IL PAPA ALL’ANGELUS:
Gesù ha rotto gli
schemi contro le donne
(Il
Pontefice lo ha detto commentando il Vangelo della Samaritana: la misericordia
è più grande del pregiudizio. E per venerdì e sabato proclama un momento
penitenziale: la “24 ore per il Signore”).
di GIACOMO
GALEAZZI
"Gesù ha rotto gli schemi contro le donne:la misericordia di Dio è più grande dei pregiudizi". Avvicinandosi alla Samaritana, Gesù «supera le barriere di ostilità che esistevano tra giudei e samaritani e rompe gli schemi del pregiudizio nei confronti delle donne», ha affermato Papa Francesco nel breve discorso che ha preceduto oggi la preghiera dell'Angelus, commentando l'episodio evangelico di Gesù che chiese da bere a una donna al Pozzo di Sicar «dove la donna si recava ogni giorno per attingere acqua. Quel giorno, vi trovò Gesù, seduto, affaticato per il viaggio che subito le dice: "Dammi da bere"».
«Quella di Gesù - ha spiegato Bergoglio- era sete non tanto di acqua, ma di
incontrare un'anima inaridita». «Gesù - cioè - aveva bisogno di incontrare la
Samaritana per aprirle il cuore: le chiede da bere per mettere in evidenza la
sete che c'era in lei stessa». E «la donna rimane toccata da questo incontro:
rivolge a Gesù quelle domande profonde che tutti abbiamo dentro, ma che spesso
ignoriamo». «Anche noi - ha sottolineato il Pontefice parlando ai circa 40 mila
fedeli presenti oggi in piazza San Pietro - abbiamo tante domande da porre, ma
non troviamo il coraggio di rivolgerle a Gesù!». Secondo Francesco, «la
Quaresima è il tempo opportuno per guardarci dentro, far emergere i nostri
bisogni spirituali più veri, e chiedere l'aiuto del Signore nella preghiera».
«L'esempio della Samaritana -ha poi concluso- ci invita ad esprimerci così:
"Gesù dammi quell'acqua che mi disseterà in eterno"».
Nella terza domenica di Quaresima, il Pontefice si sofferma sull'incontro
tra Gesù con la donna samaritana, «avvenuto a Sicar, presso un antico pozzo
dove la donna si recava ogni giorno per attingere acqua. Quel giorno - spiega
il Papa ai fedeli arrivati in Piazza San Pietro - vi trovò Gesù, seduto,
"affaticato per il viaggio". Egli subito le dice: "Dammi da
bere". In questo modo - prosegue Papa Francesco - supera le barriere di
ostilità che esistevano tra giudei e samaritani e rompe gli schemi del
pregiudizio nei confronti delle donne».«La semplice richiesta di Gesù - osserva
il pontefice - è l'inizio di un dialogo schietto, mediante il quale Lui, con
grande delicatezza, entra nel mondo interiore di una persona alla quale,
secondo gli schemi sociali, non avrebbe dovuto nemmeno rivolgere la parola.
Gesù la pone davanti alla sua situazione, non giudicandola ma facendola sentire
considerata, riconosciuta, e suscitando così in lei il desiderio di andare
oltre la routine quotidiana».Dunque "la misericordia è più grande del
pregiudizio».
Al termine dell'Angelus, Francesco ha ricordato che «domani ricorre la
Giornata Mondiale della Tubercolosi: preghiamo per tutte le persone colpite da
questa malattia - ha detto -, e per quanti in diversi modi le sostengono». E a
proposito del "genio femminile" la regista Liliana Cavani sta
lavorando ad un film sulla vita di Bergoglio.«La Chiesa riconosce
l’indispensabile apporto della donna nella società, con una sensibilità,
un’intuizione e certe capacità peculiari che sono solitamente più proprie delle
donne che degli uomini. Ad esempio, la speciale attenzione femminile verso gli
altri, che si esprime in modo particolare, anche se non esclusivo, nella
maternità», ha assicurato Bergoglio nell'esortazione Apostolica “Evangelii
Gaudium”.
«Vedo con piacere come molte donne condividono responsabilità pastorali
insieme con i sacerdoti, danno il loro contributo per l’accompagnamento di
persone, di famiglie o di gruppi ed offrono nuovi apporti alla riflessione
teologica», evidenzia Francesco. «Ma, c’è ancora bisogno di allargare gli spazi
per una presenza femminile più incisiva nella Chiesa» e «nei diversi luoghi
dove vengono prese le decisioni importanti, tanto nella Chiesa come nelle
strutture sociali».Oggi il Papa ha annunciato che «venerdì e sabato prossimi
vivremo uno speciale momento penitenziale, chiamato 24 ore per il
Signore"».
Infatti «inizierà con la celebrazione nella basilica di San Pietro, venerdì
pomeriggio, poi nella serata e nella notte alcune chiese del centro di Roma
saranno aperte per la preghiera e le Confessioni». «Sarà una festa del perdono
- ha commentato Bergoglio -, che avrà luogo anche in molte diocesi e parrocchie
del mondo». Il Pontefice ha aggiunto a braccio:«Il perdono che ci dà il Signore
si deve festeggiare, come ha fatto il padre della parabola del figliol prodigo,
che quando il figlio è andato a casa ha fatto festa dimenticandosi di tutti i
suoi peccati. La festa del perdono». Nella liturgia penitenziale in basilica di
venerdì pomeriggio, 28 marzo, il Papa confesserà personalmente alcuni fedeli.
23/03/2014
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