Vi mando in file la dichiarazione fatta in Senato il 24
u.m. dalla ministro Bonino, evidenziando in rosso i passi che ritengo
salienti.
Da inesperta tapina nel campo degli intrecci... della
politica, non oso esprimere giudizi personali.
Preferisco accennare a sensazioni che ricavo dai fatti di
oggi, che sono avvolti in tutto un clima di diffidenza (spesso motivato) per le
persone al potere che ci rappresentano. Nessuno di coloro che condannano
Alfano, Letta, la Bonino e Napolitano e di coloro che li difendono in realtà
capisce che mancano in modo fondamentale, cittadini interessati al bene comune.
Apprendiamo tutti da mezzi di informazione schierati
prima che oculati.
Oserei dire in forma di perorazione: cerchiamo di capire
e COOPERIAMO in quel poco che ci è dato fare, ciascuno secondo le proprie
competenze. E' questo il primo passo per promuovere il BENE COMUNE (repetita
juvant).
Questo caso, in cui la Bonino ha fatto quanto è di sua
competenza, ma che è stato oggetto di tante prese di posizione strambe, è uno
dei tanti casi in cui inceppa un difficile cammino verso una politica che possa
davvero farsi interprete dei bisogni urgenti dell'oggi.
Aggiungo: dilatiamo lo sguardo verso tutti i mali del
mondo. Forse l'Italia potrebbe farcela meglio di tanti altri stati. Tutto è
globale e locale nello stesso tempo.
Ausilia
N.B. non so riprodurre i questo blog il documento. Mi spiace
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