‘Luigi De
Laurentiis’, assegnato ad un film in concorso forte e toccante dal titolo:
“Jusqu'à la garde”, del trentasettenne autore e regista francese Xavier
Legrand, suo esordio al lungometraggio, un vero e proprio manifesto contro il
femminicidio e contro le violenze ai minori. In un crescendo progressivo, il
regista mostra la forza di una donna che lotta per la custodia esclusiva dei figli,
avendo sperimentato una grave forma di violenza domestica: a poco a poco lo
spettatore è inserito nel vortice dell’angoscia per il precipitare degli
eventi.
Fra i film
presentati nella sezione Fuori Concorso, è stato proiettato nel corso della
rassegna, il film inglese “Victoria & Abdul”, di Stephen Frears che
racconta la storia della “scandalosa” amicizia tra la tra la Regina Vittoria,
interpretata dalla sempre fantastica attrice Judy Dench, e il suo segretario
indiano Abdul Karim. Molto interessante anche il cortometraggio della regista
Antonietta De Lillo, intitolato “Il signor Rotpeter”, tratto da un racconto di
Kafka (Una relazione per un’Accademia) ed interpretato da una bravissima Marina
Confalone nel ruolo di una scimmia diventata uomo.
Il premio al
miglior film nella sezione Orizzonti è andato alla pellicola "Nico,
1988", della brava regista, attrice e sceneggiatrice italiana Susanna
Nicchiarelli, già nota al grande pubblico per film come “Cosmonauta” e “La
scoperta dell’alba”. Il film, una riflessione sulla vita, sull’arte e sulla
precarietà di entrambe, racconta gli ultimi anni della vita della ex-modella
Christa Päffgen, in arte Nico, musa di Andy Warhol negli anni Settanta, poi
musicista, prima con il gruppo dei Velvet Underground e poi come solista.
Interpretata dall’attrice danese Trine Dyrholm (vincitrice dell’Orso d’Argento
a Berlino 2016 per La comune di Thomas Vinterberg), l’opera fa rivivere la
grande e complessa artista attraverso le sue contraddizioni e la sua musica. Sempre
dalla sezione Orizzonti, il film “Disappearance”, di Ali Asgari, racconto con
partecipazione la condizione della donna nell’Iran dei nostri giorni e tocca i
temi della libertà di scelta e del desiderio.
Premiato con
il riconoscimento per la Migliore Attrice, assegnato a Lyna Khoudri, “Les
bienheureux” della giovane regista Sofia Djama, al suo esordio dietro la
macchina da presa, racconta la società algerina dopo gli orrori della guerra
civile e le contraddizioni di una società sostanzialmente ancora ostile ad un
vero e proprio rinnovamento culturale.
Dalla
Settimana della Critica è stato portato nella rassegna il film vincitore del
Premio del pubblico SIAE,
il principale riconoscimento della sezione autonoma e parallela, organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), “Temporada de caza”, diretto dalla cineasta argentina Natalia Garagiola che esplora il difficile rapporto tra un padre e un figlio tra i monti innevati della Patagonia.
il principale riconoscimento della sezione autonoma e parallela, organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), “Temporada de caza”, diretto dalla cineasta argentina Natalia Garagiola che esplora il difficile rapporto tra un padre e un figlio tra i monti innevati della Patagonia.
“Come
Settimana Internazionale della Critica di Venezia, espressione del Sindacato
Nazionale Critici Cinematografici Italiani, appoggiamo con enorme convinzione
ed entusiasmo l'iniziativa di diffondere quanto più possibile il cinema in
tutte le sue forme e manifestazioni – ha dichiarato Giona A.Nazzaro, Delegato
Generale della Settimana Internazionale della Critica, nel corso della
conferenza stampa - Siamo convinti sostenitori della necessità di fare rete e
di creare sinergie che permettano ai film e al cinema di viaggiare a lungo
anche al di fuori dei tradizionali circuiti festivalieri. Il cinema e la
cultura si nutrono di incontri e scambi a ogni livello e articolazione. Siamo
particolarmente felici della nostra collaborazione con l'ANEC Lazio e di
riportare al pubblico un appuntamento molto atteso e amato. Come SIC siamo
orgogliosi di presentare una selezione di opere prime di autrici e autori che,
ne siamo convinti, sapranno distinguersi anche nel prossimo futuro”.
Dalla stessa
sezione anche il film vincitore del premio Circolo del Cinema di Verona destinato
al film più innovativo della SIC, “Team Hurricane”, punk movie di Annika Berg
sulla storia di otto ragazze ribelli alle prese con le loro tempeste
adolescenziali, e “Les garçons sauvages” dell’artista sperimentale francese
Bertrand Mandico, vincitore del premio Mario Serandrei - Hotel Saturnia per il
Miglior Contributo Tecnico, vera e propria Odissea dell’immagine gremito di
riferimenti cinematografici di ogni sorta. In rassegna anche l’italiano “Il
cratere”, primo film di finzione per i documentaristi Silvia Luzi e Luca
Bellino, indagine sul rapporto padre-figlia - quest’ultima con aspirazioni da
cantante neomelodica - in un contesto difficile come può esserlo il sottoproletariato
napoletano.
Da Venezia a
Roma ha promosso anche due Proiezioni speciali. La prima, Lievito Madre, le
ragazze del secolo scorso di Concita De Gregorio ed Esmeralda Calabria, è un
docu-film tratto da “Cosa pensano le ragazze”, un libro e una serie di
interviste della stessa De Gregorio in cui “mille donne, da sei a novantasei
anni” rispondono alle domande su “cosa sia importante nella vita, come
ottenerlo e come fare quando quel che si aspetta non arriva”. La seconda invece
è un corto, Casa d’altri, diretto da Gianni Amelio, girato e dedicato ad
Amatrice, con cui il regista racconta il dramma umano e civile vissuto dalla
comunità della cittadina laziale devastata dal terremoto del 24 agosto 2016.
Particolarmente
nutrita, come ogni anno, la selezione proveniente dalle Giornate degli Autori,
sezione autonoma e indipendente della Mostra, i cui film sono stati proiettati
al Cinema Farnese. Fra i film di autrici donne proiettati nella rassegna
ricordiamo: “Life Guidance” futuristica e profetica visione sugli effetti del
capitalismo dell’austriaca Ruth Mader; “Looking for Oum Kulthum” dell'eclettica
artista iraniana Shirin Neshat e “Raccontare Venezia” di Wilma L’Abate, con Silvia
d’Amico e Irene Bignardi.
Particolarmente
apprezzati dal pubblico si sono rivelati i numerosi eventi speciali introdotti
da registe, registi ed interpreti, tra i quali, Susanna Nicchiarelli,
Antonietta De Lillo, Luca Bellino e Silvia Luzi, Abel Ferrara, Vincenzo Marra,
Claudio Santamaria.
UNA NOTA PERSONALE
La lunga trafila dei talenti
citati in NOIDONNE quasi non dà
spazio ad una riflessione dettagliata nei contenuti, oltre che per il valore
estetico, per il valore etico. Sono convinta, infatti, che solo L’ETICA e l’alta
Spiritualità danno vita e sostanza al Nuovo. Senza Novità non c’è arte: di
conseguenza si affloscia ciò che dà senso alla Vita. Una società si fa vecchia, nel
senso che non serve più, senza l’Arte, e il suo equivalente, il Nuovo.
Il passato non serve se resta tale
e quale nello scorrere dei secoli. Esso è presente sempre, quasi di soppiatto. Ma
io so, perché lo costato in me, solo da esso possiamo trarre la linfa vitale, la
vis creativa di un tempo.
Si chiedeva un autore che
amava intensamente la musica: perché dovrei
ascoltare i grandi prodotti antichi senza chiedermi quale strumento, oltre la voce,
ha funzionato per dar corso ad una invenzione eccelsa, mai sentita fino ad
allora, in grado di regalare l’armonia misteriosa della musica eterna; eterna perché,
quando muore, rinasce più nuova di prima.
Chi, oggi, saprebbe inventare il violino? Come andare oltre le
invenzioni di allora, conservando il Potere di una nuova Creazione?
Aggiungo: Le donne come rivoluzionano l’antico? Quali produzioni al femminile dicono
oggi il nuovo davvero nuovo?
A. Riggi
1 commento:
E' anche vero che non dovrebbero esserci "guide" all'interpretazione di un film (se sia etico o meno, altamente spirituale o meno), nessuno lo fa con la musica. Ogni sentire è diverso, e ogni capacità di ragionamento varia da individuo a individuo.
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