Martedì 21 gennaio la sala stampa della Camera dei Deputati è gremita. Cosa
strana visto l’assordante silenzio dei media sulla necessità di arrivare, con
la nuova legge elettorale, ad una reale democrazia paritaria.
Sono presenti tutte quelle associazioni che da anni si battono perché nelle
istituzioni la presenza delle donne segni quella differenza necessaria a farle
cambiare davvero. Sono i numeri a dire che là dove ci sono più donne minore è
la corruzione e l’inefficienza.
Sono presenti : Accordo di azione comune per una democrazia paritaria,
l’Udi (Unione donne in Italia), Se Non Ora Quando?, La Casa Internazionale
delle Donne...
Prende la parola l’on. Roberta Agostini del Pd e
Vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali dopo che l’on Titti Di Salvo (Sel) ha presentato le parlamentari al tavolo della presidenza: Dorina Bianchi (Ncd), Elena Centemero (FI), Gea Schirò (PI), Pia Locatelli (Psi) e Irene Tinagli (Sc).
"Le donne di Pd, Sel, Cdn, FI, Per l’Italia, Scelta civica hanno
assunto l’impegno - spiega l’on Roberta
Agostini - affinché nella prossima legge elettorale sia rispettata la parità di genere. La nostra proposta non chiede
semplicemente quote ma norme
antidiscriminatorie nel rispetto dell’articolo 51 della Costituzione
che stabilisce pari opportunità di accesso alle cariche elettive e
l’articolo 3 che dice di eliminare gli ostacoli alla parità. Qualsiasi sistema
sarà scelto dovrà garantire misure ad hoc antidiscriminatorie, ma servono anche
misure capaci di garantire un accesso paritario ai media e alle risorse".
La Vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali ha anche sottolineato
che le parlamentari presenti pur avendo posizioni differenti sul come pensare
le regole su una cosa si trovavano tutte d’accordo: garantire una presenza qualificata di elette. All’inizia del
suo intervento l’on Agostini, a nome di tutte le presenti, ha fatto gli auguri
a Marisa Rodano che presente con l’impegno di sempre proprio oggi - 21 gennaio - compie 82
anni
Dobbiamo ricordare che da anni il movimento delle donne -Marisa Rodano in
testa - ha fatto proprie le parole 50 e 50 per una democrazia paritaria
"La nostra scelta di oggi è di responsabilità pubblica collettiva - ha detto l’on. Dorina Bianchi perché ogni modello che verrà proposto dovrà rispettare l’articolo 51
della costituzione. La presenza delle donne nelle assemblee elettive non è solo
un fatto di rappresentanza, di democrazia ma di qualità della democrazia"
Concetto ripreso dall’ on. Titti Di Salvo che ha
ricordato una ricerca della Banca d’Italia dove si può riscontrare un rapporto
misurabile tra riduzione della corruzione e presenza delle donne nelle
istituzioni, presenza delle donne nelle assemblee elettive e aumento degli
investimenti in istruzione e spese sociali. "Per raggiungere risultati
significativi - ha continuato l’on. Di Salvo - abbiamo bisogno delle donne che
sono fuori dal Parlamento, di voi tutte...".
Di Salvo ha ricordato che nella legge di riforma delle Province è stata
approvato una norma sulle giunte che dice che nessuno dei due sessi può essere
rappresentato per più del 40%.
Pia Locatelli, ha sottolineato come "negli
incontri dei leader il tema della democrazia paritaria non è apparso per nulla,
rivelando in questo la loro arretratezza rispetto ad altre culture europee
". Gea Schirò ha invece ricordato che nelle
audizioni in Prima Commissione sulla legge elettorale, su 40 solo 2 sono state
donne e "sono arrivate critiche dai colleghi della capigruppo" quando
la questione è stata sollevata dalle donne presenti, critiche "frutto di
disattenzione politica" - aggiunge l’esponente del PI- .cosa più grave
della consapevole volontà discriminatoria.
Non hanno voluto prendere parte alla conferenza stampa Fratelli d’Italia e
il M5s. Su questo l’on Tinagli
ha detto che le ragazze più giovani non sono sensibili a questi temi, non è un
caso che manchino Giorgia Meloni e alcune giovani donne elette nel Movimento 5
stelle. L’on Tinagli ha vissuto 12 anni all’estero e dice chiaramente di non
aver mai sentito l’urgenza di un impegno specifico su questi temi. Stando però
in Parlamento ha cambiato completamente idea." ... mi accorgo dell’arretratezza culturale dei nostri leader politici".
Ma nonostante certe grettezze, grazie alle numerose battaglie portate
avanti dalle donne fuori e dentro le istituzioni alcuni piccolo passi sono
stati fatti.
Queste le parole dell’On. Elena Centemero: "Se
penso al cammino che le donne hanno fatto in questa Aula mi emoziono molto,
considero l’articolo 29 della Costituzione una pietra miliare, così come
l’articolo 51. Tra di noi donne c’è un rapporto sempre leale, alto e
franco".
Alla domanda di una giornalista che chiedeva se l’impegno comune si sarebbe
tradotti in emendamenti al testo della legge elettorale, ora in Prima
Commissione, l’on. Di Salvo ha risposto: "È consuetudine fare emendamenti insieme, aspettiamo il testo che ancora non
c’è, tutte noi ci siamo impegnate, se sarà il caso, a fare un emendamento che
assicuri pari presenza di donne nelle liste".
Esco dalla conferenza stampa con un pensiero insistente: chissà se pur di
portare a casa una legge elettorale che accontenti tutti i partiti alla fine
non si tralasci ciò che potrebbe soddisfare tutte le donne essendo queste una
minoranza in Parlamento. Forse questo anche il segreto pensiero delle
parlamentari che esplicitamente hanno chiesto aiuto non solo ai movimenti delle
donne ma anche alle giornaliste.
Nessun commento:
Posta un commento