Opportunanda! i problemi che ci toccano il cuore!
Ricevo e comunico, (mentre il terremoto fa la sua parte...) Ausilia
FATTI E PAROLE 16 ASSOCIAZIONE OPPORTUNANDA
NEWS
DORMIREDUE PAROLE
“Dormire” è uno dei principali bisogni della persona umana, così come lo è il mangiare, il nutrirsi. Nel sonno la persona si rigenera, riposa dopo una fatica, supera malattie, entra in uno stato di rilassatezza durante il quale dimentica, sogna, ricupera forze fisiche e psicologiche. Ma come, quando, dove si dorme? La risposta più semplice è: nel letto, o almeno su una poltrona, o a volte in viaggio in macchina, in treno, o sdraiati su un prato o su una spiaggia…
Questo piccolo preambolo accenna al dormire della maggior parte di noi che viviamo in una casa, con una famiglia, con una normale vita di lavoro. Ma questo è il Notiziario di Opportunanda, l’associazione dei Senza-Dimora e il problema del dormire è molto, molto diverso!
Tralasciamo l’antica idea del “clochard” che sceglie di vivere sotto i ponti. Qualcuno che fa questo tipo di scelta effettivamente esiste, ma la maggior parte dei senza dimora non “sceglie”, ma subisce, perché la vita l’ha portato contro la sua volontà ad una situazione molto difficile. Quasi sempre si trova sulla strada chi ha perso il lavoro, la famiglia, la casa ed è alla ricerca di tutto, vive nel buio di un futuro con ben poche speranze.
“Sulla strada”, appunto! E come risolve il problema del dormire? Nelle nostre città ci sono i dormitori, ma in un’altra parte del Notiziario spiegheremo meglio la difficile trafila per accedervi, quasi sempre per brevi periodi.
Altre possibilità? Ci sono, certo, ma si tratta di accoglienze temporanee, eccezionali, del tutto personali.
Spiegheremo che cosa sono le “convivenze” che ha inventato Opportunanda, ma soprattutto – come facciamo ogni volta – daremo la parola ai diretti interessati, li faremo raccontare…
L.
I dormitori
Possono accedere ai dormitori persone maggiorenni dell’Unione Europea, effettivamente senza dimora e prive di reddito. L’accesso è gratuito dalle 20 alle 8 e nel periodo invernale dalle 19 alle 9. Occorre iscriversi a una lista d’attesa tramite il dormitorio di via Sacchi 47. Poiché ci sono anche dormitori privati, il criterio d’accesso varia da uno all’altro.
I dormitori “pubblici” funzionanti tutto l’anno sono sei, ma nel tempo dell’emergenza freddo vengono create parecchie altre strutture. I dormitori privati sono sette od otto.
L’accoglienza nei dormitori pubblici dura 30 giorni per i residenti in Torino e 7 giorni per i non residenti.
Al termine di questi periodi, occorre nuovamente iscriversi e si torna in lista d’attesa.
Le convivenze guidate.
Nell’ottobre/novembre 1997, con l’inizio dell’emergenza freddo, il Comune di Torino richiede agli organismi di volontariato di collaborare per trovare dei posti letto per i senza dimora. A Opportunanda ci si dice: “Proviamoci anche noi, creiamo una casa che rimanga per il futuro e che possa diventare una convivenza, una realtà che aiuti ad acquisire una dimensione abitativa, una sorta di rieducazione ad una casa autonoma”. E a poco a poco si sono create le convivenze che attualmente sono tre maschili e una femminile.
Abbiamo chiesto a X. di “raccontarci” il suo dormire sia in strada che in dormitorio…
“Quando l’azienda dove lavoravo ha chiuso e sono rimasto senza stipendio, sono stato messo fuori casa, con cambio serrature e mi sono trovato solo, travolto dalla tossicodipendenza.
Cercavo una macchina aperta e dormivo lì al caldo, oppure un portone aperto, salivo fino all’ultimo piano e dormivo sul pianerottolo. Lunghi anni…, ma intanto sono stato accolto da tre comunità terapeutiche e sono uscito dalla tossicodipendenza.
L’esperienza dei dormitori – dove ho dormito per anni – è stata complessa, ma l’ho sfruttata in positivo.
In alcuni dormitori si fraternizza, si può preparare qualcosa insieme da mangiare, si fa comunione con altri che hanno gli stessi problemi, nel comune dolore si mettono insieme le forze… Ma non dappertutto è così: nei dormitori circola alcool, droga, infiniti problemi che creano varie tensioni. Esperienza durissima che però sono riuscito a vivere in positivo, dicendomi: devo aver fiducia e credere. Poi ho chiesto aiuto al SERT che mi ha dato una grossa mano. Sono stato per un anno in una struttura con appuntamenti, colloqui e due periodi nelle pensioni “Un tetto per tutti” e “Tempo supplementare”, seguito da un’assistente sociale. Tramite lei ho conosciuto Opportunanda che mi ha inserito nella convivenza di via La Salle. Nuovo rischio nella zona di Porta Palazzo, dove lo spaccio di droga è diffusissimo.
Ora ho finalmente un alloggio in casa popolare, un nido per me.”
Dopo un po’ di titubanza, X. ha aggiunto: “Ma io ho un’altra esperienza di dormire: sono stato alcuni anni in carcere.
Erano celle da due posti letto, poi sono passato nella comunità Arcobaleno, dopo un duro impegnativo lavoro e si dormiva in camere da quattro letti. Tutto mi ha rinforzato: <stare male per stare bene> “
Ci siamo salutati con X. canticchiando la canzone di Jovanotti: “Io penso positivo, perché son vivo, perché son vivo”…
Abbiamo fatto una lunga chiacchierata con Y chiedendo anche a lui di “raccontare” il suo dormire e Y ci ha parlato di tante cose della sua vita.
“Avevamo tentato di avviare un lavoro con mio fratello in Sardegna, ma l’esperienza non è andata bene e siamo rientrati a Torino con un nostro furgone e per un po’ di tempo siamo vissuti in una mansarda. Abbiamo dovuto lasciare anche quella e ci è rimasto il furgone parcheggiato abusivamente. Dormivo nel furgone, travolto dalla tossicodipendenza e quindi dalla necessità di trovare i soldi. Rubavo le auto e le rivendevo a dei ricettatori di Porta Palazzo.
A un certo punto i vigili mi hanno sequestrato il furgone e allora dormivamo in due o tre sui treni o sul pianerottolo dell’ultimo piano di palazzi aperti, fuggendone al più presto al mattino.
Grazie a dei passaparola ho scoperto i due dormitori allora aperti,via Ormea e via Marsigli.
Nei dormitori ci sono pro e contro: oltre il dormire in un letto, c’era la possibilità di lavarsi. Io, però, mettevo fuori tutta la mia aggressività e bisticciavo molto spesso con tutti, tutta gente che – come me – viveva di espedienti. Molte volte sono stato espulso. Io preferivo starmene da solo, perché con gli altri era come “una cappa”. Inoltre c’era spaccio e io ero nel pieno del mio problema. In un certo senso capivo i “clochard” che sceglievano la libertà al di fuori del dormitorio. A un certo punto ho aperto gli occhi e mi sono trovato a un bivio e IO ho scelto di cambiare vita. Debolezza, depressione, sia a livello fisico che mentale…Non hai più dignità, sei un reietto. E’ vita? Mi sono detto: basta così! Mi hanno mandato tre anni in Sicilia e al ritorno frequentavo il Gruppo Abele dove ho conosciuto quella che sarebbe diventata mia moglie.
Ora vivo in una casa e quando me l’hanno comunicato ho detto subito sì senza neanche andarla a vedere. Grazie a Opportunanda ho un lavoro a metà tempo e tante care persone che mi vogliono bene! Dormire? Sì, dolce dormire…”
Ci siamo salutati commossi, ringraziandoci a vicenda.
L. e T.
ACCADE A OPPORTUNANDA
- Quest’anno la gita dell’estate si è svolta a settembre in località Celle di Caprie, con un interessante incontro con un guardiaparco che ha illustrato molti aspetti caratteristici della natura. Eravamo presenti in una cinquantina.
-Il tredici settembre è terminato il periodo di servizio civile di Valerio e Claudia. Quest’ultima però è stata assunta a tempo determinato per la sostituzione del periodo di maternità dell’operatrice Sabrina. -Come negli ultimi tre anni, in collaborazione con alcune case del quartiere e poli culturali, abbiamo segnalato cinque persone che saranno inserite nel progetto di Reciproca Solidarietà e Lavoro Accessorio del Comune di Torino. Questo permetterà alle persone di avere un’entrata di 4.000 euro lordi (per 400 ore lavorative) e di
incrementare la propria rete sociale e relazionale.
L.
PROSSIMAMENTE
In luglio sono stati selezionati una ragazza e un ragazzo per il nuovo servizio civile che inizierà ai primi di novembre.
Stanno riprendendo tutti i laboratori con la novità del “Progetto LegGo”, piccola biblioteca di strada aperta ogni martedì dalle 12 alle 16. E’ compresa anche una selezione di libri in lingua araba.
L.
LE BANCHE FALLISCONO?
GLI INVESTIMENTI VANNO IN FUMO?
INVESTI IL TUO CINQUE PER MILLE PER L’ASSOCIAZIONE OPPORTUNANDA!
UTILE GARANTITO
PER CHI BENEFICIA DEI NOSTRI AIUTI!
…NOSTRO CODICE FISCALE: 97560450013
ASSOCIAZIONE OPPORTUNANDA Via Sant’Anselmo 21 - 10125 Torino
Centro Diurno: Via Sant’Anselmo 28 Tel./Fax 011-6507306
Sito: www.opportunanda.it e-mail : segreteria@opportunanda.it
Cod.Fisc. 97560450013 - conto corrente postale 29797107
IBAN IT59O076 0101 0000 0002 9797 107
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DORMIREDUE PAROLE
“Dormire” è uno dei principali bisogni della persona umana, così come lo è il mangiare, il nutrirsi. Nel sonno la persona si rigenera, riposa dopo una fatica, supera malattie, entra in uno stato di rilassatezza durante il quale dimentica, sogna, ricupera forze fisiche e psicologiche. Ma come, quando, dove si dorme? La risposta più semplice è: nel letto, o almeno su una poltrona, o a volte in viaggio in macchina, in treno, o sdraiati su un prato o su una spiaggia…
Questo piccolo preambolo accenna al dormire della maggior parte di noi che viviamo in una casa, con una famiglia, con una normale vita di lavoro. Ma questo è il Notiziario di Opportunanda, l’associazione dei Senza-Dimora e il problema del dormire è molto, molto diverso!
Tralasciamo l’antica idea del “clochard” che sceglie di vivere sotto i ponti. Qualcuno che fa questo tipo di scelta effettivamente esiste, ma la maggior parte dei senza dimora non “sceglie”, ma subisce, perché la vita l’ha portato contro la sua volontà ad una situazione molto difficile. Quasi sempre si trova sulla strada chi ha perso il lavoro, la famiglia, la casa ed è alla ricerca di tutto, vive nel buio di un futuro con ben poche speranze.
“Sulla strada”, appunto! E come risolve il problema del dormire? Nelle nostre città ci sono i dormitori, ma in un’altra parte del Notiziario spiegheremo meglio la difficile trafila per accedervi, quasi sempre per brevi periodi.
Altre possibilità? Ci sono, certo, ma si tratta di accoglienze temporanee, eccezionali, del tutto personali.
Spiegheremo che cosa sono le “convivenze” che ha inventato Opportunanda, ma soprattutto – come facciamo ogni volta – daremo la parola ai diretti interessati, li faremo raccontare…
L.
I dormitori
Possono accedere ai dormitori persone maggiorenni dell’Unione Europea, effettivamente senza dimora e prive di reddito. L’accesso è gratuito dalle 20 alle 8 e nel periodo invernale dalle 19 alle 9. Occorre iscriversi a una lista d’attesa tramite il dormitorio di via Sacchi 47. Poiché ci sono anche dormitori privati, il criterio d’accesso varia da uno all’altro.
I dormitori “pubblici” funzionanti tutto l’anno sono sei, ma nel tempo dell’emergenza freddo vengono create parecchie altre strutture. I dormitori privati sono sette od otto.
L’accoglienza nei dormitori pubblici dura 30 giorni per i residenti in Torino e 7 giorni per i non residenti.
Al termine di questi periodi, occorre nuovamente iscriversi e si torna in lista d’attesa.
Le convivenze guidate.
Nell’ottobre/novembre 1997, con l’inizio dell’emergenza freddo, il Comune di Torino richiede agli organismi di volontariato di collaborare per trovare dei posti letto per i senza dimora. A Opportunanda ci si dice: “Proviamoci anche noi, creiamo una casa che rimanga per il futuro e che possa diventare una convivenza, una realtà che aiuti ad acquisire una dimensione abitativa, una sorta di rieducazione ad una casa autonoma”. E a poco a poco si sono create le convivenze che attualmente sono tre maschili e una femminile.
Abbiamo chiesto a X. di “raccontarci” il suo dormire sia in strada che in dormitorio…
“Quando l’azienda dove lavoravo ha chiuso e sono rimasto senza stipendio, sono stato messo fuori casa, con cambio serrature e mi sono trovato solo, travolto dalla tossicodipendenza.
Cercavo una macchina aperta e dormivo lì al caldo, oppure un portone aperto, salivo fino all’ultimo piano e dormivo sul pianerottolo. Lunghi anni…, ma intanto sono stato accolto da tre comunità terapeutiche e sono uscito dalla tossicodipendenza.
L’esperienza dei dormitori – dove ho dormito per anni – è stata complessa, ma l’ho sfruttata in positivo.
In alcuni dormitori si fraternizza, si può preparare qualcosa insieme da mangiare, si fa comunione con altri che hanno gli stessi problemi, nel comune dolore si mettono insieme le forze… Ma non dappertutto è così: nei dormitori circola alcool, droga, infiniti problemi che creano varie tensioni. Esperienza durissima che però sono riuscito a vivere in positivo, dicendomi: devo aver fiducia e credere. Poi ho chiesto aiuto al SERT che mi ha dato una grossa mano. Sono stato per un anno in una struttura con appuntamenti, colloqui e due periodi nelle pensioni “Un tetto per tutti” e “Tempo supplementare”, seguito da un’assistente sociale. Tramite lei ho conosciuto Opportunanda che mi ha inserito nella convivenza di via La Salle. Nuovo rischio nella zona di Porta Palazzo, dove lo spaccio di droga è diffusissimo.
Ora ho finalmente un alloggio in casa popolare, un nido per me.”
Dopo un po’ di titubanza, X. ha aggiunto: “Ma io ho un’altra esperienza di dormire: sono stato alcuni anni in carcere.
Erano celle da due posti letto, poi sono passato nella comunità Arcobaleno, dopo un duro impegnativo lavoro e si dormiva in camere da quattro letti. Tutto mi ha rinforzato: <stare male per stare bene> “
Ci siamo salutati con X. canticchiando la canzone di Jovanotti: “Io penso positivo, perché son vivo, perché son vivo”…
Abbiamo fatto una lunga chiacchierata con Y chiedendo anche a lui di “raccontare” il suo dormire e Y ci ha parlato di tante cose della sua vita.
“Avevamo tentato di avviare un lavoro con mio fratello in Sardegna, ma l’esperienza non è andata bene e siamo rientrati a Torino con un nostro furgone e per un po’ di tempo siamo vissuti in una mansarda. Abbiamo dovuto lasciare anche quella e ci è rimasto il furgone parcheggiato abusivamente. Dormivo nel furgone, travolto dalla tossicodipendenza e quindi dalla necessità di trovare i soldi. Rubavo le auto e le rivendevo a dei ricettatori di Porta Palazzo.
A un certo punto i vigili mi hanno sequestrato il furgone e allora dormivamo in due o tre sui treni o sul pianerottolo dell’ultimo piano di palazzi aperti, fuggendone al più presto al mattino.
Grazie a dei passaparola ho scoperto i due dormitori allora aperti,via Ormea e via Marsigli.
Nei dormitori ci sono pro e contro: oltre il dormire in un letto, c’era la possibilità di lavarsi. Io, però, mettevo fuori tutta la mia aggressività e bisticciavo molto spesso con tutti, tutta gente che – come me – viveva di espedienti. Molte volte sono stato espulso. Io preferivo starmene da solo, perché con gli altri era come “una cappa”. Inoltre c’era spaccio e io ero nel pieno del mio problema. In un certo senso capivo i “clochard” che sceglievano la libertà al di fuori del dormitorio. A un certo punto ho aperto gli occhi e mi sono trovato a un bivio e IO ho scelto di cambiare vita. Debolezza, depressione, sia a livello fisico che mentale…Non hai più dignità, sei un reietto. E’ vita? Mi sono detto: basta così! Mi hanno mandato tre anni in Sicilia e al ritorno frequentavo il Gruppo Abele dove ho conosciuto quella che sarebbe diventata mia moglie.
Ora vivo in una casa e quando me l’hanno comunicato ho detto subito sì senza neanche andarla a vedere. Grazie a Opportunanda ho un lavoro a metà tempo e tante care persone che mi vogliono bene! Dormire? Sì, dolce dormire…”
Ci siamo salutati commossi, ringraziandoci a vicenda.
L. e T.
ACCADE A OPPORTUNANDA
- Quest’anno la gita dell’estate si è svolta a settembre in località Celle di Caprie, con un interessante incontro con un guardiaparco che ha illustrato molti aspetti caratteristici della natura. Eravamo presenti in una cinquantina.
-Il tredici settembre è terminato il periodo di servizio civile di Valerio e Claudia. Quest’ultima però è stata assunta a tempo determinato per la sostituzione del periodo di maternità dell’operatrice Sabrina. -Come negli ultimi tre anni, in collaborazione con alcune case del quartiere e poli culturali, abbiamo segnalato cinque persone che saranno inserite nel progetto di Reciproca Solidarietà e Lavoro Accessorio del Comune di Torino. Questo permetterà alle persone di avere un’entrata di 4.000 euro lordi (per 400 ore lavorative) e di
incrementare la propria rete sociale e relazionale.
L.
PROSSIMAMENTE
In luglio sono stati selezionati una ragazza e un ragazzo per il nuovo servizio civile che inizierà ai primi di novembre.
Stanno riprendendo tutti i laboratori con la novità del “Progetto LegGo”, piccola biblioteca di strada aperta ogni martedì dalle 12 alle 16. E’ compresa anche una selezione di libri in lingua araba.
L.
LE BANCHE FALLISCONO?
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PER CHI BENEFICIA DEI NOSTRI AIUTI!
…NOSTRO CODICE FISCALE: 97560450013
ASSOCIAZIONE OPPORTUNANDA Via Sant’Anselmo 21 - 10125 Torino
Centro Diurno: Via Sant’Anselmo 28 Tel./Fax 011-6507306
Sito: www.opportunanda.it e-mail : segreteria@opportunanda.it
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