martedì 28 gennaio 2014

Notizie

Notizie per coloro che ne  hanno interesse
M5S parla di PREGIUDICATELLUM
I SONDAGGI EUROMEDIA pubblicati oggi da Il Giornale raccontano di un Partito Democratico sempre al primo posto con il 29,1%, segue Forza Italia al 22%, Movimento 5 Stelle al 21,8%. Dei partiti minori, nessuna supera la soglia di sbarramento del 5% prevista con l’Italicum per chi si coalizza, quindi nel prossimo Parlamento entrerebbero tre soli partiti
17 gennaio
Anche il ministro dell'Agricoltura, in questi giorni sotto accusa per l'affaire dell'Asl di Benevento, ha piazzato suoi amici al ministero: "Dall'ex fidanzato Antonio Tozzi, messo al Sin con 175 mila euro l'anno, a Luigi Barone e Giacomo Papa, i due uomini che partecipano con lei alle riunioni del "direttorio" che secondo le indagini della procura di Benevento influenzava le scelte dei dirigenti dell'Asl di Benevento", scrive ancora il settimanale.
Scrive l'Espresso:
Grazie a Boccia hanno fatto carriera a Palazzo Chigi altri suoi fraterni amici: Francesco Rana, ex assistente di Boccia all'università, a soli 34 anni nel 2013 è diventato capo della segreteria tecnica di Filippo Patroni Griffi, con uno stipendio da 190 mila euro l'anno. Un altro assistente di Boccia all'università Carlo Cattaneo, Sergio Zucchetti, è stato premiato dalla De Girolamo con un posto di amministratore delegato di una società del ministero delle Politiche agricole, il Sin, posto da cui però si è dimesso qualche giorno fa per conflitti interni all'azienda.
1 di
15 gennaio 2014
Gianroberto Casaleggio avrebbe posto il veto sulle tre proposte fatte da Matteo Renzi sulla riforma della legge elettorale, durante l'incontro a Montecitorio con alcuni parlamentari M5s. "Le tre proposte di Renzi - avrebbe detto - sono astratte ed evidentemente incostituzionali". Quanto al Movimento la sua proposta sarà quella che uscirà dalla consultazione in rete anche se, avrebbe commentato il guru a 5 stelle, esiste una proposta M5s e "gli unici fino ad ora a depositare una proposta innovativa e fatta bene siamo stati noi". Casaleggio ha poi spiegato: "La nostra proposta sarà disponibile a fine febbraio. Nel frattempo se si dovesse andare a votare prima andiamo con la legge uscita dalla Consulta". A stretto giro arriva un tweet del segretario del Pd sulla questione: "Legge elettorale. Le regole si scrivono tutti insieme - ribadisce Renzi -, se possibile. Farle a colpi di maggioranza è uno stile che abbiamo sempre contestato"
14 gennaio 2014
Sotto sotto la chiamano ‘la spallata’. Di certo c’è che dopo le ultime parole della Consulta sulla legge elettorale Matteo Renzi ha messo la quarta per definire una volta per tutte il rapporto tra il suo Pd e il governo. Tempo massimo: 15 giorni, tanti se n’è dati il segretario del Pd. Obiettivo principale: chiudere l’accordo su una legge elettorale in senso maggioritario. Con chi? Dalla scorsa settimana il sindaco aspetta una risposta da Silvio Berlusconi sui tre modelli proposti: ispanico, mattarellum rivisto, doppio turno stile ‘sindaco d’Italia’. Dopo le chiarificazioni della Corte Costituzionale che ha abolito il Porcellum e consegnato al paese un proporzionale puro, “non ci sono più alibi per nessuno”, sottolinea Renzi coi suoi. Il segretario spera di avere una risposta dal Cavaliere entro la direzione del Pd convocata per giovedì pomeriggio, dove è sua intenzione fare chiarezza su legge elettorale e ‘Jobs act’. E per fare chiarezza non è escluso che possa incontrarsi direttamente con Berlusconi, tra domani o dopodomani mattina.
13 gennaio 2014
Dopo la vittoria ai Golden Globe, non provate a dirmi che La grande bellezza trionfa perché mette in scena quel che gli stranieri vogliono vedere e amare dell'Italia. No, questo film mette in scena piuttosto la Roma e il paese che noi sappiamo ben vedere e abbiamo visto, l'Italia già sepolta sotto la cenere della decadenza e delle feste di fine impero eppure pronta a risollevarsi dalla polvere con una passeggiata al fiume e una notte d'amore, l'ala lieve della morte e un'invasione di fenicotteri all'alba, il disincanto lucidissimo, mai volgare, del flaneur Jep Gambardella. La nostra grande bellezza è già stata consumata, ma il film ci consegna la promessa (perlomeno la speranza) che la ritroveremo.
Il fatto che l'Italia possa trionfare all'estero, da Londra ai Golden Globe e poi chissà quanto ancora, fregiandosi dell'insospettabile appellativo di "grande bellezza", a me pare qualcosa di più di un buon segno.
10 gennaio 2014
Si torni al voto. Il Tar del Piemonte ha accolto "il ricorso principale" promosso da Mercedes Bresso contro il risultato delle elezioni regionali del 2010. Secondo quanto si ricava da una prima lettura del dispositivo è necessario tornare al voto.
M5S parla di PREGIUDICATELLUM
I SONDAGGI EUROMEDIA pubblicati oggi da Il Giornale raccontano di un Partito Democratico sempre al primo posto con il 29,1%, segue Forza Italia al 22%, Movimento 5 Stelle al 21,8%. Dei partiti minori, nessuna supera la soglia di sbarramento del 5% prevista con l’Italicum per chi si coalizza, quindi nel prossimo Parlamento entrerebbero tre soli partiti
17 gennaio
Anche il ministro dell'Agricoltura, in questi giorni sotto accusa per l'affaire dell'Asl di Benevento, ha piazzato suoi amici al ministero: "Dall'ex fidanzato Antonio Tozzi, messo al Sin con 175 mila euro l'anno, a Luigi Barone e Giacomo Papa, i due uomini che partecipano con lei alle riunioni del "direttorio" che secondo le indagini della procura di Benevento influenzava le scelte dei dirigenti dell'Asl di Benevento", scrive ancora il settimanale.
Scrive l'Espresso:
Grazie a Boccia hanno fatto carriera a Palazzo Chigi altri suoi fraterni amici: Francesco Rana, ex assistente di Boccia all'università, a soli 34 anni nel 2013 è diventato capo della segreteria tecnica di Filippo Patroni Griffi, con uno stipendio da 190 mila euro l'anno. Un altro assistente di Boccia all'università Carlo Cattaneo, Sergio Zucchetti, è stato premiato dalla De Girolamo con un posto di amministratore delegato di una società del ministero delle Politiche agricole, il Sin, posto da cui però si è dimesso qualche giorno fa per conflitti interni all'azienda.
15 gennaio 2014
Gianroberto Casaleggio avrebbe posto il veto sulle tre proposte fatte da Matteo Renzi sulla riforma della legge elettorale, durante l'incontro a Montecitorio con alcuni parlamentari M5s. "Le tre proposte di Renzi - avrebbe detto - sono astratte ed evidentemente incostituzionali". Quanto al Movimento la sua proposta sarà quella che uscirà dalla consultazione in rete anche se, avrebbe commentato il guru a 5 stelle, esiste una proposta M5s e "gli unici fino ad ora a depositare una proposta innovativa e fatta bene siamo stati noi". Casaleggio ha poi spiegato: "La nostra proposta sarà disponibile a fine febbraio. Nel frattempo se si dovesse andare a votare prima andiamo con la legge uscita dalla Consulta". A stretto giro arriva un tweet del segretario del Pd sulla questione: "Legge elettorale. Le regole si scrivono tutti insieme - ribadisce Renzi -, se possibile. Farle a colpi di maggioranza è uno stile che abbiamo sempre contestato".
14 gennaio 2014
Sotto sotto la chiamano ‘la spallata’. Di certo c’è che dopo le ultime parole della Consulta sulla legge elettorale Matteo Renzi ha messo la quarta per definire una volta per tutte il rapporto tra il suo Pd e il governo. Tempo massimo: 15 giorni, tanti se n’è dati il segretario del Pd. Obiettivo principale: chiudere l’accordo su una legge elettorale in senso maggioritario. Con chi? Dalla scorsa settimana il sindaco aspetta una risposta da Silvio Berlusconi sui tre modelli proposti: ispanico, mattarellum rivisto, doppio turno stile ‘sindaco d’Italia’. Dopo le chiarificazioni della Corte Costituzionale che ha abolito il Porcellum e consegnato al paese un proporzionale puro, “non ci sono più alibi per nessuno”, sottolinea Renzi coi suoi. Il segretario spera di avere una risposta dal Cavaliere entro la direzione del Pd convocata per giovedì pomeriggio, dove è sua intenzione fare chiarezza su legge elettorale e ‘Jobs act’. E per fare chiarezza non è escluso che possa incontrarsi direttamente con Berlusconi, tra domani o dopodomani mattina.
13 gennaio 2014
Dopo la vittoria ai Golden Globe, non provate a dirmi che La grande bellezza trionfa perché mette in scena quel che gli stranieri vogliono vedere e amare dell'Italia. No, questo film mette in scena piuttosto la Roma e il paese che noi sappiamo ben vedere e abbiamo visto, l'Italia già sepolta sotto la cenere della decadenza e delle feste di fine impero eppure pronta a risollevarsi dalla polvere con una passeggiata al fiume e una notte d'amore, l'ala lieve della morte e un'invasione di fenicotteri all'alba, il disincanto lucidissimo, mai volgare, del flaneur Jep Gambardella. La nostra grande bellezza è già stata consumata, ma il film ci consegna la promessa (perlomeno la speranza) che la ritroveremo.
Il fatto che l'Italia possa trionfare all'estero, da Londra ai Golden Globe e poi chissà quanto ancora, fregiandosi dell'insospettabile appellativo di "grande bellezza", a me pare qualcosa di più di un buon segno.
10 gennaio 2014
Si torni al voto. Il Tar del Piemonte ha accolto "il ricorso principale" promosso da Mercedes Bresso contro il risultato delle elezioni regionali del 2010. Secondo quanto si ricava da una prima lettura del dispositivo è necessario tornare al voto.



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lunedì 27 gennaio 2014

Nella Giornata della Memoria


27 gennaio 2014
Non sono riuscita a seguire quel che ammanniva la comunicazione sulla Giornata della Memoria. Tutto mi appariva rituale, scontato, soprattutto inutile.
Bisogna rendere efficace la Memoria nella vita. Ma ciò richiede una trasformazione delle coscienze.
E si può: con un impegno capillare che aggredisca ciò che capillare non è.
Io ci provo, a partire dal vivere la vecchiaia e i suoi 'mali' come purificazione interiore, con la speranza di contagiarla.
Ma ecco qualche altra ‘novità’ Specchio della confusione attuale [o meglio di sempre, in quanto antropologica, cosmologica, creaturale]:
- Claudio Scajola, ex ministro dello Sviluppo economico è stato assolto in merito alla vicenda della compravendita della casa al Colosseo. Per il giudice il fatto non costituisce reato. - Diego Anemone è stato prosciolto per intervenuta prescrizione del reato. L'imprenditore era accusato di finanziamento illecito.
- Antonio Mastrapasqua indagato, Enrico Letta chiede relazione a ministro Giovannini: "Fare chiarezza al più presto” - Elsa Fornero: "Quando ero ministro cercai di sostituirlo ma ci furono troppe resistenze".
- Carlo Giovanardi a Porta a Porta: "Mia figlia si fidanzò con un ragazzo rasta, di colore, forse gay e sposato con un altro uomo”.

giovedì 23 gennaio 2014

Ancora Silvio!

L'iscrizione di Silvio Berlusconi nel registro degli indagati nell'inchiesta Ruby Ter è una risposta giudiziaria per fermare le riforme in generale e il Cavaliere in particolare, che dopo l'accordo con Matteo Renzi sulla legge elettorale è tornato a "essere protagonista". La nuova inchiesta sulle serate di Arcore piomba così sull'Italicum, gettando nuovo scompiglio sul piano di riforma elettorale nato dalla "profonda sintonia" (cit. Renzi) tra il segretario del Pd e il presidente di Forza Italia.
Raffaele Fitto così commenta la notizia di un Berlusconi di nuovo indagato: "Chiunque abbia occhi per vedere comprende ciò che accade: proprio mentre Silvio Berlusconi si rende protagonista, nell'interesse del paese, di un ambizioso tentativo riformatore elettorale e costituzionale, con un timing scientifico arriva una risposta giudiziaria che ha oggettivamente il carattere di una bomba su quel percorso. È più che mai il momento di difendere la democrazia, il ruolo delle istituzioni e delle forze politiche democratiche, evitando di accettare l'idea che l'italia debba necessariamente vivere in una emergenza dettata dal ben noto circuito mediatico- giudiziario", dice Raffaele Fitto.
Una lettura che, senza sorprese, ritroviamo sulla homepage de Il Giornale, che titola: "Le toghe non mollano, assalto a orologeria". La sostanza delle cose - per il quotidiano - è molto semplice: "lo stesso Berlusconi che l'accordo con Renzi ha riportato alla ribalta della vita politica ora viene riportato alla ribalta della cronaca giudiziaria dalla iniziativa dei pm milanesi. La politica non potrà non esserne condizionata".

Non aggiungo commenti, ma condivido, a dispetto di un’opinione pubblica [pubblica?] che vuole la fine soprattutto del NEMICO. Io non sono berlusconiana, ma voglio mantenere integre le mie opinioni.

Per una democrazia paritaria

Articolo di Marina Pivetta
Martedì 21 gennaio la sala stampa della Camera dei Deputati è gremita. Cosa strana visto l’assordante silenzio dei media sulla necessità di arrivare, con la nuova legge elettorale, ad una reale democrazia paritaria.
Sono presenti tutte quelle associazioni che da anni si battono perché nelle istituzioni la presenza delle donne segni quella differenza necessaria a farle cambiare davvero. Sono i numeri a dire che là dove ci sono più donne minore è la corruzione e l’inefficienza.
Sono presenti : Accordo di azione comune per una democrazia paritaria, l’Udi (Unione donne in Italia), Se Non Ora Quando?, La Casa Internazionale delle Donne...
Prende la parola l’on. Roberta Agostini del Pd e Vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali dopo che l’on Titti Di Salvo (Sel) ha presentato le parlamentari al tavolo della presidenza: Dorina Bianchi (Ncd), Elena Centemero (FI), Gea Schirò (PI), Pia Locatelli (Psi) e Irene Tinagli (Sc).
"Le donne di Pd, Sel, Cdn, FI, Per l’Italia, Scelta civica hanno assunto l’impegno - spiega l’on Roberta Agostini - affinché nella prossima legge elettorale sia rispettata la parità di genere. La nostra proposta non chiede semplicemente quote ma norme antidiscriminatorie nel rispetto dell’articolo 51 della Costituzione che stabilisce pari opportunità di accesso alle cariche elettive e l’articolo 3 che dice di eliminare gli ostacoli alla parità. Qualsiasi sistema sarà scelto dovrà garantire misure ad hoc antidiscriminatorie, ma servono anche misure capaci di garantire un accesso paritario ai media e alle risorse". La Vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali ha anche sottolineato che le parlamentari presenti pur avendo posizioni differenti sul come pensare le regole su una cosa si trovavano tutte d’accordo: garantire una presenza qualificata di elette. All’inizia del suo intervento l’on Agostini, a nome di tutte le presenti, ha fatto gli auguri a Marisa Rodano che presente con l’impegno di sempre proprio oggi - 21 gennaio - compie 82 anni
Dobbiamo ricordare che da anni il movimento delle donne -Marisa Rodano in testa - ha fatto proprie le parole 50 e 50 per una democrazia paritaria
"La nostra scelta di oggi è di responsabilità pubblica collettiva - ha detto l’on. Dorina Bianchi perché ogni modello che verrà proposto dovrà rispettare l’articolo 51 della costituzione. La presenza delle donne nelle assemblee elettive non è solo un fatto di rappresentanza, di democrazia ma di qualità della democrazia" Concetto ripreso dall’ on. Titti Di Salvo che ha ricordato una ricerca della Banca d’Italia dove si può riscontrare un rapporto misurabile tra riduzione della corruzione e presenza delle donne nelle istituzioni, presenza delle donne nelle assemblee elettive e aumento degli investimenti in istruzione e spese sociali. "Per raggiungere risultati significativi - ha continuato l’on. Di Salvo - abbiamo bisogno delle donne che sono fuori dal Parlamento, di voi tutte...".
Di Salvo ha ricordato che nella legge di riforma delle Province è stata approvato una norma sulle giunte che dice che nessuno dei due sessi può essere rappresentato per più del 40%.
Pia Locatelli, ha sottolineato come "negli incontri dei leader il tema della democrazia paritaria non è apparso per nulla, rivelando in questo la loro arretratezza rispetto ad altre culture europee ". Gea Schirò ha invece ricordato che nelle audizioni in Prima Commissione sulla legge elettorale, su 40 solo 2 sono state donne e "sono arrivate critiche dai colleghi della capigruppo" quando la questione è stata sollevata dalle donne presenti, critiche "frutto di disattenzione politica" - aggiunge l’esponente del PI- .cosa più grave della consapevole volontà discriminatoria.
Non hanno voluto prendere parte alla conferenza stampa Fratelli d’Italia e il M5s. Su questo l’on Tinagli ha detto che le ragazze più giovani non sono sensibili a questi temi, non è un caso che manchino Giorgia Meloni e alcune giovani donne elette nel Movimento 5 stelle. L’on Tinagli ha vissuto 12 anni all’estero e dice chiaramente di non aver mai sentito l’urgenza di un impegno specifico su questi temi. Stando però in Parlamento ha cambiato completamente idea." ... mi accorgo dell’arretratezza culturale dei nostri leader politici".
Ma nonostante certe grettezze, grazie alle numerose battaglie portate avanti dalle donne fuori e dentro le istituzioni alcuni piccolo passi sono stati fatti.
Queste le parole dell’On. Elena Centemero: "Se penso al cammino che le donne hanno fatto in questa Aula mi emoziono molto, considero l’articolo 29 della Costituzione una pietra miliare, così come l’articolo 51. Tra di noi donne c’è un rapporto sempre leale, alto e franco".
Alla domanda di una giornalista che chiedeva se l’impegno comune si sarebbe tradotti in emendamenti al testo della legge elettorale, ora in Prima Commissione, l’on. Di Salvo ha risposto: "È consuetudine fare emendamenti insieme, aspettiamo il testo che ancora non c’è, tutte noi ci siamo impegnate, se sarà il caso, a fare un emendamento che assicuri pari presenza di donne nelle liste".
Esco dalla conferenza stampa con un pensiero insistente: chissà se pur di portare a casa una legge elettorale che accontenti tutti i partiti alla fine non si tralasci ciò che potrebbe soddisfare tutte le donne essendo queste una minoranza in Parlamento. Forse questo anche il segreto pensiero delle parlamentari che esplicitamente hanno chiesto aiuto non solo ai movimenti delle donne ma anche alle giornaliste.

mercoledì 22 gennaio 2014

La Grande Bellezza

[Un post opportuno in un momento in cui parlare di politica
è pressoché inutile] 
LA GRANDE BELLEZZA
E’ un un film del 2013, diretto e sceneggiato da Paolo Sorrentino.
Il titolo vuole significare il contrasto tra la grande maestosa bellezza di Roma e la nullità dei personaggi.
E’ stato presentato in concorso al Festival di Cannes del 2013. Il 25 settembre 2013 viene designato come film rappresentante il cinema italiano alla selezione del Premio Oscar 2014 al miglior film in lingua non inglese Il 20 dicembre seguente viene confermato nella ‘shortlist’ di nove film selezionati per la candidatura e il 16 gennaio  che 2014 viene candidato. Il 12 gennaio 2014 vince il Golden Globe come miglior film straniero. L'ultimo film italiano aggiudicatario di questo premio della stampa estera a Hollywood era stato, nel 1990, Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore.
LA TRAMA
Jep Gambardella è un giornalista di costume e critico teatrale navigato, dal fascino innegabile, impegnato a districarsi tra gli eventi mondani di una Roma così immersa nella bellezza del passato, quanto distrutta dallo squallore del presente. Cimentatosi in gioventù anche nella scrittura, ha scritto un solo libro, L'apparato umano. Non ha più scritto altri libri - nonostante questa sua prima opera fosse stata apprezzata - per la sua pigrizia ma soprattutto perché sente che nella sua vita non c'è più nulla in cui credere e da comunicare ad altri che vivono come lui. Lo scopo della sua esistenza è stato quello di divenire non solo "un" mondano ma il primo dei mondani, come lui stesso confessa: Quando sono arrivato a Roma, a 26 anni, sono precipitato abbastanza presto, quasi senza rendermene conto, in quello che potrebbe essere definito "il vortice della mondanità". Ma Io non volevo essere semplicemente un mondano. Volevo diventare il re dei mondani. Io non volevo solo partecipare alle feste. Volevo avere il potere di farle fallire.
Frequenta ogni notte un siparietto confuso e statico di amici intimi e compagni di sventure (Siamo tutti sull’orlo della disperazione, non abbiamo altro rimedio che farci compagnia, prenderci un po’ in giro.), tra cui Romano, scrittore teatrale mai realizzato e perennemente al guinzaglio di una giovane donna che lo sfrutta; Lello, ricco venditore all'ingrosso di giocattoli dalla parlantina sciolta e marito infedele di Trumeau; Viola, facoltosa borghese con un figlio pazzo; Stefania, egocentrica scrittrice radical chic; Dadina, la direttrice nana del giornale su cui Jep scrive.
Una mattina, tornando da uno di quegli insipidi salotti, incontra il marito di Elisa, il suo primo (e probabilmente unico) amore, che lo attende davanti alla porta di casa. Sua moglie è morta, lasciandosi dietro solo un diario dove narra dell'amore, mai perduto, verso Jep, di cui il marito è stato semplice surrogato per 35 anni, nient'altro che "un buon compagno" che ben presto però troverà consolazione al suo dolore nell'accoglienza affettuosa della sua domestica straniera.
Quest'episodio, unito al compimento del suo sessantacinquesimo compleanno, spingono Jep ad una profonda e laconica rivisitazione della sua vita, a una lunga meditazione su se stesso e sul mondo che lo circonda. E, soprattutto, innescano in lui un pensiero che, probabilmente, albergava nascosto in lui da molto tempo: Ho una mezza idea di riprendere a scrivere.
Roma diventa così teatro onirico di feste, vignette, presagi e incontri casuali, da Ramona, spogliarellista dai segreti dolorosi, al cardinale Bellucci che si intende più di cucina che di fede; ma, soprattutto, diventa il vero palcoscenico di Jep, sempre più convinto della futilità e dell'inutilità della sua esistenza. Il sogno di recuperare la sua identità di scrittore e letterato, di ritornare a quell'innocente bellezza del primo amore adolescenziale, sembrano infrangersi di fronte allo spettacolo aberrante e miserabile con cui Jep ogni sera deve e vuole confrontarsi.
Ben presto anche il suo "circolo vizioso" si rompe: Ramona, con cui aveva instaurato un rapporto innocente e profondo, muore per un male incurabile; Romano, deluso dall'ingannevole attrazzione di Roma, lascia la città salutando solo Jep; Stefania, umiliata da Jep che le aveva rivelato i suoi scheletri nell'armadio e le sue menzogne in faccia, abbandona la vita mondana della città (rincontrando Jep in seguito, mostrandosi caratterialmente cambiata); Viola invece, dopo la morte del figlio, dona tutti i suoi beni alla Chiesa cattolica e diventa una missionaria in Africa. Solo Lello, Trumeau e Dadina continuano a darsi alla mondanità, illudendosi di vivere una vita felice ed esclusiva.
La povertà di contenuti che scorge in queste feste trash e volgari lo induce, in un momento di ebbrezza, a un'amara confessione a cuore aperto: Mi chiedono perché non ho più scritto un libro. Ma guarda qua attorno. Queste facce. Questa città, questa gente. Questa è la mia vita: il nulla. Flaubert voleva scrivere un romanzo sul nulla e non ci è riuscito: dovrei riuscirci io?. Sembra il segno di un fallimento durato un'intera vita.
Ma proprio nel momento in cui le speranze sembrano abbandonarlo definitivamente, ecco che l'illuminazione arriva: dopo un incontro, spinto da Dadina che vuole ottenere un'intervista, con una "Santa", una missionaria cattolica nel terzo mondo, Jep si reca all'Isola del Giglio per un reportage sul naufragio della Costa Concordia. E proprio qui, ricordandosi del suo primo incontro con Elisa in un flashback, si riaccende in lui un barlume di speranza: il suo prossimo romanzo è finalmente pronto per venire alla luce.
Sullo sguardo finalmente sereno di Jep, che osserva sorridente l'alba romana, si chiude il film, sulle note di The Beatitudes dei Kronos Quartet.
LA CRITICA
È stato osservato che mentre la critica cinematografica internazionale ha giudicato in genere positivamente il film di Sorrentino, quella italiana si è divisa in giudizi severi.
Magari La Grande Bellezza si accontentasse di essere un brutto film. E' piuttosto "un'esperienza emotiva inedita", ha scritto Walter Veltroni sul Messaggero di ieri; o di grande apprezzamento: "E' un film disorganico, opulento, frammentato e sfacciato, ma ance bello da ridurti alle lacrime, questo omaggio alla Capitale firmato da Polo Sorrenino... un film magnifico".
Contrasto di giudizi che è stato variamente interpretato, ma che nelle valutazioni negative sembra ricollegarsi al motivo ricorrente della supposta presunzione ed ambizione del regista di proporre una sua visione, quasi un seguito de La dolce vita di Federico Fellini, che trova invece accoglienza nell'immaginario degli spettatori stranieri che apprezzano questa riproposizione. Viene però notato che in realtà: "La Dolce Vita è entrato nella storia perché fu un corto circuio tra l'immaginazione di Fellini e una Roma vera, viva, esagerata, in un certo senso già felliniana di suo. I paparazzi e i divi c'erano davvero, gli scrittori di talento si dissipavano e lavoravano per il cinema pure". 
Si rimprovera inoltre al regista una compassata freddezza e distanza dai personaggi della sua storia e dalla bellezza di Roma che è la grande protagonista incombente in tutto il film: "il Fellini de La Dolce Vita, cui si pensa immancabilmente, aveva una pietas profonda verso i suoi personaggi, e quella compassione permetteva allo spettatore di allora come di adesso, di agire una qualche proiezione emotiva, La grande bellezza di Sorrentino è invece abissale, freddissima, distanziata, un ologramma sullo sfondo.
Per altri invece proprio la rivisitazione dei temi felliniani nella visione di Sorrentino costituisce il merito del film: Con tutte le rughe, gli eccessi, la sovrabbondanza di scene "finali", il difficile paragone con Gellini e quant'altro gli si voglia attribuire come difetto io da semplice appassionato spettatore dico Capolavoro indimenticabile! Perché davvero emozionante e sincero.

 

domenica 19 gennaio 2014


Sono ben lieta di rendere partecipe la lista di questo blog della prossima uscita del libro di Adriana Valerio (a me ben nota, assieme ai contenuti delle sue ricerche).
Tanto più in un momento in cui in Italia siamo come i pulcini nella stoppa, sia nella politica italiana sia nel modo di reagire alle sue contraddizioni.
Da solita bastian-contraria, debbo confessare che ormai provo disagio di fronte a rivendicazioni femminili da ogni parte esse vengano: in  un momento –forse- in cui c’è da fare qualche passo in avanti o, se vogliamo, all’indietro. Considero fallimentare una impostazione scientifica tesa a testimoniare la presenza femminile anche quando era ignorata di fatto nei luoghi ‘ufficiali’. Ormai tutto è stato detto a riguardo e le donne –parlo delle donne in generale- hanno capito proprio il contrario di ciò che c’era da capire. Vogliono autonomia e ce l’hanno a proprio danno; ma soprattutto non crescono e non fanno crescere la società umana, perché fanno barricate contro gli esseri umani di genere maschile, e per di più  contribuiscono a che si ispessisca l’atmosfera di lassismo nei costumi. Il discorso sul riscatto femminile incoraggia tale ispessimento, per non parlare di altre tristi conseguenze, di cui molte ‘pagate’ dalle donne più fragili.
Perché non cambiare registro e non parlare di chi è svantaggiato/a? perché non preferire ancora una volta il silenzio, dato che SONO PARLANTI I FATTI? Non ci avvediamo che le donne - le illustri in un modo e le sconosciute in un altro – esercitano come sempre un potere sottile, nocivo e pervasivo?
Scaviamo su un terreno più fertile della stessa bibbia (libro dei libri, ma non unico)! Niente progredisce senza una sana immersione nella Rivelazione divina universale, che agisce laddove il cuore umano si apre alla trascendenza. La parola nuova potrebbe provenire da tale rivelazione che chiunque può implorare con la preghiera (e se non ci riusciamo, la colpa è di tutti)
Per favore, non ditemi che anche questo è un discorso improduttivo. O forse lo è perché MANCA LA COLLABORAZIONE a vari livelli.

 
2001-2014 il paese delle donne
E’ in uscita in libreria il 29 gennaio per la collana i campi del sapere, ed. Feltrinelli "Le ribelli di Dio. Donne e Bibbia fra mito e storia", un testo divulgativo, indirizzato anche a non credenti, che affronta tutte le questioni su Donne, Bibbia e Chiesa cattolica sulle quali l’autrice studia e pubblica da anni.
Eva, Sara, Rebecca, Rachele, Lea, Rut, Noemi, Ester, Giuditta, Marta, Maria, la Maddalena, la Samaritana...
Nell’Antico e nel Nuovo Testamento non compaiono solo figure maschili ma anche tante donne. Sono fondatrici di stirpi, profetesse, donne qualunque che si trovano perciò a svolgere un ruolo cruciale, memorabile nella storia della loro comunità e della loro religione. Sono donne che hanno la forza di essere protagoniste del proprio destino. Osano sfidare Dio, come Eva, la madre dei viventi, che trasgredisce l’ordine divino e si assume la responsabilità di una vita autonoma; osano opporsi all’autorità maschile, come Miriam che rivendica il proprio ruolo di profetessa con Mosè, o come Giuditta che uccide il nemico Oloferne; osano anteporre alle leggi umane principi superiori, come le levatrici che salvano Mosè contravvenendo alle leggi del faraone, o come Ester che aiuta il suo popolo sfidando le leggi dell’Impero persiano; osano piegare le leggi maschili a difesa dei diritti delle donne, come fanno Tamar e Rut. Compiono scelte ardite ma sono ugualmente difese e accolte da Dio.
Oltre a loro, ci sono teologhe che hanno letto diversamente il racconto dei testi sacri e ne hanno tramandato un’altra versione.
La presunta inferiorità femminile ricavata dall’interpretazione di certi passi della Bibbia è servita soprattutto a legittimare discriminazione e subalternità della donna, ma non è scontato che questo ne sia l’autentico e unico senso.

giovedì 9 gennaio 2014


NEWS dal mondo all’aperto e nel chiuso

a) Dal mondo all’aperto
- Alan Turing è stato uno dei padri dell’informatica ed anche uno degli uomini decisivi nella sconfitta del Terzo Reich, per aver decodificato i documenti cifrati con la macchina Enigma e proprio ieri è stato graziato dalla regina Elisabetta II. La grazia concessa serve a rimediare – e in un certo senso a chiedere scusa – per la condanna per il reato di omosesessualità di cui fu accusato lo scienziato. Una decisione totalmente aberrante e fuori dal tempo.
Negli anni ’50, però, l’omosessualità era considerata un “crimine” molto grave, tanto che Turing venne castrato chimicamente e si suicidò a soli 41 anni. E’ stato un eroe per il Regno Unito, ed è stato trattato come uno dei peggiori criminali.
Per arrivare alla sua “riabilitazione”, il percorso è stato lungo e complicato, incentivato soprattutto dal centenario della sua nascita cui persino Google, il 23 giugno 2012, dedicò un doodle speciale. Diversi ministri si erano opposti alla sua “grazia” post mortem, ma a prevalere sono stati i pareri dei cittadini che hanno firmato una petizione coinvolgendo persino uno scienziato come Stephen Hawking.
“La sua vita è stata oscurata dalla condanna per omosessualità – ha dichiarato il Ministri della giustizia inglese Chris Grayling -, una sentenza che ora sarebbe considerata ingiusta e discriminatoria e che è stata abrogata. Il perdono della regina è il giusto tributo a un uomo eccezionale”. Ed Milliband, leader laburista ha invece commentato: “Alan Turing era un ero e uno straordinario professore, il suo lavoro ci ha aiutato a vincere la Seconda Guerra Mondiale. Sono contento che abbia ricevuto il Royal Pardon”.
-  Dopo 11 anni dalla tragedia Annamaria Franzoni passa le sue giornate tra il carcere e i servizi sociali. E’ nota come ‘delitto di Cogne’ la vicenda che vede protagonista Annamaria Franzoni. In una villa a Montroz, una frazione di Cogne, nel gennaio del 2002 è avvenuto l’omicidio di Samuele Lorenzi, un bimbo di soli tre anni. Nel 2008 è stata riconosciuta come colpevole dell’omicidio del bimbo la madre Annamaria Franzoni. La donna è stata quindi condannata a 16 anni di carcere.  Sono trascorsi appena 5 anni dalla condanna ed oggi ogni mattina intorno alle 9, Anna Maria Franzoni lascia il carcere e si reca in parrocchia presso la cooperativa sociale di Bologna dove trascorre la mattinata da sola a cucire borse. Per la prima volta al suo arrivo ci sono ad attenderla giornalisti e fotografi che mostrano il suo volto triste e muto. Dopo pranzo Anna Maria Franzoni torna in carcere. L’ANSA ha riportato alcune parole del parroco don Giovanni Nicolini che si occupa della comunità presso cui lavora la Franzoni: “ci sono accenni e accenti di speranza, di pace. E’ una situazione che secondo me ha una sua certa forza, non mi sembra una situazione di depressione“.
07.1.2014
Il recupero delle somme relative agli scatti degli stipendi del personale della scuola "é un atto dovuto da parte dell'amministrazione". Lo sottolinea il Ministero dell'Economia, ricordando che é in vigore un provvedimento che ha esteso il blocco degli scatti a tutto il 2013. Il Dpr n.122 entrato in vigore il 9 novembre ha esteso il blocco degli scatti a tutto il 2013 e dunque queste somme già erogate - per un vuoto legislativo durato alcuni mesi - vanno recuperate. "Se poi il ministro Carrozza - spiegano al ministero dell'Economia - all'interno del suo dicastero riesce a individuare economie, razionalizzazioni di spesa che consentono di recuperare una cifra sufficiente da utilizzare per il pagamento dello scatto in questione ovviamente questo si farà". Già per il 2010 e il 2011 a viale Trastevere si é riusciti ad affrontare la questione in questo modo, dirottando cioè, per il pagamento degli scatti, somme risparmiate in altri capitoli di spesa.
Il ministero dell'Economia chiede la restituzione degli scatti maturati dagli insegnanti - 150 euro - della scuola pubblica nel 2012. Ma il Pd non ci sta e attacca il governo. "Apprendo con preoccupazione - dice Davide Faraone, responsabile Scuola e Welfare dei democrat - della diramazione di una nota del ministero dell'Economia in cui si chiede la restituzione di circa 150 euro mensili ai docenti che hanno maturato gli scatti 2012".
Faraone sottolinea: "Si tratta, infatti, di importi provenienti dal taglio dei fondi di funzionamento delle scuole che erano stati promessi ai docenti come pagamento dei dovuti scatti di stipendio. Il danno, cioè il taglio di quei fondi sacrosanti, si somma adesso alla beffa: una volta percepite e spese queste somme i docenti le dovranno restituire".
Il responsabile Scuola del Pd insiste: "Siamo dunque all'assurdo: dopo i diritti acquisiti e i diritti offesi siamo giunti ai diritti restituiti. Mi auguro che tutto ciò sia un equivoco. Rimango sorpreso perché ancora una volta si va a punire col segno meno l'unica categoria di lavoratori dello Stato che ha prodotto nel 2013 un segno più".
Carrozza scrive a Saccomanni "Sospendere la procedura". Sospendere la procedura di recupero degli "scatti" stipendiali per il 2013. Lo chiede il ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, in una lettera inviata al collega dell'Economia, Fabrizio Saccomanni. Nella missiva la titolare del dicastero di viale Trastevere, secondo quanto si apprende dallo stesso ministero, segnala l'urgenza dell'iniziativa visto che nei prossimi giorni si procederà ai conteggi per gli stipendi di gennaio e quindi a operare le trattenute per il recupero degli scatti.
8 gennaio 201
Attraverso L'Huffington Post:
9 gennaio 2014
a) Prossimi obiettivi Maurizio Lupi e Nunzia De Girolamo. Il Movimento 5 stelle sembra quasi averci preso gusto. Le mozioni di sfiducia nei confronti di Angelino Alfano e Annamaria Cancellieri sono stati tra gli atti più efficaci messi in campo in questi mesi dalla prima forza d'opposizione. In entrambi i casi hanno mancato l'obiettivo dichiarato (quello di 'dimissionare' il ministro di turno), ma hanno segnato alcuni dei momenti più complicati nella compagine del governo.
b) “Siamo positivamente sorpresi: nel complesso la bozza del Jobs act ci soddisfa. Ci sono alcune lacune, ma si tratta di un buon punto di partenza per una discussione costruttiva”, parola di Fausto Raciti, deputato 29enne tra i più vivaci giovani turchi del Pd. E la notizia probabilmente è proprio questa: le idee preliminari del piano-lavoro firmato Matteo Renzi valicano indenni le forche caudine dell’opposizione interna, trovando l’inaspettata sponda della minoranza sinistrorsa del partito. Per i Giovani Turchi si tratta di un parziale dietrofront: non più di due settimane fa, infatti, un articolo firmato proprio da Fausto Raciti e altri 4 deputati (tra cui Matteo Orfini) spiegava come “le ricette che dovrebbero comporre il cosiddetto Jobs act destino diverse perplessità”.
Un giudizio causticamente definito “critica preventiva” dal portavoce del Pd Lorenzo Guerini, di stretta osservanza renziana.
Oggi invece, il piano che punta al rilancio dell’occupazione (soprattutto quella giovanile, il cui tasso di disoccupazione ha toccato il record storico del 41,6%), si rivela, per il sindaco di Firenze, persino uno strumento efficace per puntellare la sua leadership. Anche nell’ottica di una futuribile competizione con Enrico Letta. “Rispetto alle prime indiscrezioni mi sembra che questa bozza del Jobs act abbia fatto dei passi avanti. E credo che, almeno in parte, il merito sia proprio delle nostre osservazioni, molte delle quali sono state accolte nel testo proposto da Renzi”. Certo, la carta d’intenti messa a punto dallo staff del neosegretario non è perfetta e secondo Fausto Raciti presenta diverse lacune, soprattutto sul piano dei diritti: “Qualunque proposta sui contratti di lavoro non può prescindere dall’estensione di diritti come quelli di maternità e malattia. Su questo tema ci impegneremo perché il testo definitivo sia aggiornato”. Accolta positivamente, invece, l’idea di sviluppare piani industriali e linee d’investimento focalizzate su alcuni settori chiave – come il comparto culturale e manifatturiero – sebbene il tema di come reperire le risorse vada “approfondito”.
A questo punto, anche per i giovani turchi la palla passa al Presidente del Consiglio: “Bisognerà fare in modo che le buone idee del Jobs act contagino il governo e non siano bloccate dai leader di altri partiti, come Alfano. L’azione politica nel Paese ha bisogno di un rilancio vigoroso e immediato”. In questo senso, Fausto Raciti ritorna anche sulle dimissioni di Stefano Fassina il quale, dopo aver abbandonato il suo ruolo di sottosegretario, pare voglia animare, da leader, il neo correntone del Pd: “Personalmente, Stefano lo vedevo meglio al ministero dell’economia. Avrebbe potuto contrastare le politiche di austerity dall’interno, cercando, volta per volta, di correggere la rotta del governo”.
Intanto, almeno il giorno del Jobs act, tra vincitori e vinti delle primarie del Pd spira aria di pace: “A noi non interessano i giochini di maggioranza e opposizione nel partito – conclude Fausto Raciti – se Renzi dice A noi non diremo automaticamente Z, ma cercheremo sempre di essere propositivi intervenendo nel merito delle questioni”.
b) Dal mondo del chiuso
Articolo di Massimo Bordin pubblicato su Il Foglio il 07/01/14
Come si parla di porre mano alla riforma del sistema elettorale tutti pensano alle successive elezioni anticipate. Si può pensare che siano necessarie ma non sarà la riforma a renderle inevitabili. Intanto non c’è un nesso di causa ed effetto fra cambiamento del sistema e sua immediata sperimentazione. Non si è obbligati. Insomma, a essere pignoli c’è perfino il rischio di qualche sanzione europea, visto che la giurisprudenza dell’Unione ritiene necessario un intervallo di tempo che consenta agli elettori di informarsi bene sulla novità. Almeno un anno. Questo in linea di principio. In linea di fatto poi c’è il rischio che il presidente della Repubblica preferisca dimettersi piuttosto che sciogliere le Camere. Lo ha fatto intendere abbastanza chiaramente anche se non tutti hanno apprezzato. Per di più non c’è nessun partito che si faccia carico di una proposta precisa, ognuno ne fa due o tre come del resto avevano fatto anche i famosi saggi. Infine ieri, in una intervista, Violante ha candidamente sostenuto che se si vuole la governabilità bisogna prima modificare il bicameralismo. Un’inezia. Non resta che pensare che le elezioni anticipate, a ben vedere, non le voglia davvero nessuno, neanche Grillo, e che se per un incidente ci si dovesse arrivare non resterà che votare con il proporzionale e lo sbarramento.
Articoli pubblicati su Ristretti Orizzonti dal carcere il 09/01/14
1. Giustizia: il paradosso crudele del carcere di Luigi Manconi (Senatore Pd) La Repubblica, 9 gennaio 2014 A ben vedere, l'esistenza del carcere e la sua prima giustificazione, la sua amministrazione e l'ideologia che produce si fondano ...
2. Giustizia: con la riforma della custodia cautelare sarà più difficile andare in carcere di Claudia Fusani L'Unità, 9 gennaio 2014 Entro 24 ore la Camera approva la riforma della custodia cautelare. Il testo obbliga a motivare e circostanziare le ragioni dell'arresto. In attesa ...
3. Giustizia: politica e manette facili, prova d'appello per uscire dal buco nero di Cristina Giudici Il Foglio, 9 gennaio 2014 La Camera (con gran ritardo e timidezze) affronta la riforma della custodia cautelare. Cosa può succedere. La prima risposta, seppure in ritardo ...
4. Giustizia: Dap; a fine dicembre 62.536 detenuti, di cui 11.108 in attesa primo giudizio Adnkronos, 9 gennaio 2014 I detenuti presenti nelle 205 carceri italiane sono 62.536, di cui 2.694 donne (a fronte di una capienza regolamentare di 47.709 posti). Gli stranieri sono 21.854, mentre ...
5. Giustizia: il decreto legge "svuota carceri" è costituzionale. Dap: "Primi effetti positivi" di Eleonora Martini Il Manifesto, 9 gennaio 2014 I requisiti di necessità e urgenza straordinaria per tentare la "riduzione controllata della popolazione carceraria" stavolta ci sono tutti. ...
6. Giustizia: Favi (Pd) nel decreto-carceri manca fondamentale capitolo lavoro operatori Ansa, 9 gennaio 2014 "Alla vigilia di un decisivo dibattito parlamentare sul risanamento ed il riequilibrio del sistema penitenziario italiano, manca il fondamentale capitolo delle risorse professionali ...
7. Giustizia: ma intanto nelle carceri italiane si continua a morire di Massimo Lorito www.euroroma.net, 9 gennaio 2014 Purtroppo il nuovo anno non sembra invertire una tragica statistica che lascia una triste scia di sangue nelle carceri italiane. I numeri, ...
8. Giustizia: nelle carceri due suicidi in una settimana. Ornella Favero: "c'è assenza di speranza" di Gian Luigi Cocci Redattore Sociale, 9 gennaio 2014 Per l'Osservatorio permanente sulle morti in carcere nel 2013 sono 48 le persone che si sono tolte la vita. La direttrice di Ristretti ...
9. Giustizia: Ucpi; bilancio di legislatura in profondo deficit, serve riforma subito Adnkronos, 9 gennaio 2014 Sulla giustizia, è possibile intervenire "in tempi assai ristretti, non più di tre mesi". Lo sottolinea in una nota l'Unione Camere Penali, che traccia una road map delle ...
10. Giustizia: intervista a Marco Pannella "carceri italiane figlie di un regime illegale" www.clandestinoweb.com, 9 gennaio 2014 Nonostante i reiterati appelli del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, sull'emergenza carceri e sul provvedimento di amnistia, è tornato a parlare anche il ...
11. Giustizia: intervista a Luigi Manconi "stop alle leggi carcerogene" di Carlo Lania Il Manifesto, 9 gennaio 2014 Senatore Luigi Manconi, il primo stop al suo disegno di legge sulla depenalizzazione della marijuana arriva proprio da Renzi. Se lo aspettava? "Se ...
12. Giustizia: Riina e le minacce a Di Matteo. Il giallo delle intercettazioni Ansa, 9 gennaio 2014 Il capo del Dap viene sentito in Commissione antimafia. E racconta quello che sa su una storia di cui si è molto parlato. Sul caso delle minacce di Totò Riina al pm di Palermo ...
13. Marche: il Garante dei detenuti Tanoni; la legge Fini-Giovanardi va modificata Ansa, 9 gennaio 2014 Il Garante dei detenuti delle Marche Italo Tanoni ha sottoscritto il documento che il Coordinamento nazionale dei garanti ha prodotto a pochi giorni dall'approvazione del decreto ...
14. Basilicata: carceri non affollate; in regione 442 detenuti, uno in più rispetto agli standard di Valerio Panettieri www.ilquotidianodellabasilicata.com, 9 gennaio 2014 In che stato sono le carceri lucane rispetto al bilancio stilato dal ministero della Giustizia il 31 dicembre del 2012? ...
15. Firenze: a Sollicciano, tra le macerie dell'utopia carceraria di Enrico Rossi (Presidente della Regione Toscana) Corriere Fiorentino, 9 gennaio 2014 Caro direttore, nel giorno dell'Epifania sono stato al carcere di Sollicciano con Adriano Sofri e l'assessore ...
16. Trapani: direttore carceri; decisione incomprensibile Asp di negare farmaci ai detenuti da Michele Caltagirone www.trapaniok.it, 9 gennaio 2014 Sulla questione relativa all'interruzione della fornitura dei farmaci da parte dell'Asp di Trapani per i detenuti degli istituti di pena ...
17. Sassari: detenuto morto per overdose in carcere, le indagini vanno avanti La Nuova Sardegna, 9 gennaio 2014 Come è finita la droga in un carcere appena inaugurato, moderno e...modello? Come ha fatto il detenuto romeno a eludere i controlli riuscendo in questo modo a iniettarsi ...
18. Palermo: la "mutua assistenza" di Pino Porto... per i picciotti in cella 800mila euro di Riccardo Lo Verso www.livesicilia.it, 9 gennaio 2014 Da Palermo si era trasferito a Milano, dove è stato arrestato nel settembre scorso e dove aveva costruito un reticolo di cooperative. ...
19. Viterbo: la Cancellieri visita carcere di Mammagialla "diventerà un modello per il Lazio" Adnkronos, 9 gennaio 2014 Il Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri si è recata in visita oggi presso la Casa Circondariale di Viterbo. "È un carcere con tanti problemi ma anche con grandi ...
20. Caserta: al via iniziativa di Radicali e familiari dei detenuti a favore dell'indulto www.caserta24ore.it, 9 gennaio 2014 Dalla mezzanotte di mercoledì ha preso piede un'iniziativa nonviolenta del tutta spontanea, nata da comuni cittadini e parenti dei detenuti in tutta Italia a partire ...
21. Genova: carcere di Marassi, direttore reintegrato tra gli applausi dei detenuti Ansa, 9 gennaio 2014 Applausi dai detenuti. Mazzeo, ringrazio il ministro. Il direttore del carcere di Marassi Giuseppe Mazzeo resterà al suo posto nell'istituto di pena genovese, è stato infatti ...
22. Napoli: agenti feriti, a sparare detenuto non rientrato da permesso premio Adnkronos, 9 gennaio 2014 Uno dei tre giovani fermati per la sparatoria nella quale sono stati feriti due agenti di polizia a Napoli non era rientrato da un permesso premio ottenuto a fine dicembre, ...
23. Genova: detenuto tenta suicidio a Marassi, salvato in extremis www.italia-24news.it, 9 gennaio 2014 Rischiamo di abituarci a leggere di suicidi in carcere, poiché lo stato di emergenza è talmente cronico da diventare quotidiano. Lo scenario si sposa questa volta ...
24. Pistoia: giovane detenuto condannato per droga tenta di uccidersi in carcere La Nazione, 9 gennaio 2014 Il tribunale di sorveglianza gli aveva negato le misure alternative. Un giovane detenuto, originario della Valdinievole, ha tentato il suicidio, martedì sera, in una cella ...
25. Televisione: a "Linea gialla" (La7) di martedì scorso inchiesta sui maltrattamenti in carcere www.ilsussidiario.net, 9 gennaio 2014 Nella puntata di martedì 7 gennaio 2014 della trasmissione Le storie di Linea Gialla, vengono riproposte alcune vicende che hanno dominato la cronaca italiana ...
26. Droghe: perché proponiamo la cannabis libera di Sandro Gozi e Luigi Manconi L'Unità, 9 gennaio 2014 Uruguay "Paese dell'anno", secondo l'Economist. Chi l'avrebbe mai detto? Eppure, è proprio grazie a quel Paese dell'America latina che ...
27. Droghe: il Padrino proibizionista... di Roberto Saviano La Repubblica, 9 gennaio 2014 Ho sempre detestato droghe leggere e pesanti. Sono quasi astemio, un occasionale bevitore di alcolici. Ma sono, invece, profondamente antiproibizionista. ...
28. Droghe: cosa succederebbe alle carceri se la marijuana fosse "libera"? di Selene Cilluffo www.today.it, 9 gennaio 2014 Un terzo della popolazione carceraria è tossicodipendente e 25 mila sono i detenuti dentro per reati legati agli stupefacenti. Cosa succederebbe ...
29. Droghe: che ipocrisia vietare lo "spinello" e consentire il "cicchetto" di Vittorio Feltri Il Giornale, 9 gennaio 2014 Sono più di trent'anni che se ne parla, periodicamente, e ogni volta che la questione torna a bomba scattano le polemiche. Sempre le stesse, il ...
30. Droghe: Giovanardi (Ncd); sinistra disinformata e schizofrenica sulla cannabis Italpress, 9 gennaio 2014 "Rispondo con certosina pazienza a Nichi Vendola, all'assessore leghista della Lombardia Gianni Fava e ai tanti sprovveduti che non sanno di cosa parlano quando straparlano ...
31. India: processo ai marò italiani, udienza rinviata al 30 gennaio La Stampa, 9 gennaio 2014 Il giudice indiano ha chiesto ai legali dei due fucilieri italiani di formalizzare la propria posizione su alcune obiezioni; agli atti manca ancora il rapporto della polizia ...
32. Siria: miliziani al-Qaeda uccidono detenuti carcere Aleppo, tra loro attivisti e giornalisti Nova, 9 gennaio 2014 Il gruppo Stato islamico in Iraq e Siria, organizzazione militare legata ad al Qaeda, ha ucciso ieri decine di detenuti rinchiusi nel carcere della città di Aleppo, nel nord ..
33. Sud Sudan: niente tregua senza rilascio prigionieri, questione al centro dei colloqui in Etiopia Tm News, 9 gennaio 2014 I ribelli del Sud Sudan guidati dall'ex vicepresidente Riek Machar hanno ribadito oggi che non ci sarà alcun cessate il fuoco fino a quando il governo di Juba non deciderà …