sabato 23 febbraio 2013

domani si vota!

Che confusione! Non so se ricordo male, ma  stavolta la matassa mi pare più imbrogliata.
E' stancante la coazione a ripetere di tutti. Il che crea un martellamento sul cervello davvero controproducente. Eppure la tendenza di un Monti a voler galleggiare su tutto stando sopra le parti e restando da una parte, mi pare la più insidiosa.
L'arcobaleno che sogno è quello che non confonde i colori ma li armonizza. E per fare questo non riesco a vedere la persona giusta tra coloro che si fanno avanti.... Forse la trovo in qualcuno/a che non sgomita, ma c'è. 
Io l'ho trovata la persona giusta, ma questa sarà inghiottita dai pescecani. Nonostante ciò, la voterò. 
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venerdì 15 febbraio 2013

sceneggiate della politica

Il papa tecnico che ci aspettiamo....
Anche io mi unisco al coro dei dissacratori, anche se questo non è il mio stile. Ma non ne posso più di tutte le sceneggiate della POLITICA DILEGGIANTE del TUTTI CONTRO TUTTI. La lentezza che prediligo del "dire dopo aver pensato" mi fa rimandare ad una mia dichiarazione posteriore: pensata, appunto

sabato 9 febbraio 2013

Il monologo di Pericle

08.02.2013
Risposta a E. Miragoli in facebook
Conosco bene questo monologo. Ma su tale reboante dichiarazione di democrazia [di Pericle] ricordo che a) si tratta di un momento particolarmente felice nella storia di Atene, ma che si dimostrerà storicamente solo un momento di “esaltazione democratica”, riguardante la cittadinanza aristocratica, dalla quale erano esclusi molti, e non solo gli schiavi; b) è ora che guardiamo la nostra realtà in maniera meno utopistica e più attenta a fenomeni di trapasso culturale, quale è quello odierno, avviato decisamente a nuove sponde, come quella pericolosa ma inevitabile, di un mondo globalizzato e reso più inintelligibile proprio da una devastante COMUNICAZIONE. Davvero il berlusconismo non è che un aspetto di questa fase storica, e per giunta imitato da…… tutti….

lunedì 4 febbraio 2013

La campagna elettorale

Sento di avere il dovere di dire la mia in seno all'odierna spietata campagna elettorale.
Tutti, e dico tutti, si sottopongono a vicenda al torchio della critica dell'altro, sempre SCONTATA.
a) La sinistra resta chiusa nella sicurezza di incarnare (non solo di dire) l'unica idea giusta, attraverso il concetto di una giustizia perfetta.
b) La destra di Monti è sfacciatamente altrettanto sicura di essere il baluardo del sistema liberale (immortale!), con l'appoggio dei poteri forti CREATI su un copione ormai stantio, ma da difendere con accanimento terapeutico e con la benedizione della chiesa cattolica... et cetera.
c) La destra di Berlusconi, ormai definitivamente classificata populista, 'pallonara' e quant'altro, fa quasi pietà....
d) Grillo e i partiti fuori-sistema si dimenano come mulini a vento. Mi fanno un po' di simpatia per pietà.
Quando c'è qualcuno con la testa sul collo, come un Renzi o un Vendola.... lo vogliono intruppare forzatamente. Io credo un po' di più a Vendola, solo perché spero sia la spina al fianco di Bersani.
Ausilia
 

venerdì 1 febbraio 2013

Le donne e la politica


Riporto dal sito Noi donne (assieme al mio commento)

ll complesso di Penelope di Laura Cima

L’incontro (mancato) delle donne con il potere di Marisa Rodano 

Il complesso di Penelope di Laura Cima (ed Il Poligrafo) è un libro complesso, che ricompensa largamente l’impegno nella lettura:

Un libro complesso, che ricompensa largamente l’impegno nella lettura. Con esso Laura Cima intende passare il testimone di una vita bella e piena, del modo di fare politica quando si era certi di stare cambiando il mondo, alle giovani donne di oggi. Non solo un’autobiografia: un affresco storico dei movimenti delle donne, intrecciato alle vicende politiche, agli sconvolgimenti economici, ai mutamenti culturali, un quadro lucido della crisi economica e delle sue conseguenze sui regimi democratici, letto dall’angolo visuale del rapporto delle donne con il potere. Dal potere maschile obsoleto, sopraffattore delle donne, sarebbero derivate bancarotta economica, svuotamento della democrazia, dissesto ecologico. Per l’autrice si potrà uscire dalla crisi solo se le donne, le sole capaci di individuare nuovi paradigmi di armonia con la natura e di convivenza sociale, irromperanno nei luoghi in cui si decidono tutte le politiche, a partire da quelle finanziarie ed economiche. Laura Cima ripercorre la storia italiana, valorizza l’azione delle donne Costituenti e di quelle impegnate in politica, ma individua un limite di fondo nella loro attività: non aver contribuito a disegnare l’ordinamento dello Stato, le regole della gestione del potere, rinunciando a introdurvi un segno di genere nella illusione di poter cambiare, giorno dopo giorno, la realtà ingiusta e discriminante col proprio impegno individuale. L’ordinamento, disegnato solo dagli uomini è rimasto connotato dalla visione monosessuata maschile. 
COMMENTI (1)
 Il 02 Febbraio 2013 Riggi Ausilia ha scritto:
..."non aver contribuito a disegnare l’ordinamento dello Stato, le regole della gestione del potere, rinunciando a introdurvi un segno di genere nella illusione di poter cambiare, giorno dopo giorno, la realtà ingiusta e discriminante col proprio impegno individuale. L’ordinamento, disegnato solo dagli uomini è rimasto connotato dalla visione monosessuata maschile".
Mi fermo a commentare brevemente almeno questo passo (e so di essere mosca bianca).
Ma non ci accorgiamo che i tempi vanno maturando, nonostante tutto, nella direzione di un concetto nuovo di comunità umana? L'aveva intuito Simon Weil, la quale dilata la sua analisi politica verso un mutamento culturale profondo, tale che intacca l'essenza su cui riposa. Nel suo famoso saggio 'Prima condizione di un lavoro non servile', l’autrice individua nella dimensione religiosa quella cornice valoriale che permette al lavoro di trovare significato, di trasformarsi e articolarsi come parte decisiva di un’esperienza spirituale.
La donna? Se non resta impegolata nella critica al mondo maschile assieme a tutte le sue creazioni standardizzate, può farsi promotrice, grazie alle esclusioni, di una spiritualità che si faccia cardine di una convivenza umana meno aggressiva,  più rappacificata.