Sono ben lieta di rendere
partecipe la lista di questo blog della prossima uscita del libro di Adriana
Valerio (a me ben nota, assieme ai contenuti delle sue ricerche).
Tanto più in un
momento in cui in Italia siamo come i pulcini nella stoppa, sia nella politica
italiana sia nel modo di reagire alle sue contraddizioni.
Da solita bastian-contraria,
debbo confessare che ormai provo disagio di fronte a rivendicazioni femminili
da ogni parte esse vengano: in un
momento –forse- in cui c’è da fare qualche passo in avanti o, se vogliamo,
all’indietro. Considero fallimentare una impostazione scientifica tesa a testimoniare
la presenza femminile anche quando era ignorata di fatto nei luoghi ‘ufficiali’.
Ormai tutto è stato detto a riguardo e le donne –parlo delle donne in generale-
hanno capito proprio il contrario di ciò che c’era da capire. Vogliono
autonomia e ce l’hanno a proprio danno; ma soprattutto non crescono e non fanno
crescere la società umana, perché fanno barricate contro gli esseri umani di
genere maschile, e per di più contribuiscono a che si ispessisca l’atmosfera
di lassismo nei costumi. Il discorso sul riscatto femminile incoraggia tale
ispessimento, per non parlare di altre tristi conseguenze, di cui molte ‘pagate’
dalle donne più fragili.
Perché non cambiare
registro e non parlare di chi è svantaggiato/a? perché non preferire ancora una
volta il silenzio, dato che SONO PARLANTI I FATTI? Non ci avvediamo che
le donne - le illustri in un modo e le sconosciute in un altro – esercitano come
sempre un potere sottile, nocivo e pervasivo?
Scaviamo su un terreno
più fertile della stessa bibbia (libro dei libri, ma non unico)! Niente
progredisce senza una sana immersione nella Rivelazione divina universale, che
agisce laddove il cuore umano si apre alla trascendenza. La parola nuova
potrebbe provenire da tale rivelazione che chiunque può implorare con la
preghiera (e se non ci riusciamo, la colpa è di tutti)
Per favore, non ditemi
che anche questo è un discorso improduttivo. O forse lo è perché MANCA LA
COLLABORAZIONE a vari livelli.
2001-2014 il
paese delle donne
E’ in uscita in libreria il 29 gennaio per la collana i campi del sapere, ed. Feltrinelli "Le ribelli
di Dio. Donne e Bibbia fra mito e storia", un testo
divulgativo, indirizzato anche a non credenti, che affronta tutte le questioni
su Donne, Bibbia e Chiesa cattolica sulle quali l’autrice studia e pubblica da
anni.
Eva, Sara, Rebecca, Rachele, Lea, Rut, Noemi, Ester, Giuditta, Marta, Maria, la Maddalena, la Samaritana...
Eva, Sara, Rebecca, Rachele, Lea, Rut, Noemi, Ester, Giuditta, Marta, Maria, la Maddalena, la Samaritana...
Nell’Antico e nel Nuovo Testamento non compaiono solo figure maschili ma
anche tante donne. Sono fondatrici di stirpi, profetesse, donne qualunque che
si trovano perciò a svolgere un ruolo cruciale, memorabile nella storia della
loro comunità e della loro religione. Sono donne che hanno la forza di essere
protagoniste del proprio destino. Osano sfidare Dio, come Eva, la madre dei
viventi, che trasgredisce l’ordine divino e si assume la responsabilità di una
vita autonoma; osano opporsi all’autorità maschile, come Miriam che rivendica
il proprio ruolo di profetessa con Mosè, o come Giuditta che uccide il nemico
Oloferne; osano anteporre alle leggi umane principi superiori, come le levatrici
che salvano Mosè contravvenendo alle leggi del faraone, o come Ester che aiuta
il suo popolo sfidando le leggi dell’Impero persiano; osano piegare le leggi
maschili a difesa dei diritti delle donne, come fanno Tamar e Rut. Compiono
scelte ardite ma sono ugualmente difese e accolte da Dio.
Oltre a loro, ci sono teologhe che hanno letto diversamente il racconto dei
testi sacri e ne hanno tramandato un’altra versione.
La presunta inferiorità femminile ricavata dall’interpretazione di certi
passi della Bibbia è servita soprattutto a legittimare discriminazione e
subalternità della donna, ma non è scontato che questo ne sia l’autentico e
unico senso.
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