Un’insulsa
qualsiasi ti invita a leggere quanto scrivevo nel mio blog sotto il titolo "Ha ragione Peyretti?".
Ti
conosco perché so che scrivi di vangelo, ma non ho la pazienza
di leggerti (e
dire che HO TUTTA LA PAZIENZA del leggere!).
«PACCHETTO DEL
MERCOLEDI'»
N. 61 - Genova 09
dicembre 2013
«S’ODE A DESTRA UNO
SQUILLO DI TROMBA
A SINISTRA SCOMPARE
IL PD»
di Paolo Farinella,
prete
Genova, 09 dicembre 2013. – Volutamente ho
spento tv e radio e ogni altro strumento o grancassa per non sentire il peana
di giubilo per la vittoria del Ronzino de Firenze, o se volte, la
parodia di Crozza. Invece di esultare, oggi la sinistra deve fare penitenza e
piangere la propria fine. Seppellito Berliguer, ri-sequestrato Moro e la loro
lungimiranza, ora «tutto è compiuto». Nasce il «partito secondo Matteo». Quale
sia questo partito, lo sappiamo bene e possiamo parafrasarlo poeticamente con
il grande genovese Eugenio Montale che, nel 1923, mentre nasceva il fascismo,
immaginava incosciamente l’ascesa di Renzi/Crozza negli indimenticabili versi
di Ossi di seppia:
Non domandarci la
formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta
sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi
possiamo dirti,
ciò che non siamo,
ciò che non vogliamo.
Nessun mondo nuovo si apre il 9 dicembre
2013, ma solo un repulisti di una classe dirigente assassina di un
partito che non meritava di morire renziano, cioè peggio che democristiano
doroteo. La storta e secca sillaba come un ramo è la coscienza di
un popolo tradito che, per non annegare nella melma, si è aggrappata al suo
affossatore perché Renzi non è mai stato né mai sarà un uomo della «Sinistra» e
non avrà mai un programma di popolo, ma è il frutto maturo del virus
berlusconista che ha contagiato la ex sinistra e che ora la fagocita.
Il plebiscito in favore di Renzi/Fonzie è in
verità il suo seppellimento e a tutti i miei ex amici pidini oggi questo
posso dire, / ciò che non sono, ciò che non voglio né mai sarò. Lo avete
voluto, godetevelo e non ne parliamo più. Il trionfo si tramuterà in sfacelo e
chi lo ha votato, ancora una volta, per colpa dei vecchi mapioni, ha scelto il
proprio suicidio di massa. Ora Berlusconi può respirare un po’ perché avrà buon
gioco nel dire che il programma di Fonzie/Renzi è uguale al suo.
Certo nei primi tempi e pubblicamente, Renzi/Crozza
farà professione di antiberlusconismo, come i torturati dall’Inquisizione che,
sotto tortura, avrebbero ammesso qualsiasi cosa, anche che Dio ha sei
facce, invece di tre, ma gli allocchi vi cascheranno ancora e continueranno a
morire di fame e a credere che gli asini volano. Giovani, se potete, e anche se
non potete, andate via da questo paese dove il la ex sinistra con un plebiscito
ha ucciso il partito di Enrico Berliguer.
Chi ha votato Renzi/Fonzie/Crozza mi deve
spiegare cosa c’è di comune tra questo insulso e inetto giovane vecchio e
Berliguer; tra la sua etica di lotta di classe e il pigiamino borghese di
Fonzie/Renzi/Crozza. Ditemi un solo punto di contatto tra Elena Boschi, sempre
in tv e senza un pelo fuori posto, che spasima «largo ai giovani» e Nilde Iotti
o Tina Anselmi, donna di Resistenza e donna che lottò contro la P2 di
Gelli/Berlusconi.
Oggi abbiamo finito di resistere, inizia una
nuova Repubblica, anzi un nuovo Stato che non ha nulla a che vedere con la
Resistenza e l’Antifascismo. Ancora una volta, nessuno meglio di Montale
Eugenio descrive questa situazione surreale, come in «Forse un mattino», da cui
si può agevolmente oggi togliere l’avverbio dubitativo «forse» e traformare il
verso in «Il mattino tragico è arrivato»:
Forse
un mattino, andando in un’aria di vetro,
arida,
rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo
L’8
dicembre sarà scritto a caratteri cubitali nella storia politica d’Italia: oggi
festa dell’Immacolata è scoppiato il miracolo: l’epifania del nulla che danza
sul vuoto di un’assurda inconsistenza. L’«aria di vetro», cioè tersa e limpida
della lotta di classe, come criterio di giustizia per la distribuzione del
reddito, del valore del lavoro e della dignità della persona, diventano
«terrore di ubriaco», cioè barcollante senza mèta e senza più alcun punto di
riferimento, se non un lampione spento sulla buia strada. Renzi è l’incertezza
totale, l’illusione eretta a sistema per la gioia dei figli borghesi di papà
che, oculatamente, non hanno scelto il vecchio e debosciato, ormai decadente e
decaduto Berlusconi, ma il giovincello/vecchio anticipato, Renzi/Fonzi, che li
farà giocare e li farà assidere alla mensa del potere che non sapranno gestire,
ma potranno corrompere, meglio e più che pria.
Onore
ai compagni e alle compagne che con il loro voto disperato hanno voluto mandare
a casa a calci la nomenklatura inconcludente e becera che ha logorato il Pd, da
Veltroni a Bersani, passando per D’Alema, la volpe del tavoliere pugliese,
Nobil’Uomo di Sua Santità (ma mi faccia il piacere!!!!), ha affossato la
candidatura di Prodi al Quirinale ed è finito per governare con Berlusconi,
salvato per ben sei volte dalla morte politica certa.Onore alle compagne e ai compagni che oggi
esultano di esserci riusciti, senza rendersi conto che si sono messi in casa il
frutto maturo e più riuscito di Berlusconi: Matteo Renzi, quello che pensa come
Berlusconi, ma parla come un ex pidillino. Intanto si prende atto che mafiosi,
carrieristi e opportunisti, voltagabbana e troiai sono saliti sul suo carro in
attesa di spuntare un posto al sole o almeno uno strapuntino.Le compagne e i compagni si sono lasciati
incantare dalle parole (ci cascano sempre!!!!, non c’è verso), e non hanno
prestato attenzione al modo e alla logica del pensiero. Pazienza, se ne
accorgeranno, ma quando capiranno, non sarà più troppo tardi; sarà impossibile
perché regnerà la pace del cimitero. Requiem, Pd. Una prece (breve).Non mi resta che aspettare gli eventi,
osservando impotente le macerie di cui siamo stati tutti complici e vittime.
Avvenga ciò deve, perché «tutto deve compiersi»: non c’è, infatti, rinascita,
se non dalle ceneri. Un mondo vecchio sta crollando con due becchini adeguati alla
bisogna: un Berlusconi patetico e pietoso con Dudù e un Berrlusconino saccente
e ignorante che parla sempre senza dire niente. E’ la teoria degli opposti che
si toccano, anzi che coincidono. W l’Italiota! Senza di me.
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