giovedì 27 marzo 2014

Bagnasco e il Miur


DALLA SEGRETERIA DELLE COMUNITÀ DI BASE: www.cdbitalia.it

L’intervento del cardinale Bagnasco, che critica l’iniziativa promossa dal Ministero dell’istruzione (Miur) per sensibilizzare le scuole a promuovere un’azione informativa ed educativa per il rispetto delle diversità di genere e di orientamento sessuale e contro l’omofobia ed il conseguente bullismo, ripropone ancora una volta il problema delle interferenze del potere ecclesiastico nella vita politica italiana.
E’, infatti, legittimo in regime democratico che parlamentari e genitori cattolici contestino la diffusione dei tre volumetti destinati agli insegnanti per realizzare quell’iniziativa che, a loro parere, metterebbe in discussione la famiglia “naturale” e incoraggerebbe i ragazzi all’omosessualità.
E’, invece, inammissibile che il Miur, dopo quell’intervento, abbia rinviato «a data da destinarsi» la due giorni di corso di formazione per i docenti prevista per questa settimana mettendo al bando, di fatto, il materiale informativo 'Educare alla diversità' curato dall’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali che rientrava nel piano Strategia nazionale Lgbt 2013-2015, lanciato due anni fa dal governo Monti e confermata dal governo Letta.  
È evidente che, da un lato la CEI non intende rinunciare al connubio concordatario e, dall’altro, che la nostra rappresentanza politica continui ad essere ossequiente alle prese di posizione delle gerarchie della chiesa cattolica romana, come la ampia partecipazione dei nostri parlamentari e membri del governo alla messa papale odierna sembra dare segno.

UN MIO PENSIERO
Non condivido l’idea di uno stato concordatario, ma non è cosa riprovevole che il cardinale Bagnasco critichi l’iniziativa promossa dal Ministero dell’istruzione (Miur): criticare è sempre legittimo.
Imposterei la questione posta dalla segreteria cdb così:
La rappresentanza politica non deve esprimere sudditanza rispetto alla CEI, tanto meno prendendo immediatamente iniziative attuative concordanti con tale critica. Piuttosto sta a lei ingaggiare un dia-logo, un confronto senza sudditanza alcuna.
In sintesi è bene che le cdb siano di stimolo ad un agire-laico da parte della rappresentanza politica, più e prima che in atteggiamento critico nei riguardi del rappresentante della CEI.

Nessun commento: