martedì 13 dicembre 2011

Per chi vuole ignorare il femminismo ecco questo primo piano del sito "Noi donne"

Un incontro dedicato al legame fra Italia ed Eritrea, dal passato coloniale alle migrazioni globali tra lavoro domestico e migrazione postcoloniale. Il libro di Sabrina Marchetti
inserito da Redazione
Breve descrizione dell'impegno politico di Aung San Suu Kyi, la donna che da anni lotta per la libertà del suo paese.
inserito da Willy Scardino
Sette miliardi di umani... Leone o Serena? No, meglio LEONA o SERENO !
inserito da Redazione
Protesta in Yemen, le donne bruciano i veli
inserito da Piera Francesca Mastantuono
Presentazione del rapporto UNFPA su Lo Stato della popolazione nel mondo 2011
inserito da Piera Francesca Mastantuono
Alle giornate kuwaitiane a Milano Ettaib e ‘Alothman” hanno dialogato sul ruolo femminile nella società contemporanea
inserito da Redazione
Mentre la guerra in Libia volge al termine, la testimonianza di aspetti della vita di una città in guerra
inserito da Donatella Bozzi
Accolto lo spirito della Campagna Noppaw che ha messo in evidenza il ruolo delle donne come costruttrici di pace e di democrazia.
inserito da Redazione
Nobel per la pace a Ellen Johnson Sirleaf,Leymah Gbowee e Tawakkul Karman, con un commento di Giancarla Codrignani
inserito da Redazione
XIII CONFERENZA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE
inserito da Redazione
In corso a Procida (Conservatorio delle Orfane), fino al 9 ottobre, la sesta edizione della Summer School sul tema 'L'impresa culturale nel Mediterraneo'
inserito da Tiziana Bartolini
'Donne, diplomazia e conflitti' è il titolo del convegno organizzata a Roma lunedì 10 ottobre In collaborazione con Fondazione Konrad Adenauer, Istituto Studi Politici “S.Pio V” e Gender Interuniversity Observatory
inserito da Redazione
Dalla Francia uno stop deciso all’uso di Mademoiselle
inserito da Piera Francesca Mastantuono
Concessioni alle libertà politiche ma non a quelle civili. Un'abile mossa della monarchia saudita per non scontentare gli alleati occidentali
inserito da Redazione
Una donna tenace, in grado di superare la propria fisicità, non rinnegandola mai, ma mettendola a servizio della comunità
inserito da Silvia Vaccaro

mercoledì 30 novembre 2011

EURO il 9 dicembre

Nicola Sessa
www.peacereporter.net
Il vertice del 9 dicembre prossimo sarà l’ultima spiaggia per l’euro. È ormai un dato di fatto. La sopravvivenza dell’unità monetaria dipenderà dall’esito di quella riunione. Nell’immediato futuro l’Ue si troverà di fronte al bivio: una maggiore integrazione o disgregazione.
Il ministro dell’agricoltura francese, Bruno La Maire, ha descritto al meglio il campo di battaglia su cui si muovono le parti in causa: “Siamo in una guerra economica contro potentissimi speculatori i quali hanno deciso che è nel loro interesse porre fine all’euro”. L’esito della guerra, dopo una lunga serie di battaglie perdute, dipenderà dalla responsabilità dei governi europei e, soprattutto dalle decisioni dei “generali” Merkel e Sarkozy.
Il tempo scorre velocissimo e la macchina elefantiaca europea non riesce a muoversi con la rapidità richiesta dalle circostanze. Il cancelliere tedesco e Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, premono sull’acceleratore per arrivare al più presto a un’unione fiscale: la settimana prossima, anche prima del vertice del 9 dicembre, il direttorio franco-tedesco presenterà un proprio piano. In sostanza, Berlino e Parigi chiedono di implementare uno strumento, già per gli inizi del 2012, che possa rigettare i budget nazionali degli stati membri in violazione della normativa europea.
Una cessione della sovranità fiscale nazionale, dunque, con la Commissione europea che controlli i bilanci prima ancora che siano votati dai parlamenti nazionali. Di più: Berlino e Parigi vorrebbero poter indossare la casacca di arbitri e poter deferire alla Corte di Giustizia europea i paesi che infrangano le norme. Si tratta di provvedimenti che esulano dalle previsioni dei trattati europei ma, si sostiene, un maggiore controllo sui bilanci nazionali contribuirebbe alla salvezza della moneta unica. Un nuovo patto di stabilità che, sul modello degli accordi di Schengen, dovrebbe raccogliere l’adesione volontaria dei singoli paesi membri nell’attesa – con tempi lunghi – di poter modificare i trattati.
Il default non è più un tabù, come non lo è l’ipotesi di un’uscita dall’euro di uno o più paesi (anche se, sulla carta, non si può abbandonare la moneta unica senza uscire dall’Unione europea). Siamo già oltre la Grecia e Peter Morici, professore alla Smith School of Business, sostiene che Francia e Germania dovrebbero aiutare “l’Italia e altri paesi a uscire dalla moneta unica”. L’Italia ha preso in prestito più denaro di quello che è in grado di restituire: nel primo quadrimestre del 2012 scadranno 110 miliardi di euro in obbligazioni che lo stato italiano dovrebbe rifinanziare e le previsioni Ocse -Italia in recessione nel primo trimestre 2012 – non aiutano.

domenica 27 novembre 2011

LE donne nelle NUOVE cariche istituzionali E IL FEMMINISMO OGGI

Ne “il Paese delle donne” trovo spunti per accennare al femminismo oggi, in modo particolare dopo l’elezione di Mario Monti. 
a) Giancarla Codrignani ci presenta le nuove ministre, accennando al mutamento di linguaggio:
Care amiche, anche il linguaggio è stato violentato, lo sappiamo bene quando sentiamo dire - e ridacchiarci sopra - che la Merkel è una governante. Nel caso di Angela non ci possiamo fare niente; ma siamo liete di riferire che oggi, 25 novembre, Giorgio Napolitano ha risolto un problema non di femminismo, ma di morfologia: Cancellieri, Fornero, Severino sono - di fatto ma anche di nome - "ministre" ha detto il presidente della Repubblica, correggendo non solo il maschilismo dominante perfino sul linguaggio, ma la corretta morfologia dell’italiano.
b) Nell’ Intervista a Imma Barbarossa
Geni Sardo parla dello stato di salute del femminismo:
… Rispetto alla vivacità e alla radicalità degli anni Settanta e, in parte Ottanta, non v’è dubbio che quello che appare è un appannamento non tanto della ‘resistenza’ del femminismo agli attacchi sempre più violenti (30 anni fa impensabili) del patriarcato: la resistenza c’è e, poiché il movimento delle donne è stato definito ‘carsico’, agli attacchi più violenti si ricompone, agisce, scende in piazza. Quello che mi pare, invece, alquanto appannata è la radicalità, il rifiuto dei compromessi.
….. Circa il separatismo la sua interlocutrice afferma:
Separarsi per capire meglio, per ricostruire soggettività autonome. Mi ha anche aiutata un libro per me fondamentale, Cassandra di Christa Wolf. Durante l’assedio di Troia, quando la cittadella ‘felice’ (metafora del socialismo) si corrompe e si omologa agli aggressori, le donne prendono le distanze, si rifugiano nelle caverne per tessere un’altra storia, alternativa a quella dei vincitori e degli eroi. Cassandra si rifugia tra loro per capire meglio e opporsi al bellicismo maschile, contro la pratica che identifica il maschile con la guerra. Di lì prende la forza per dire No alla omologazione con gli aggressori fondata sull’appartenenza alla famiglia e alla patria.
….. Alla domanda: Puoi dirci qualcosa del gruppo di cui fai parte? è interessante la risposta:
Tra paria e parvenues, per parafrasare Hannah Arendt, cerco di praticare una terza via che eviti il rischio della lamentela, o della pura e semplice denuncia o, peggio, dell’autotutela di gruppo, ma riesca a porre questioni generali o, meglio, a porre la lotta al patriarcato come questione generale, a parlare alle compagne che non hanno pratiche femministe, a rivolgersi ai compagni chiarendo che la lotta al patriarcato è un aspetto fondamentale della critica dell’esistente e che il nesso tra capitalismo e patriarcato, tra liberismo e dominio maschile è un elemento centrale per chi voglia cambiare gli assetti della società in cui viviamo

* Mi astengo dal pronunziarmi su quanto ho riportato, condividendolo, ma torno a sostenere l’importanza di non perdere mai di vista il femminismo che, con tutte le sue falle, è una movimento che persisterà fino a quando questa ennesima violenza dell’umanità sopraffarà la donna. Ma dipende dalle singole prenderne atto ed impegnarsi anche nel piccolo. Ausilia

sabato 12 novembre 2011

Lettera ripresa anche nell'articolo pubblicato in queste ore dal sito de Il Corriere della Sera

Gentile Senatore Monti,
La sua nomina ha riempito di speranza la gran parte delle cittadine e dei cittadini italiani che ben conoscono la sua intelligenza, rigore e coraggio. Le auguriamo di riuscire a costituire un buon Governo capace di attuare quelle riforme necessarie a portare il paese fuori da questa crisi drammatica. Immaginiamo che in questi giorni Lei venga sollecitato da ogni parte ma ci consenta di rivolgerle un invito: ci eviti, per favore, una foto di insediamento del nuovo Consiglio dei Ministri di tipo medievale-sessista, composta da soli uomini. Uomini che dovrebbero, tra l'altro, avere come priorità quella di liberare il più vasto giacimento di energia sottoutilizzata presente in Italia: le cittadine italiane.
Siamo consapevoli che in questo paese una donna per essere scelta in una posizione di leadership deve essere intelligentissima, ma anche semplice, bella ma anche brutta, con esperienza ma anche giovane, deve preferibilmente avere conquistato un titolo olimpico in eta' giovanile, avere almeno tre figli e soprattutto una (si badi bene: una sola) famiglia perfetta. Ma Lei, Senatore, le cerchi queste donne in gamba, competenti, oneste e sinceramente impegnate per il bene del paese e vedrà che qualcuna la trova!
Le auguriamo di riuscire a scegliere persone di valore e di ridare all'Italia un'immagine internazionale degna.
Buona fortuna
Comitato Pari o Dispare

Simpatica questa lettera. Ma io spero anche nella scelta di uomini in gamba e mi auguro che le donne in gamba non diventino, una volta elette, imitatrici degli uomini, in gamba o non in gamba. Le donne per portare un soffio di novità debbono smetterla di porsi in competizione con gli uomini, ma dare esempio di come si possono esprimere le migliori doti a partire di TUTTO il proprio essere, senza enfatizzare nemmeno la loro femminilità. Ausilia

sabato 5 novembre 2011

L’astensione dell’Italia nel voto per l’annessione della Palestina all’UNESCO

Ben 107 Stati hanno votato per l’annessione della Palestina all’Unesco, hanno riconosciuto a questa terra di martiri e dolore ciò che tutti pensiamo di quei luoghi: dovrebbero essere patrimonio dell’umanità. Non di Israele, che questo riconoscimento teme.
Questo riconoscimento, che veste per i palestinesi gli abiti di una vittoria simbolica (che simbolica non sarà per l’Unesco, che vedrà tagliarsi i fondi da Stati Uniti e da Israele; perché la politica in democrazia, si sa, si fa a suon di ritorsioni), è comunque un segnale importante. La maggioranza della comunità internazionale ha una sua visione sul futuro della Palestina e, nonostante il veto statunitense, la realizzazione di uno Stato indipendente sarà solo questione di tempo.
L’Italia, invece, ha perso un’occasione. Il motivo? Perché non possiamo permetterci di sbagliare allineamento, dobbiamo scegliere sempre la parte giusta, quella “vincente”. Così, se l’Europa si divide e gli Usa votano contro, a noi non rimane che l’astensione…..
(Passim dal sito delle teologhe)

domenica 23 ottobre 2011

La manifestazione NoTav del 23 ottobre 2011

 Da "Il Paese delle donne".
"Vecchie e giovani, tante valsusine hanno partecipato al corteo NoTav contro la costruzione della linea ferroviaria veloce Torino-Lione partito verso le 11.30 da Giaglione, paese della Val Susa. Hanno tagliato con cesoie le reti installate dalle forze dell’ordine lungo la stada fino alla zona rossa per significare la loro riappriopriazione di quella zona del loro territorio.
Per itinerari diversi, più o meno a rischio e più o meno faticosi, donne e uomini, famiglie sono arrivate alla Baita nella zona rossa, obiettivo principale del comitato NoTav, aggirando il blocco delle forze dell’ordine...".
* Una semplice considerazione.
Un’esigenza ambientale e quant’altro merita l’attenzione della gente comune, soprattutto se lo fa in maniera pacifica, come è avvenuto ieri, non deve far ritenere che sia un diritto democratico la decisionalità dal basso; se è vero che il consenso popolare ha un grande peso, teniamo presente il pericolo della terribile dittatura cosiddetta dal basso. Democrazia è saper tenere sempre conto anche di altre idee motivate con uno sguardo complessivo alla realtà. Talvolta le forzature partecipate possono prevalere e forse a ragione e senza danni. Ma, per favore, le donne non si facciano un vanto della loro bravura casalinga di saper pensare meglio e di più degli altri sapientoni, come sosteneva la donna col colapasta in testa!
Ausilia  

martedì 18 ottobre 2011

Bagnasco: cattolici, tornate a impegnarvi in politica

Nel clima torbido da cui è attraversata la società soprattutto per vuoto di valori, la crisi economica e politica evidenzia una generale insofferenza di fronte all’incapacità di nuove prospettive di ogni tipo di ricomposizione; e la tormentata manifestazione degli indignati di domenica, 16, fa da segnaletica delle difficoltà in cui si muovono anche i tentativi dei bene-intenzionati i quali invocano un cambiamento di rotta.
Dove trovare un segno di sana novità?
Fa pensare ed è da saper interpretare ciò che avviene a Todi: un convegno riunisce importanti personalità della politica, dell’imprenditoria e del pensiero, tutti accomunati dalla matrice cristiana cattolica: Cisl, Confcooperative, Acli, Coldiretti, Azione cattolica, Movimento dei Focolari, Confartigianato, Movimento cristiano lavoratori, Compagnia delle Opere, Comunità di Sant’Egidio, Fuci e a tanti altre associazioni. È la prima volta, dopo il Concilio Vaticano II, che si riuniscono le diverse anime della dottrina morale e sociale della Chiesa.
Ecco qualche citazione dalla prolusione di Bagnasco:
I cristiani hanno qualche cosa da dire, di decisivo per il bene dell’Umanità.
È opportuno ripetere che non c’è motivo di temere per la laicità dello Stato, infatti il principio di laicità inteso come “autonomia della sfera civile e politica da quella religiosa ed ecclesiastica – ma non da quella morale – è un valore acquisito e riconosciuto dalla Chiesa e appartiene al patrimonio di civiltà che è stato raggiunto”.
...
La Dottrina sociale della Chiesa, il pensiero universale e l’esperienza, offrono in verità una visione ben più alta e nobile dello Stato.
Portare a tutti e in ogni ambiente questo patrimonio, con la coerenza della vita e il coraggio della parola fino alle conseguenze sociali, è un servizio doveroso perché è un bene per tutti.

* Non sono frasi di carattere generico. Sarà una chiamata a raccolta in vista di una nuova DC? Così pensano semplicisticamente alcuni. Ma forse si tratta di ben altro…. Vedremo.
Ausilia

giovedì 6 ottobre 2011

Strage di operaie a Barletta

I soccorritori hanno estratto viva Mariella Fasanella, 37 anni, l’operaia che era riuscita a trovare riparo in un cunicolo.
Sei sono i feriti, a centinaia hanno lavorato senza sosta. non hanno mai smesso di scavare
«Tutti sapevano che l’edificio stava cedendo» Lo dicono in tanti, per strada Parole colme di rabbia.
Perché il palazzo maledetto, costruito negli anni sessanta, faceva paura. I tufi sono porosi, assorbono l’acqua e si gonfiano quando non si fa la manutenzione.
Inevitabili, allora, le crepe, i piccoli smottamenti, i cedimenti, gli scricchiolii. E inevitabili le richieste di sopralluoghi e accertamenti da parte dei tecnici competenti.
Inevitabili, allora, le crepe, i piccoli smottamenti, i cedimenti, gli scricchiolii.
E inevitabili le richieste di sopralluoghi e accertamenti da parte dei tecnici competenti.
Una procedura eseguita, nei giorni scorsi, anche dai proprietari. Il palazzo vicino era stato transennato, "ingabbiato" con delle catene di ferro, ed ha resistito al crollo. Il secondo edificio si è sbriciolato in attesa della messa in sicurezza prevista proprio ieri.
C’è chi racconta di aver visto al lavoro, in mattinata, prima della tragedia, una ruspa. È possibile - dicono numerosi residenti della zona - che a favorire il crollo possa essere stato un intervento di scavo compiuto al di sotto del piano stradale, al centro fra la palazzina messa in sicurezza e quella crollata. Esisteva infatti il rudere di una vecchia struttura, in parte demolita un anno fa e proprio venerdì erano riprese le operazioni per distruggere definitivamente l’e d i f i c i o, con l’abbattimento tra l’altro di una parete confinante con uno dei muri della palazzina crollata.
La Procura di Trani, intanto, ha già avviato un’inchiesta, al momento senza indagati. Le ipotesi di reato sono omicidio e disastroso colposo. Tanti gli spunti da approfondire. tante le domande in attesa di una risposta. A cominciare dalla collocazione del maglificio sotto il palazzo maledetto.
"Non parlate di tragedia, questo è un assassinio", gridavano i parenti delle donne asserragliati per tutta la giornata tra le macerie.
Da giorni infatti gli abitanti avevano chiesto agli uffici tecnici comunali di verificare la staticità del palazzo. Accanto, infatti, è stato da qualche settimana abbattuto un altro edificio in ristrutturazione e da quel momento si erano aperte una serie di crepe nella struttura.
Venerdì c’era stato un primo sopralluogo dei vigili urbani che avevano parlato della possibile emissione di un’ordinanza di inagibilità della struttura ma fino a ieri non era arrivato nulla.
"Anzi - racconta il figlio di una delle residenti, tra le prime a essere estratte vive - proprio questa mattina è arrivato uno dei dirigenti dell’ufficio tecnico per dirci che era tutto in ordine". Attorno a mezzogiorno, invece, è venuto giù tutto.
La vittima e le donne rimaste intrappolate erano tutte dipendenti di una ditta di confezioni di prodotti di maglierie che si trovava nello scantinato. 04|10|11

lunedì 26 settembre 2011

a) Quale liberazione delle donne. b) Benedetto XVI al Bundestag

Due argomenti scottanti dell'oggi attraverso due stralci
a) Quale liberazione delle donne
"L’economia di mercato, nella quale non esistono per principio beni indisponibili, rischia di essere il grande e unico motore delle azioni e delle emozioni di una parte della generazione di giovani e ragazze che si sono formate con la tv, dove i modelli per uomini e donne sono quelli e quelle che riescono a finire dentro la scatola, non importa a fare e a dire cosa.
E, ciò che trovo ancora più inquietante, questa visione del mondo è percepita come una delle conseguenze della lotta di liberazione delle donne e quindi come una scelta di libertà".
Monica Lanfranco ne “Il Paese delle donne” 23|09|11

b) "Il testo di Benedetto XVI al Bundestag è una lezione sullo “Stato liberale di diritto” imperniata sulla distinzione tra legge e diritto. La legge (e il principio di maggioranza che ne sta alla base) è solo una delle modalità di produzione del diritto a fianco di altre, ma soprattutto va ancorata al diritto: anche nello stato democratico non vi è di per sé un automatismo che garantisca tale obiettivo, che ne eviti il rischio di onnipotenza.
Benedetto XVI parte anzitutto da una definizione degli obiettivi del politico, che è al tempo stesso alta e parziale: «Servire il diritto e combattere il dominio dell’ingiustizia è e rimane il compito fondamentale del politico. «La politica deve essere un impegno per la giustizia e creare così le condizioni di fondo per la pace».
Non c’è qui l’idea monarchica del monopolio della politica sul bene comune, l’impegno per la giustizia crea condizioni di fondo per la pace che non sono autosufficienti, che hanno poi bisogno dell’apporto poliarchico delle persone e delle formazioni sociali.
….
Ma alla fine cosa resta effettivamente di vitale nell’eredità del diritto naturale? Benedetto XVI precisa così il nucleo permanente: «l’idea dei diritti umani, l’idea dell’uguaglianza di tutti gli uomini davanti alla legge, la conoscenza dell’inviolabilità della dignità umana in ogni singola persona e la consapevolezza della responsabilità degli uomini per il loro agire».
Non c’è quindi una definizione quasi per materie come recentemente è stato più volte tentato (vita, famiglia, scuola) gerarchizzando i temi. C’è una ricostruzione per idee-guida che attraversano la realtà civile e politica.
Un’eredità non solo del cristianesimo, ma anche di due documenti “laici” puntualmente richiamati: la Dichiarazione dell’Onu del 1948 e la Legge fondamentale tedesca. In altri termini cattolicesimo e liberalismo si alimentano bene a vicenda se il primo riesce a riproporre il tema dei limiti al potere in modo non fondamentalista, rispecchiando così l’origine del diritto naturale nettamente alternativa al diritto religioso-sacrale e se il secondo evita di cadere nel mito dell’onnipotenza della legge, un fondamentalismo laico diffuso a destra come a sinistra che dà vita a una forma di stato che “assomiglia agli edifici di cemento armato senza finestre”.
Il destino del diritto non è il destino della legge. Il destino del diritto non è il destino dello stato. Diritto, legge e stato non si sovrappongono. Il diritto sussiste e si genera anche fuori del comando della legge dello stato che, anzi, gli è sottoposto. La sovranità del diritto e non quella dello stato e della legge è alla radice dello stato liberale. Lo stato liberale di diritto è insomma una sfida per tutti."  (S. Ceccanti)

domenica 18 settembre 2011

La follia di Gesù: Settimana Alfonsiana: 24 settembre-2 0ttobre 2011 a Palermo

Il tema è la follia di Gesù. Ne scrivono i Vangeli e in particolare Marco 3,21: “I suoi uscirono per prenderlo; dicevano infatti: È fuori di sé”. Sacerdoti, scribi e  farisei, nonché i parenti e appartenenti al suo clan, lo giudicavano un pazzo: un esaltato, un radicale estremista, un dissacratore di tradizioni religiose e etiche, un perturbatore della vita buona nei villaggi della Galilea. Non tutti, in verità, vedevano in Gesù un folle. Per coloro che lo seguivano, almeno  per loro, Gesù era un incantevole sognatore, un seducente affabulatore di un mondo e di un’umanità straordinari cui solo lui sapeva dare corpo e figura credibili. Invece sacerdoti e farisei non impiegarono molto a convincersi che di Gesù bisognava disfarsi al più presto e con ogni mezzo, perché pericoloso per il tempio e la nazione.
Perché Gesù era ritenuto un pazzo? Che genere di follia era la sua? Per comprenderlo basta aprire i Vangeli in cui egli proclama senza ambiguità: Beati i poveri, guai ai ricchi; amate i vostri nemici, pregate per coloro che vi perseguitano; a chi ti schiaffeggia sulla guancia destra porgi anche la sinistra; a chi ti chiede la tunica lasciagli pure il mantello; maledice il fico perché, fuori stagione, non produce frutti; soprattutto scaccia dal tempio i mercanti che l’hanno ridotto a una spelonca di ladri  e, senza paura, grida in faccia ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: “i gabellieri e le prostitute vi precederanno nel regno di Dio”.
In realtà, all’inizio della follia di Gesù c’è il suo annuncio che il regno di Dio è venuto, è presente  tra gli uomini nelle città. Il regno di Dio, infatti, è Lui stesso, Gesù, che fa udire i sordi e parlare i muti, camminare gli zoppi e risorgere i morti, che dà la vista ai ciechi e il Vangelo ai poveri.  Un evento inedito e sconvolgente perché travolge il mondo esistente e l’ingiustizia su cui è costituito: mentre dà luogo a un’umanità nuova che la sua parola e i suoi gesti lasciano intravedere.
Infine, dire che Gesù è fuori di senno significa svuotarlo di ogni credibilità. E ridurlo a un pupo di cui ci si può prendere gioco. Come avvenne nel pretorio di Pilato quando lo spogliarono e gli misero sulle spalle una clamide, sul capo una corona di acanto e nelle mani per scettro una canna e gli si prostravano. Per burla, per spasso. Non c’è dubbio: Gesù è folle. Come lo sono anche coloro che gli vanno dietro: da Francesco d’Assisi a Alfonso de Liguori a Giuseppe Puglisi.
(Nino Fasullo)

sabato 10 settembre 2011

Il congresso eucaristico 4-11 settembre ad Ancona

Ho poco da aggiungere a quanto è diffuso come notizia e presentazione, anche attraverso i media, sul congresso eucaristico. Ma, avendo letto anche sul punto di vista delle comunità di base, sento il bisogno di sottolineare le mie impressioni circa le divaricazioni esistenti tra chiesa istituzionale e la cosiddetta chiesa del dissenso, dato che l’argomento è uno, se non il primo, dei capisaldi fondanti della fede: la comunione cristiana attraverso l’eucarestia.
C’è in larga parte dell’intellettualità critica dei cristiani del dissenso pessimismo esasperato nei riguardi dell’istituzione ecclesiale. Questa sarebbe condizionata dal potere e  collusa con i poteri mondani; giudizio solo in parte accettabile se si considerano le compromissioni con essi da parte di certa alta gerarchia.
Ragioniamoci. Si tratta di capire la necessità che il gigantesco apparato istituzionale ha di mantenere la stabilità attraverso l’ordine, garantito dalla fermezza di alcuni principi teorici e pratici. Ma riteniamo che davvero siano maturi i tempi perché possa reggersi una chiesa tutta spirituale, conviviale, messianicamente evangelica, senza una rigorosa disciplina? Il dramma verte sul fatto che la chiesa non può essere un’istituzione come lo sono tutte le forme di potere; la sua sostanza resta la forza dello Spirito, il quale agisce nei singoli e nella loro condivisione fraterna del cibo spirituale che trascende la realtà terrena e la vivifica dall’interno dei cuori umani.
Una chiesa tutta spirituale è possibile nei piccoli focolai dei vari raggruppamenti, sia dentro la chiesa sia ai margini di essa. In essi c’è però il pericolo di trincerarsi nell’utopia di un dover essere che crea altro tipo di vincoli non sempre liberanti. Leonardo Boff, come riportato nel sito delle cdb, propugna “un cristianesimo come cammino spirituale” e come comunità profetica la quale, come afferma Peyretti, deve rovesciare ogni gerarchia e dilatarsi nel servizio fraterno il cui fulcro è l’eucarestia, ridotta a semplice simbolo di concreta condivisione.
Se c’è un appunto da fare a questa proposta di utopia del Regno è il giudizio tranchant, dal sapore intellettualistico e superbamente raffinato contro ciò che si opera nella chiesa di massa (chiamiamola pure così). Allora si parla di chiesa in disfacimento e quant’altro.
Più semplicemente ci si può augurare che ci siano, sì, spiriti critici e cultori della profezia, ma a condizione di non disprezzare tutto ciò che è e fa la chiesa-dei-più.
In quest’ultima ci sono tanti spazi e soprattutto tante opportunità: la sua diffusione capillare permette visibilità, possibilità di farsi raggiungere fisicamente in luoghi niente affatto, o comunque non sempre, alienanti; il fervore comunitario non sarà, a volte, di “alta qualità”, ma spesso non è limitatamente consolatorio e devozionalistico. Nella chiesa della gente, come mi piace chiamarla, io ho incontrato fede sincera, tanta umiltà, semplicità, bontà, aiuto vicendevole (costante); in essa si dà all’eucarestia la centralità e il senso del Risorto presente e operante nei cuori, e si vive il contatto con la trascendenza nella professione condivisa di una fede vissuta.
Mi auguro che i veri profeti si trasferiscano… dentro questa chiesa, non chiudendo gli occhi di fronte al bene che c’è e che può perfezionarsi solo se si sa coniugare una visione attenta e vigile nei riguardi della degenerazione della mondanità ecclesiastica, con la consumazione dello stesso Pane di Vita.

lunedì 29 agosto 2011

Le comunità di base organizzano

Il Vangelo che abbiamo ricevuto - 4° incontro nazionale
Uno spazio libero di comunione, confronto e ricerca sinodale
Roma – 17-18 Settembre 2011 – Domus Pacis – Via di Torre Rossa, 94



Domenica 25 settembre 2011: Marcia Perugia-Assisi. Vieni anche tu!

giovedì 28 luglio 2011

La preghiera per compagnia

Difficile spiegarla a chi non la vive. Ma, rileggendo l'ultimo post colgo che dia l'impressione del senso di vuoto delle persone sole in vacanza. Sento perciò di dover fare l'errata corrige parlando, non di un grande riempitivo della solitudine, ma della pienezza di vita che può pulsare anche in chi è (io non sono tra questi) nell'abbandono quasi totale attraverso la preghiera.
Di questa voglio dire solo brevi concetti.
La preghiera è essenza della vita di chi crede e spera al di là del quotidiano, del visibile, del normale corso del tempo. Pregare è entrare nella dimensione della festa del cuore: un giorno solo nel tuo tempio vale più di mile trascorsi nel godimento di mille e mille, smaltiti nell'inerzia dello spirito (mi ispiro ad un celebre salmo). (Tempio non è una chiesa di pietra, ma la Dimora di Dio). Dove dimora Dio se non nell'intimo, là dove risiede la fonte di tutti i sentimenti e di tutto ciò che siamo?
La preghiera è' saper rientrare in se stessi ed ad-orare ('ad os' = tenere la mano davanti alla bocca, cioè restare 'senza parole'). La recitazione ripetitiva fatta di parole non è di ostacolo, ma può essere una buona nenia che aiuta a varcare la soglia di ciò che distrae (quale folla di cose!), ed entrare-in-rapporto. Non mi si chieda con chi e come. Basta fare un vuoto che si spalanchi per ricevere; un vuoto che sia SPAZIO di accoglienza dell'Invisibile.
Il corpo necessariamente si predispone al raccoglimento per dare consistenza al colloquio di amore, silente, assorto, ricco di energie che temprano e ridanno la forza per far fronte alle compessità del quotidiano.
Tutte le tecniche di rilassamento che la modernità offre, sono un lusso che forse lasciano immutato il cuore e lo spirito; la preghiera invece dà ali per raggiungere le vette dell'amore, fugando ogni grigiore, e facendo respirare l'atmosfera della BONTA'. Senza frutti di bene non c'è preghiera; il suo segno distintivo è il cambiamento che si determina nel modo di percepire se stessi, gli altri, il mondo.
Ausilia

domenica 24 luglio 2011

Giorni di festa e giorni di vacanza

Nella salita verso la pienezza dell'estate si fa sempre più spazio un giorno-dopo-giorno stanco che lascia attorno a sé tanti vuoti: nella città dai negozi meno attivi, in certe strade che si svuotano, nel senso di ebbrezza che vaneggia in piccole masse di individualità fuse nella stessa voglia di festa, e cioè di eccezione alla regolarità di un tempo uguale a se stesso; ma anche in famigliole che sembrano attraversate dal demone benefico del godimento a tutti i costi; e anche nei luoghi più isolati del riposo che sa di liturgia di un riposo forzato. Mentre in altri posti, 'aristocratici', si celebrano inedite esperienze para-spirituali di benessere, o di sana distensione, o di corale gioiosità. Insomma c'è di tutto.
Quel che si consuma all'interno di luoghi di solitudine è un capitolo a parte. Lo sfoglia pagina a pagina lentamente soltanto chi ci vive, forse preferendo scomparire dalla circolazione per non saper riconoscere nessun luogo che gli apparteneva prima quando poteva con-fondersi tra la gente. La novità delle persone sole è nella loro capacità o incapacità di resistere e non sappiamo come; o forse non vogliamo accostarci al pensiero della desolazione dei pesi portati in un letto o in una inservibile sedia a rotelle. E' certo che feste vacanze riposo divertimento sono fuori dal vocabolario di chi cerca una panca per sedersi, sperduto in un'atmosfera fatta di assenza e di vuoto, o di chi sgrana un rosario in santa rassegnazione, forse aspettando, o almeno sognando di poter aspettare, il ritorno ad una meno amara normalità.
Ausilia  

sabato 16 luglio 2011

"L'illusione di Dio" o l'illusione del visibile?

E' uscito in seconda edizione per i tipi Mondadori il libro "L'illusione di Dio" del biologo evolutivo David Dawkins.. Nessuna disanima attenta, ma semplicemente una sorta di ripiegamento sull'ovvio, come dire che, se tutti vedono che il sole sorge la mattina e tramonta la sera, si tratta di un fatto indiscutibile. Meno male che, come riporta Enzo Bianchi, senza religione "si può essere felici, equilibrati e morali e intellettualmente appagati"!!!
Ma un vero credente non cerca appagamenti: ha una forte adesione alla trascendenza (la quale fa vedere oltre le apparenze). Tramite questa, è ancorato alla roccia della fede e sa quanto valga vivere, anche soffrendo e sopportando le infinite contraddizioni della vita.
Forse la vera felicità è meno appagante della ricerca del mito del benessere, ma è tale che fa attingere alla fonte perenne della VERITA', non a ciò che è palpabile con i sensi.
Ausilia

giovedì 14 luglio 2011

Sulla legge per il testamento biologico

COMUNITÀ CRISTIANE DI BASE
Segreteria Tecnica Nazionale
c/o CdB San Paolo - Roma
Via Ostiense, 152/B – 00154 – Roma
328.4366864

La legge sul “testamento biologico” approvata ieri dalla Camera dei Deputati, ci preoccupa come persone amanti della vita e dell’autonomia della propria coscienza, ci inquieta come cittadini e cittadine amanti della Costituzione e pronti a difenderla, ci scandalizza come cristiani e cristiane amanti del Vangelo e del Concilio Vaticano II.
Ad una lettura attenta appare evidente che quel disegno di legge è incostituzionale: nega del tutto la sovranità della persona sulla propria vita nella fase del morire, burocratizza e, in questo senso, banalizza le direttive anticipate e, come è stato detto da molti, ci fa fare un passo indietro di mezzo secolo rispetto a quella che era stata la conquista progressiva, da parte della civiltà giuridica, del diritto della persona di decidere sulla propria vita. È completamente annullato il nuovo soggetto morale riconosciuto da quella civiltà giuridica e politica frutto di tanto impegno. È annullata la rilevanza primaria del consenso della persona. Il corpo del paziente torna completamente nelle mani della burocrazia e della medicina.
Il testo della legge raggiunge il ridicolo quando afferma di consentire la sospensione di alimentazione e idratazione forzata in accertata assenza di attività cerebrale integrativa cortico-sottocorticale (ossia quando il paziente è morto).
Consideriamo quindi quella proposta un passaggio culturalmente e politicamente molto più grave di una semplice disciplina restrittiva del testamento biologico. Siamo di fronte al tentativo di instaurare un regime autoritario e repressivo. Questi nostri sentimenti, preoccupazioni e idee sono ampiamente diffuse e condivise nel Paese e, molto più di quanto non si voglia fra credere, nella Comunità ecclesiale.
Non dobbiamo arrenderci. Non siamo di fronte ad un’astratta difesa della Costituzione, si tratta della difesa di uno dei suoi nuclei essenziali, il principio supremo di laicità, sancito dalla Corte Costituzionale in una sentenza dell’89, come baluardo della libertà individuale e della libertà di coscienza di ciascuno di noi. E si tratta di difendere la credibilità dell'annuncio evangelico di liberazione che le gerarchie ecclesiastiche cattoliche tradiscono a scopi di potere.

Le comunità cristiane di base italiane
 Roma, 14 luglio 2011

sabato 2 luglio 2011

Per i Diritti Civili delle Prostitute

Comunicato Stampa del Comitato per il Diritti Civili delle Prostitute e dell'Associazione Radicale Certi Diritti sulla Campagna europea di stampo integralista-ideologico contro la prostituzione e sulla interrogazione alla Commissione europea relativamente all'eventuale utilizzo di fondi europei. Sulla campagna europea lanciata da una fantomatica lobby europea "European Women" contro la prostituzione, che nega il diritto all'autodeterminazione e alla libera (...)

Mio pensiero:
Vedremo che piega prendono le cose.....Asuilia

venerdì 1 luglio 2011

La manifestazione di "Pari o Dispare" davanti al Senato

Care amiche,

la settimana prossima la Finanziaria muove i primi passi al Senato e dobbiamo fare una prima azione ad alta visibilità. Abbiamo quindi convocato una manifestazione davanti al Senato (ingresso principale, palazzo Madama, Corso Rinascimento, pochi passi da piazza Navona) MERCOLEDI 6 LUGLIO ORE 10. Stiamo richiedendo autorizzazione, se negata dovremo farla lo stesso come Flash Mob. Il concetto di fondo per slogan / cartelli è lo scippo delle borse di tutte le italiane anche perché vi ricordo che ieri nel Question Time al Senato la Senatrice Poretti ha già consegnato la sua borsa a Sacconi dicendo sostanzialmente che visto che le stavano scippando alle italiane lei cominciava a dare la sua e che non sarebbe stata l'ultima.....La manifestazione dovrebbe quindi prevedere che ciascuna di noi lasci una borsa, vecchia e vuota possibilmente, ritagliata nel cartone , insomma nella forma che volete.
E' importante che il numero sia rilevante.
Vi ricordo che stiamo raccogliendo soldi per finanziare la creazione di qualche spot e già 5 associazioni hanno aderito (inclusa Pari o Dispare), vi invito a considerare  la possibilità di aderire in modo da poter ridurre l'esborso per ogni associazione

DIFFONDETE LA CONVOCAZIONE A TUTTI I VOSTRI CONTATTI ED ENTRO UN PAIO DI GIORNI VI FAREMO AVERE MAGGIORI DETTAGLI. MA SAVE THE DATE INTANTO, E CHE OGNUNA CONVOCHI CONOSCENTI E AMICHE.
A mercoledi
--
Cristina Molinari
Presidente Pari o Dispare

La protesta motivata delle Comunità di base

COMUNITÀ CRISTIANE DI BASE
Segreteria Tecnica Nazionale
c/o CdB San Paolo - Roma
Via Ostiense, 152/B – 00154 – Roma
328.4366864
segreteria@cdbitalia.it - http://www.cdbitalia.it/

Le comunità cristiane di base vedono nella nomina del card. Scola a vescovo di Milano una nuova conferma, espressione della massima gerarchia della Chiesa cattolica romana, di un orientamento contrario allo spirito del Concilio Vaticano II, e condividono la preoccupazione di una parte consistente del mondo cattolico milanese più aperto alle istanze profetiche che avevano trovato spazi e capacità espressive negli episcopati dei cardinali Martini e Tettamanzi. Ora a Milano, in Italia e non solo, questi spazi e queste capacità si restringeranno ulteriormente.
Il disagio e la sofferenza di tanta parte del mondo cattolico stanno raggiungendo un limite di sopportabilità che può sfociare in un nuovo inizio. È certamente un po’ frustrante che si debba sempre toccare il fondo per aprire gli occhi e trovare la forza della denuncia profetica. Di fatto però è quello che sta accadendo.
Nella Chiesa cattolica italiana e mondiale si stanno moltiplicando i segni e i semi di una nuova stagione di profetismo rinnovatore. E si sta rompendo quella specie di omertà da paura di vescovi, teologi, preti e laici muti e immobili di fronte a un ciclone che scuote le fondamenta dell’istituzione ecclesiastica.
Qualcuno invoca oggi un nuovo Concilio aperto alle istanze provenienti dagli organismi di base delle Chiese, allargato a tutto il Popolo di Dio e non solo ai vescovi. L’invito è a fermarsi tutti, ascoltare lo Spirito che preme anche oggi per “fare nuove tutte le cose”.
Giunti, infatti, in vista del fondo di un baratro, occorre forse recuperare attraverso la memoria, l’anima sociale della Chiesa dei poveri che ha resistito alla strategia dell’annullamento nella miriade di esperienze, soprattutto di base, che hanno continuato a vivere e svilupparsi creativamente in tutto il mondo, specialmente negli anfratti della cosiddetta "grande storia".

              Le comunità cristiane di base italiane
Roma, 1 luglio 2011

Mio breve pensiero. Mi chiedo se le ragioni dell'apertura della chiesa cattolica debbano essere del tutto orientate verso la "miriade di esperienze, sopprattutto di base", quando queste deragliano verso forme nelle quali, io ad esempio, non mi riconosco pienamente; infatti, come credente in una religione che si rinnova, non vorrei cadere nell'opposto annullamento di certi punti-base della fede; anche nello strumento-chiesa, malissimo adoperato dai conservatori sfegatati, ci sono elementi fortissimi di senso della trascendenza che non fa male a nessuno e al quale bisognerebbe ancorare ogni novità. Ausilia  

mercoledì 22 giugno 2011

L'Assoluto

Ogni giorno si può presentare alla mente una minima rivelazione, e cioè l'approfondimento spontaneo di un tema tratto, non da un'idea astratta, ma da una visione della vita. Il tema dell'assoluto è dominante in chi non si contenta del relativo fuggevole. Ecco alcuni tratti di ciò che sento molto al di là delle parole:
- L'Assoluto è il sogno che nutre il relativo di consapevolezza della sua fragilità.
- Restare nel relativo non basta a nessuno; da qui la riceca insistenza di beni duraturi.
- La trascendenza è il doppione in cui il relativo proietta l'Assoluto, depurato da precarietà.
- Non sempre si fa consistere l'Assoluto in beni oggettivamente desiderabili. E' proprio qui l'inganno: agognare l'Assoluto in quanto travestimento del relativo da captare, di cui saziarsi.
- L'Assoluto a cui aspiro è la coincidenza tra il mio desiderio e il vero Bene che ignoro, ma che non mi rassegno a negare, perché il vero Bene E', senza illusioni, al di là di ogni dialettica (anche l'essere che si contrappone al non- essere non è il vero Bene).
- La preghiera è riposo dell'anima che scansa le illusioni e trasforma il desiderio in invocazione che sarà ascoltata su misura della mia umiltà.
- Non mi importa chi invochi, ma volgermi verso Colui o Ciò che è il mio TUTTO.

giovedì 9 giugno 2011

Ricevo e comunico: www.condividereilcuore.it

Venerdì 10 giugno, a Torino: CGM, la più grande rete nazionale di cooperative sociali, organizza, nel’ambito del Tour CONDIVIDERE IL CUORE, un convegno sul Welfare dal titolo 'La conciliazione dal sistema all'impresa: quali sinergie'

Modera l’incontro Anna Puccio, Direttore Generale Cgm.

mercoledì 8 giugno 2011

Da www.pariodispare.org

Care amiche,
molte di voi erano presenti alla Conferenza stampa che abbiamo tenuto ieri alla sala Stampa della Camera . Per maggiori informazioni
Durante la conferenza hanno preso la parola: Bonino, Lanzillotta e Mosca e molte della associazioni presenti: oltre a Pari o Dispare, Arcidonna, Udi Nazionale, Casa Internazionale della Donne, Usciamo dal Silenzio, Di Nuovo, Aspettare Stanca, e inoltre sono intervenute Valeria Fedeli (Cgil)  e Condorelli (Associazione Stampa Romana).
Ho sicuramente dimenticato qualcuno, ma volevo solo segnalare che l'incontro è stato molto partecipato e abbiamo cominciato ad avere qualche notizia sulla stampa e su giornali radio.
Sono stati depositati alla Camera 3 emendamenti al decreto Sviluppo,con i primi deputati firmatari (il primo emendamento è tripartisan, il secondo e terzo sono bipartisan, cioè firmati solo da esponenti dell'opposizione e terzo polo). Essi, se passeranno al parere del Presidente della Camera, saranno discussi nelle commissioni e successivamente in aula. A breve sapremo qualcosa, sarà noto il calendario e sarà mia cura informarvi. Nel frattempo abbiamo, attraverso Arcidonna, chiesto un incontro con il ministro Carfagna per conoscere la posizione che assumerà sul tema.
Abbiamo anche discusso i prossimi passi alcuni dei quali richiedono una mobilitazione di noi tutte:
Tutte potrebbero proseguire nel pubblicizzare l'adesione all'appello sia da parte di associazioni  che di individui, nonché nel diffondere le informazioni sul tema sui siti e in rete (la faccenda non è conosciuta e pochi conoscono cosa sta accadendo). Chi tra di noi ha contatti con la stampa o con radio e tv, li usi per ottenere interviste o articoli. Se serve intervistare qualcuno dei firmatari degli emendamenti (parlamentari) o dell'appello, chiedetecelo e ci attiveremo per creare il contatto
In conferenza stampa si è anche deciso di effettuare, a partire da quando sapremo le date di discussione degli emendamenti, un mail bombing sugli indirizzi mail di deputati e senatori (sono pubblici) in cui si chieda di votare gli emendamenti e sostenere  l'iniziativa. Suggerirei di sottolineare che gli investimenti in conciliazione non  sono né di destra né di sinistra ,ma sono semplicemente buon senso e strumenti preziosi per far crescere l'occupazione femminile, stimolare la crescita economica e migliorare la vita delle donne , ma anche degli uomini. Tenete conto che anche tra i parlamentari il tema non è noto e i documenti da cui si intuisce che i fondi stanno svanendo sono di difficile lettura
Tutte dovremmo tenerci pronte a organizzare a breve qualche forma di manifestazione in occasione della discussione degli emendamenti. Appena note le date dovremo organizzarci.
Tutte dovrebbero usare i propri contatti con parlamentari per stimolarli a votare gli emendamenti e a farsi parte attiva nel sostenerli 
Per le associazioni romane: Pari o dispare ha un appuntamento  (assemblea ) alla casa Internazionale delle Donne  in via della Lungara, 19 -  (sala al piano terra). sabato 11 giugno. dalle ore 14.00 alle ore 17.00 . Se le associazioni firmatarie vogliono mandare una rappresentante potremmo fare un primo punto della situazione perché per sabato avremo probabilmente chiaro il calendario parlamentare e comunque avremo maggiori informazioni per concordare una strategia possibile.

A presto
Cristina Molinari