Francesca Padovese
Molti di voi saranno presi con la situazione politica italiana
però è importante dare un'occhiata cosa sta accadendo in Egitto.
Sull'onda delle proteste scatenatesi in Tunisia, che hanno
portato alle dimissioni del presidente Ben Ali, gli egiziani si sono sollevati
e hanno protestato contro il rincaro dei prezzi dei vari prodotti alimentari.
Questa protesta si è poi ampliata arrivando a chiedere le
dimissioni del presidente Hosni Mubarak che, voglio dirlo subito, è un
autocrate.
I media ci dicono che questi egiziani stanno lottando per
ottenere libertà e democrazia ma c'è dell'altro: i rivoltosi vengono usati dai
Fratelli Musulmani e da gruppi di estrema sinistra.
Queste due entità hanno un nemico in comune: l'Occidente
capitalista rappresentato dagli Stati Uniti d'America e da Israele e in Egitto
si sono unite per iniziare quella rivoluzione che secondo loro porterebbe la
fine del nostro modo di vivere.
Per il gruppo musulmano si dovrebbe persino restaurare il
califfato, che già la storia ha avuto modo di conoscere.
Per i comunisti, invece, si dovrebbe instaurare un Nuovo Ordine
Mondiale di matrice comunista.
Molti gruppi di estrema sinistra e molti sindacati si sono
espressi in favore dei manifestanti egiziani, vedendo in questa rivolta un modo
per abbattere il capitalismo.
Ora come ora dobbiamo stare a vedere chi prenderà il posto di
Mubarak, sperando che non siano i Fratelli Musulmani altrimenti gli egiziani
passeranno dalla padella alla brace, e l'Occidente soffrirà terribilmente da
questo.
Questo fuoco che si è acceso in Tunisia e che adesso ha
incendiato l'Egitto si sta espandendo in molti paesi del Medio e Vicino
Oriente, e dell'Africa e c'è il rischio che arrivi anche in Europa.
L'unica cosa che possiamo fare, almeno per il momento, e stare a
vedere come evolve la situazione.
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