domenica 23 ottobre 2011

La manifestazione NoTav del 23 ottobre 2011

 Da "Il Paese delle donne".
"Vecchie e giovani, tante valsusine hanno partecipato al corteo NoTav contro la costruzione della linea ferroviaria veloce Torino-Lione partito verso le 11.30 da Giaglione, paese della Val Susa. Hanno tagliato con cesoie le reti installate dalle forze dell’ordine lungo la stada fino alla zona rossa per significare la loro riappriopriazione di quella zona del loro territorio.
Per itinerari diversi, più o meno a rischio e più o meno faticosi, donne e uomini, famiglie sono arrivate alla Baita nella zona rossa, obiettivo principale del comitato NoTav, aggirando il blocco delle forze dell’ordine...".
* Una semplice considerazione.
Un’esigenza ambientale e quant’altro merita l’attenzione della gente comune, soprattutto se lo fa in maniera pacifica, come è avvenuto ieri, non deve far ritenere che sia un diritto democratico la decisionalità dal basso; se è vero che il consenso popolare ha un grande peso, teniamo presente il pericolo della terribile dittatura cosiddetta dal basso. Democrazia è saper tenere sempre conto anche di altre idee motivate con uno sguardo complessivo alla realtà. Talvolta le forzature partecipate possono prevalere e forse a ragione e senza danni. Ma, per favore, le donne non si facciano un vanto della loro bravura casalinga di saper pensare meglio e di più degli altri sapientoni, come sosteneva la donna col colapasta in testa!
Ausilia  

martedì 18 ottobre 2011

Bagnasco: cattolici, tornate a impegnarvi in politica

Nel clima torbido da cui è attraversata la società soprattutto per vuoto di valori, la crisi economica e politica evidenzia una generale insofferenza di fronte all’incapacità di nuove prospettive di ogni tipo di ricomposizione; e la tormentata manifestazione degli indignati di domenica, 16, fa da segnaletica delle difficoltà in cui si muovono anche i tentativi dei bene-intenzionati i quali invocano un cambiamento di rotta.
Dove trovare un segno di sana novità?
Fa pensare ed è da saper interpretare ciò che avviene a Todi: un convegno riunisce importanti personalità della politica, dell’imprenditoria e del pensiero, tutti accomunati dalla matrice cristiana cattolica: Cisl, Confcooperative, Acli, Coldiretti, Azione cattolica, Movimento dei Focolari, Confartigianato, Movimento cristiano lavoratori, Compagnia delle Opere, Comunità di Sant’Egidio, Fuci e a tanti altre associazioni. È la prima volta, dopo il Concilio Vaticano II, che si riuniscono le diverse anime della dottrina morale e sociale della Chiesa.
Ecco qualche citazione dalla prolusione di Bagnasco:
I cristiani hanno qualche cosa da dire, di decisivo per il bene dell’Umanità.
È opportuno ripetere che non c’è motivo di temere per la laicità dello Stato, infatti il principio di laicità inteso come “autonomia della sfera civile e politica da quella religiosa ed ecclesiastica – ma non da quella morale – è un valore acquisito e riconosciuto dalla Chiesa e appartiene al patrimonio di civiltà che è stato raggiunto”.
...
La Dottrina sociale della Chiesa, il pensiero universale e l’esperienza, offrono in verità una visione ben più alta e nobile dello Stato.
Portare a tutti e in ogni ambiente questo patrimonio, con la coerenza della vita e il coraggio della parola fino alle conseguenze sociali, è un servizio doveroso perché è un bene per tutti.

* Non sono frasi di carattere generico. Sarà una chiamata a raccolta in vista di una nuova DC? Così pensano semplicisticamente alcuni. Ma forse si tratta di ben altro…. Vedremo.
Ausilia

giovedì 6 ottobre 2011

Strage di operaie a Barletta

I soccorritori hanno estratto viva Mariella Fasanella, 37 anni, l’operaia che era riuscita a trovare riparo in un cunicolo.
Sei sono i feriti, a centinaia hanno lavorato senza sosta. non hanno mai smesso di scavare
«Tutti sapevano che l’edificio stava cedendo» Lo dicono in tanti, per strada Parole colme di rabbia.
Perché il palazzo maledetto, costruito negli anni sessanta, faceva paura. I tufi sono porosi, assorbono l’acqua e si gonfiano quando non si fa la manutenzione.
Inevitabili, allora, le crepe, i piccoli smottamenti, i cedimenti, gli scricchiolii. E inevitabili le richieste di sopralluoghi e accertamenti da parte dei tecnici competenti.
Inevitabili, allora, le crepe, i piccoli smottamenti, i cedimenti, gli scricchiolii.
E inevitabili le richieste di sopralluoghi e accertamenti da parte dei tecnici competenti.
Una procedura eseguita, nei giorni scorsi, anche dai proprietari. Il palazzo vicino era stato transennato, "ingabbiato" con delle catene di ferro, ed ha resistito al crollo. Il secondo edificio si è sbriciolato in attesa della messa in sicurezza prevista proprio ieri.
C’è chi racconta di aver visto al lavoro, in mattinata, prima della tragedia, una ruspa. È possibile - dicono numerosi residenti della zona - che a favorire il crollo possa essere stato un intervento di scavo compiuto al di sotto del piano stradale, al centro fra la palazzina messa in sicurezza e quella crollata. Esisteva infatti il rudere di una vecchia struttura, in parte demolita un anno fa e proprio venerdì erano riprese le operazioni per distruggere definitivamente l’e d i f i c i o, con l’abbattimento tra l’altro di una parete confinante con uno dei muri della palazzina crollata.
La Procura di Trani, intanto, ha già avviato un’inchiesta, al momento senza indagati. Le ipotesi di reato sono omicidio e disastroso colposo. Tanti gli spunti da approfondire. tante le domande in attesa di una risposta. A cominciare dalla collocazione del maglificio sotto il palazzo maledetto.
"Non parlate di tragedia, questo è un assassinio", gridavano i parenti delle donne asserragliati per tutta la giornata tra le macerie.
Da giorni infatti gli abitanti avevano chiesto agli uffici tecnici comunali di verificare la staticità del palazzo. Accanto, infatti, è stato da qualche settimana abbattuto un altro edificio in ristrutturazione e da quel momento si erano aperte una serie di crepe nella struttura.
Venerdì c’era stato un primo sopralluogo dei vigili urbani che avevano parlato della possibile emissione di un’ordinanza di inagibilità della struttura ma fino a ieri non era arrivato nulla.
"Anzi - racconta il figlio di una delle residenti, tra le prime a essere estratte vive - proprio questa mattina è arrivato uno dei dirigenti dell’ufficio tecnico per dirci che era tutto in ordine". Attorno a mezzogiorno, invece, è venuto giù tutto.
La vittima e le donne rimaste intrappolate erano tutte dipendenti di una ditta di confezioni di prodotti di maglierie che si trovava nello scantinato. 04|10|11