Insipienza del muro contro muro
Sole 24 ore 28.9.2013
Berlusconi ha torto, tortissimo, marcissimo. Ma ha anche un
po’ di ragione. Sappiamo bene che il motivo della crisi è la questione della
decadenza, e non quella dell’IVA (peraltro introdotta dal suo governo). La
carnevalata sulle dimissioni dei parlamentari, ridicola e impraticabile
prima ancora che eversiva, se possibile ha reso ulteriormente impresentabile il
centrodestra. Anzi l’ha condotto [il PdL] oltre il confine
dell’impresentabilità, già superato due elezioni fa. Senza parlare della
pretesa assurda di voler cancellare in qualche modo l’esecutività della
sentenza della Cassazione.
Ma è altrettanto vero che Berlusconi un poco di ragione ce
l’ha. Non parlo delle ragioni ventennali di una magistratura ad personam:
lasciamole stare per un momento. Parlo della gestione politica e parlamentare
della questione decadenza. Il PD è alleato di Berlusconi, da quasi tre anni: se
teneva al governo (ma sappiamo che in molti ci tenevamo meno di quanto ci
tenessero quelli del Pdl) avrebbe potuto tranquillamente accogliere la
legittima richiesta del senatore-condannato di far decidere alla Corte
Costituzionale se le norme della legge Severino sulla decadenza dei condannati
(approvate anche da Berlusconi, mentre molti del PD dicevano che era un colpo
di spugna) si potessero applicare retroattivamente (a me pareva di sì). Un
rimando alla Consulta che peraltro avrebbe tolto il PD dall’imbarazzo di far
decadere il leader alleato. Ma la pressione del Movimento Cinque Rep è stata
troppo forte, e quindi super velocità in giunta, no a consultare la Corte
Costituzionale, subito la decadenza.
Era una manovra per allungare i tempi, quella di
Berlusconi? Ovvio. Ma era anche una richiesta comprensibile, legittima,
altrettanto ovvia che avrebbe tolto un ulteriore alibi a Berlusconi e avrebbe
garantito ancora per qualche tempo la stabilità di governo. Ma così come non è vero che Berlusconi ha fatto cadere il
governo per l’IVA, non è nemmeno vero che l’area PD (tranne Letta) sia
dispiaciuta per la caduta del governo. Alla fine non c’è stato nessun
atto eversivo, ma solo una normale crisi di governo, causata dalla rottura del
rapporto di fiducia tra i due alleati e dalla banale volontà di uno dei due di
non farsi cancellare senza lottare. Ora è solo propaganda politica, accuse e
contraccuse. SEGUIRANNO SCEMENZE VARIE SU SPIRAGLI DI
UN GOVERNO SENZA PDL E CON I GRILLINI. SUL PUNTO CENTRALE DI QUESTA CRISI, POI,
VA RICORDATO CHE ALLE PROSSIME E ORMAI PIÙ VICINE ELEZIONI BERLUSCONI NON SARÀ
CANDIDABILE.
2 commenti:
Il tuo articolo, cara Ausilia, è già superato: Berlusca, di cui tu capziosamente cerchi le ragioni (sic), ti ha scavalcata facendo dimettere direttamente i suoi ministri.
Scusaci sai se il Cosiddetto Capo di Stato ha creato questo pasticcio. Certamente la cola è nostra, ma non del maggiordomo del Quirinale che- è cosa di pochi giorni fa- bacchetta sempre la magistratura e mai il delinqueste. Sei sicura di capire qualcosa di politica?
Postato da cettina centonze in Giorno dopo giorno alle 29 settembre 2013 06:27
No, cara Cettina, non solo non sono sicura di capire alcunché di politica, ma piuttosto del contrario. Io cerco di raccogliere il materiale che mi pare più interessante perché imparziale, e lo sottopongo all'interesse di chi legge perché assieme POSSIAMO AIUTARCI A CAPIRE.
Ma sullo spirito del vangelo qualcosa capisco, e non sopporto lo sguaiato schierarsi-contro il cattivo, delinquente e quant'altro, con insipienza e volgarità. Vorrei aggiungere altro, ma già lo faccio con molti corrispondenti, davvero animati da criteri non giustizialisti e forcaioli.
Ricordi la frase rivelativa di JHWH: NESSUNO TOCCHI CAINO?
Con simpatia per la tua schiettezza, Ausilia
29 settembre 2013 06:49 Elimina
Posta un commento