martedì 31 maggio 2011

La saggezza che non è mai fuori moda

Una mia amica ultrasessantenne mi ha raccontato un episodio di saggezza che vale quanto la cultura universale. Quando lei era adolescente confidò a sua mamma che voleva fare cose diverse da quelle dei familiari, perché tutto le sembrava come una ruota che ripete sempre lo stesso giro, e cioè ci si sposa, si fanno figli e poi questi  faranno la stessa cosa.... La vecchia mamma (la mia amica era l'ultima di una numerosa famiglia), le disse: "queste cose pensale bene e poi falle scendere nel cuore; se trovi una strada per te migliore, seguila!".
Così lei ha fatto, e la sua vita è stata costellata di tanto bene a favore degli ultimi-ultimi, incessantemente.
La mamma l'ha aiutato con quella frase, che porta scritta nella mente e nel cuore.

La pensione delle donne

IMPORTANTE! [Ho ricevuto e trasmetto, Ausilia]
"QUATTRO MILIARDI (ERANO) TUTTI PER NOI - Giù le mani dai fondi generati dall'aumento dell'età pensionabile delle donne"
Un appello che vi invitiamo a sottoscrivere e a far circolare, un tema che Pari o Dispare promuove da tempo e su cui c'è finalmente grande attenzione. E un bel gioco di squadra di tante tante associazioni. Ormai 40, che in pochi giorni hanno sottoscritto e si stanno impegnando.
E' prevista una grande mobilitazione. Intanto save the date su martedì 7 giugno ore 15.30, data di una probabile conferenza stampa con le associazioni che promuovono l'appello contro il furto dei "nostri" 4 miliardi.
Appello congiunto di: A.F.F.I., Amiche ABCD, Arcidonna, Aspettare Stanca, CEMP (Milano, Consultorio familiare privato Laico), Cittadinanza Attiva, Corrente Rosa, Diversamente Occupate, Donne della Banca d’Italia, Donne in Quota, Donne in volo, Filomena, Gruppo Maternità & Paternità, Innovatori Europei, Leipuò, Lucy e Le altre, Ozio Creativo Society, PariMerito, Pari o Dispare, Rete per la Parità, Udi Nazionale, Usciamo dal silenzio, Valore D

Hanno aderito all'appello fino ad ora: ARPA, ARCI Donna Napoli ONLUS, ARCI LESBICA/Associazione Nazionale, ARCIGAY, CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE
Coordinamento lesbiche romane, DI NUOVO, FILDIS (Federazione Italiana Laureate e Diplomate di istituti Superiori), Genio Donna (mensile pari opportunità), Gruppo Sconfinate, IL CORPO DELLE DONNE – Lorella Zanardo, In Genere, La metà di tutto, NOI DONNE, Rete delle donne per la rivoluzione gentile, ReteDonne Germania, Senato delle Donne (Como), UDI Napoli

QUATTRO MILIARDI (ERANO) TUTTI PER NOI:
GIU’ LE MANI DAI FONDI GENERATI DALL'AUMENTO DELL'ETA’ PENSIONABILE DELLE DONNE
E’ in atto un grave furto alle donne italiane, che rischia di passare inosservato.
Il Governo, con l'aumento dell’età pensionabile delle donne nel pubblico impiego (come da standard europei), si era impegnato ad utilizzare i risparmi che ne derivano - 4 miliardi circa in dieci anni - per interventi dedicati a favorire l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro, per la conciliazione fra tempi di vita e tempi di lavoro e per il fondo non autosufficienza.
Quattro miliardi nei primi dieci anni e, dopo, 242 milioni di euro a regime ogni anno: sono cifre che mai le donne italiane hanno potuto anche solo sognare.
Dobbiamo difendere questo tesoro: consentirebbe alle donne italiane e a tutto il Paese di rimettersi in marcia verso gli obiettivi europei, non solo in termini di equiparazione femminile, ma anche di crescita economica. L'Italia stenta a crescere e non può quindi ignorare ciò che è universalmente riconosciuto: il miglior ricostituente per lo sviluppo è un tasso di occupazione femminile elevato.
4 miliardi in dieci anni per 4 obiettivi:
- un programma pluriennale di investimento pubblico e tracciabile dei “nostri” quattro miliardi
- più servizi per la conciliazione di tipologia diversificata
- più misure a favore dell’inclusione delle donne nel mercato del lavoro a tutti i livelli
- chiara identificazione dei rappresentanti politici e sindacali che realmente si impegnano a sostenere il programma per le donne italiane
Noi che firmiamo questo appello ci mobilitiamo per una azione politica – pubblica e visibile - contro un furto insopportabile per le cittadine di questo paese, irreparabile se dovesse giungere a compimento. Persi questi soldi, sarebbe davvero difficile continuare a parlare di misure per la conciliazione e politiche di inclusione femminile.

Per aderire mandare una mail con i propri dati anagrafici a "Valeria Manieri" segretariapod@gmail.com
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sabato 28 maggio 2011

Quante giornate sembrano inutili!

Giornata, la mia di oggi, che vorrei augurare possa vivere chi si dedica a tante cose: e non lo dico per cattiveria! Al contrario, credo che augurare di PROVARE cosa significhi vivere giornate di impotenza  (= astenia totale) a tutto, sia la cosa più grande, perché questa fa acquistare il senso dell'umano in aspetti che comunemente si conoscono solo ... per informazione; ve lo assicuro, non c'è altro modo per predisporsi ad un'altra dimensione di vita (che.... intanto si lascia attendere e in tal modo ti ricorda che ancora non basta ciò che hai sperimentato finora).
Un abbraccio, Ausilia   

lunedì 23 maggio 2011

Due inviti da parte della femminista amica Monica Lanfranco

1 
Nella storica sede della Società Operaia di Mutuo Soccorso d’ambo i sessiEdmondo De  Amicis”,

a Torino  in corso Casale 134

giovedì 26 maggio 2011 alle ore 18                                                                                                                                                                           
Saida Ahmed Ali  (già Presidente CRPO) e Laura Cima (consigliera provinciale di Parità)
presentano la scrittrice e giornalista Monica LANFRANCO
Monica Lanfranco è giornalista e formatrice sui temi della differenza di genere e sul conflitto.
Ha fondato il trimestrale di cultura di genere MAREA. Ha collaborato con Radio Rai International, con il settimanale Carta, il quotidiano Liberazione, con Arcoiris TV.

Sarà l’occasione per presentare il suo libro: Letteralmente femminista.
Perché è ancora necessario il movimento delle donne (Edizioni Punto Rosso)

Seguirà e concluderà la serata il solito -sobrio ma succulento- rinfresco mangia-bevi-chiaccheri!
2
PERCHÉ UN NUOVO PUNTO G:  GENOVA – GENERE – GLOBALIZZAZIONE
10 anni fa, il 15 e 16 giugno 2001, a Genova a Palazzo San Giorgio la rete delle donne, (che allora era riunita sotto la sigla Marcia mondiale delle donne), aprì le iniziative politiche del Genova Social Forum con tre giorni di dibattiti, seminari e una manifestazione - happening per le vie della città, dal titolo 
PUNTO G: GENERE E GLOBALIZZAZIONE  - Per una società di donne e uomini equa, solidale, pacifica e democratica.
Oggi, a distanza di 10 anni, le previsioni, le paure, le ragioni di allora sono ancora più evidenti.
Per questo proponiamo a tutte coloro che da quei giorni non hanno mai smesso di portare avanti le ragioni di allora, e a tutte  coloro che, pur non avendo partecipato a quelle elaborazioni, ogni giorno costruiscono elementi di un mondo diverso con le loro lotte e le loro pratiche di tornare a Genova per un nuovo appuntamento aperto a donne e uomini dove lo sguardo femminile sia una bussola per orientarsi e cambiare rotta.
A GENOVA, 10 ANNI DOPO, A GIUGNO 2011

VI ASPETTIAMO MERCOLEDI’ 25 MAGGIO – ore 18.00
presso il Centro Studi e documentazione Pensiero Femminile
c.so San Maurzio 6 - Torino

sarà con noi Monica Lanfranco – direttora della Rivista Marea

per raccontarci come e perché si  sta costruendo il nuovo Punto G, per aprire un confronto

e per  capire come partecipare all’evento.

Tutte le informazioni, l’elenco delle adesioni e i materiali:

http://puntoggenova2011.wordpress.com/



venerdì 20 maggio 2011

Joelle e la sua replica

A volte lasciarsi trasportare dallo Spirito può dare le vertigini. Ci si ritrova consapevoli che nulla è più come prima, una specie di resurrezione a nuova vita, perchè si scopre dentro di sè una ricchezza che da gioia ma a volte inquieta... e accentua la solitudine, il divario con le mentalità correnti e il senso di vivere in una terra, che pur amandola, risulta straniera.

Ciao,
       Joelle

mercoledì 18 maggio 2011

La bellezza

E' stato detto: La bellezza salverà il mondo. Una frase, questa, le cui versioni sono tante, ma che resta incomprensibile, almeno a me, se si immagina la bellezza immobilizzata in una tesi, impressa in una visione, considerata un modo di essere, attribuita ad un fatto o persona. Platone è il primo Maestro che l'ha figurata come pura idealità-realtà sempre al di là, irraggiungibile molla delle aspirazioni umane verso l'assolutezza della perfezione, tutt'uno con l'Essere.Ormai non mi fermo a nessun modo di parlare della bellezza da parte dei mistici che m'incantano, anche se  mi ha dato uno scossone la Weil quando la vede come manifestazione di Dio, mezzo privilegiato per accedere alla vera Realtà.
Ecco la mia suggestione di oggi:
In un mondo opacizzato dal dolore e dal male,
aleggi Spirito di Dio e con lieve tocco
mi dài leggerezza per trasportarmi
verso lidi ignoti, mai uguali a se stessi.

Mi piace il tuo non ripeterti mai,
il tuo sottrarmi alla corsa del tempo
e ad un immobile eterno, per farmi gustare
l'incanto di un istante sempre NUOVO.

Mi fai abitare sulla scia di un Tempo
senza tempi senza confini senza assoluti
Oh Unità del Tutto, Uno e Plurale,
Continuum effuso nella necessaria

libertà dell'Amore

Ausilia

martedì 17 maggio 2011

Suggestioni

Da
Erri De Luca, "E disse", Feltrinelli 2011
"Era felice al vento, lo accoglieva in ascolto. Era di quelli che afferrano una frase dove gli altri intendono solo un chiasso." Mosè, primo alpinista, è in cima al Sinai. Inizia così il suo corpo a corpo con la più potente manifestazione della divinità. E disse: con questo verbo la divinità crea e disfa, benedice e annulla. Dal Sinai che scatarra esplosioni e fiamme, vengono scandite le sillabe su pietra di alleanza. Nell'impeto di un'ora di entusiasmo un popolo di servi appena liberati si sobbarca di loro: "Faremo e ascolteremo". Luogo di appuntamento è il largo di un deserto, dove la libertà è sbaraglio quotidiano.
[Ho riflettuto su quest'ultima frase. Per me la liberta è spazio vuoto; appena l'io sceglie il vuoto è meno vuoto ed a me la pienezza dà un senso di un altro vuoto, svuotato di Dio. Non così se scelgp di farmi trasportare dal soffio dello Spirito...]                                           

lunedì 16 maggio 2011

Attingendo qua e là

* Da
Cronache Vaticane: bloggers a confronto sulla Chiesa
[Condivido cosa afferma CG] ... "Penso chiaramente che ci sia una spaccatura tra i bloggers e i giornalisti professionisti nel modo di considerare i contenuti coperti da copyright.JT: Durante l'incontro ho avuto l'impressione che i bloggers presenti confondessero l'essere riconosciuti con l'essere approvati dalla gerarchia della Chiesa. Una donna ha chiesto di dare vita a un sistema per assicurare che i bloggers cattolici presentino la dottrina autentica della Chiesa. Altri, invece, hanno sostenuto che i bloggers vogliono tutelare la loro indipendenza e non sono alla ricerca dell'imprimatur da parte dei vescovi locali". 

* Per le donne “non aiutateci, per favore!”. Perché le donne, spiega Morra, non hanno bisogno di essere “promosse”. Ce la fanno da sole. Se le lasciano fare

* Da
Risposte di Michela Murgia, nel suo libro "Ave Mary"
Il «genio femminile» di Karol Wojtyla, ovvero la diversità femminile. Anche in campo femminista è stato elaborato un pensiero della differenza. In che cosa diverso dal "genio" tanto caro al Papa beato?
«Molto. La teoria femminista della differenza non ha mai sostenuto che la donna sia portatrice di obbligazioni relazionali, come invece fa Giovanni Paolo II quando afferma che la donna ha una naturale "vocazione sponsale". Definirsi in relazione dovrebbe essere l'attitudine di tutti i cristiani, non solo della donna. Ogni volta che si sottolinea la specialità della donna nel prendersi cura, si evidenzia per contro la propensione dell'uomo all'incuria. Non penso che questo piaccia agli uomini che conosco, spesso attenti e amorevoli tanto quanto le loro compagne, anche se culturalmente meno abituati a ricoprire ruoli di cura nei rapporti familiari. L'ansia della Chiesa di definire la specialità femminile mi ricorda quella di molti politici che amano definire i sardi come "italiani speciali", sottintendendo che da noi ci si aspetta qualcosa di più in termini di appartenenza e di servizio. Non amo le specialità, preferisco essere normalmente me stessa sia da donna sia da sarda».

* Da  ROMA, giovedì, 12 maggio 2011 (ZENIT.org
Conferenza del prof. Enrico Berti alla Regina Apostolorum di Roma sulla Creazione
“Sull’origine dell’anima umana – ha spiegato il docente – la filosofia di ispirazione cristiana è stata di fatto divisa. A parte il 'traducianesimo' di Tertulliano (trasmissione dell’anima da parte dei genitori), condannato dalla Chiesa, la quale afferma nel catechismo che l’anima umana è creata direttamente da Dio, esistono tesi opposte circa il momento in cui Dio creerebbe l’anima”.
Secondo il Prof. Berti “non è corretto chiedersi in quale momento l’anima umana è creata, perché la creazione non avviene nel tempo, ma è un unico atto intemporale, che abbraccia tutto ciò che si sviluppa nel tempo”.

* Da
"Elogio dell'amore imperfetto” di Lidia Maggi, Cittadella Editrice, 2010
di Maria Rosaria Gavina in “matrimonio” - in ascolto delle relazioni d'amore” - n. 1 del marzo 2011
La nostra cultura occidentale è permeata dal mito dell'efficientismo e della perfezione e l'alta
tensione a vivere, assecondando questo schema, in vista di questo obiettivo, fa sì... che si smetta di vivere! Viene trasformato, infatti, questo perfezionismo in qualcosa di statico, rigido, fisso, assoluto, a cui bruciare incensi col rischio di equivocare il senso dell'esistenza perché, invece di ascoltare e disporsi verso la vita con un atteggiamento fiducioso, ci proteggiamo con le nostre forze (ideologie e formule precostituite) e ci mettiamo sotto un sicuro riparo... che finisce per schiacciarci ("Una famiglia perfetta non esiste nel mondo reale, essa vive solo negli immaginari infantili, nelle pubblicità e nei romanzi rosa. Eppure, nel confronto con le famiglie irreali ci sentiamo inadeguati nella nostra storia affettiva").
Questo piccolo testo di Lidia Maggi risulta prezioso perché aiuta a far verità con la provocazione dell'elogio dell'amore imperfetto, offrendoci uno sguardo disincantato, onesto e autentico, che favorisce il dischiudersi di interpretazioni che ci riportano alla sostanza della realtà della vita, con le sue relazioni, dinamiche, comunicazioni, che è fatta anche di fragilità, fallimenti, imperfezioni, silenzi. Il lettore è aiutato a superare sapientemente la dimensione interiore delle pulsioni umane, spesso responsabili di quell'autentica passione divoratrice della volontà umana protesa all'infinita ricerca della felicità e a fare i conti prima, e a integrare poi, tutti quegli aspetti di debolezza, limite, difetto dell'amato e inserire tutto questo in un contesto di impegno/alleanza. L'amato non è un ideale astratto e irrealistico di cui la persona concreta è solo un pretesto, un oggetto da rivestire di un sogno del quale innamorarsi. La buona notizia, la vera novità cristiana è la scoperta dei valori significanti per quei cristiani che sono immersi nel mondo secolarizzato e ne hanno assorbito le pur legittime esigenze ("La buona notizia è racchiusa nella cornice dell'episodio di Gesù dodicenne: all'inizio della storia ci viene detto che Gesù cresceva e si fortificava ed era pieno di sapienza e di grazia. La stessa cosa viene ripetuta anche alla fine in Lc 2, 52. Si può dunque crescere bene anche in una famiglia dove ciascuno è costretto a misurarsi con il limite delle altre persone. Insomma, in famiglie normali, abitate a tratti da tensioni e  incomprensioni, crescono figli sani. Questa è la buona notizia!"). In tutto questo percorso il lettore è preso per mano dall'Autrice e accompagnato, attraverso alcune vicende esemplari della Bibbia, "libro degli amori imperfetti", nella comprensione e accettazione di un vissuto da accogliere e non da scartare.
"Non dobbiamo proporci l'impossibile, né tormentarci per non essere capaci di sopportarlo sulle nostre spalle". (D. Bonhoeffer)

Frasi che mi hanno fulminato

Ogni terra straniera è patria; ogni patria è terra straniera

Non impossessarsi della libertà ma desiderarla

Il dio universale: l'umanità intera

Vivere non basta (libro di M. Veneziani)

La vera vita esplode dalla morte, come la gioia dal dolore

Non aver paura dei propri sentimenti (Pirandello)

Il mito è più affascinante della realtà, ma la realtà vista in profondità è più affascinante del mito