mercoledì 30 maggio 2012

Assemblea nazionale a 50 anni dal Concilio


Chiesa tutti chiesa dei poveri. Assemblea nazionale a 50 anni dal Concilio

Chiesa di tutti chiesa dei poveri. Assemblea nazionale a 50 anni dal Concilio
sabato 15 settembre 2012 (10-18) a Roma presso l’Auditorium dell’Istituto “Massimo” (zona Eur)
Nella consapevolezza dei promotori è ben presente il fatto che ricordare gli eventi non CONSISTE nel portare indietro gli orologi, ma NEL RIELABORARNE LA MEMORIA PER CAPIRNE PIÙ A FONDO IL SIGNIFICATO E FARNE SCATURIRE EREDITÀ NUOVE ED ANTICHE E IMPEGNI PER IL FUTURO.
In questo spirito i promotori invitano alla preparazione e alla celebrazione del convegno romano di settembre, che parteciperà in tal modo a un programma di iniziative analoghe che si stanno già realizzando, in diverse forme, in Europa e nel mondo e che si concluderanno nel dicembre 2015 con un’assemblea mondiale a Roma a cinquant’anni dalla conclusione del Concilio.
Vittorio BellaviteEmma CavallaroGiovanni CeretiFranco FerrariRaniero La ValleAlessandro MaggiEnrico PeyrettiFabrizio Truini
Promotori: Agire politicamente; Associazione “Cercasi un fine” (Ba); Associazione Cresia (Ca); Associazione Esodo (Ve); Associazione Mounier (Cr) (Rete dei Viandanti); Associazione nazionale Maurizio Polverari (Rm); Assemblea permanente S. Francesco Saverio (Pa); Associazione Sulla Strada – Attigliano (Vt); Associazione Viandanti (Pr); Beati i costruttori di pace (Pd); Casa della Solidarietà – Quarrata (Pt) (Rete dei Viandanti); Centro internazionale Helder Camara (Mi); Chicco di Senape (To) (Rete dei Viandanti); Chiesa-Città (Pa); Chiesa Oggi (Pr) (Rete dei Viandanti); Cipax (Rm); Città di Dio – Invorio (No) (Rete dei Viandanti); Comunità cristiana di base di S.Paolo (Rm); Comunità Cristiane di Base italiane; Comunità del Villaggio artigiano (Mo); Comunità di base delle Piagge (Fi); Comunità di Mambre – Busca (Cn); Comunità di S.Benedetto (Ge); Comunità di S. Rocco (Ca); Comunità ecclesiale di S. Angelo (Mi); Comunità La Collina (Ca); Cnca (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza); Fine Settimana (Vb) (Rete dei Viandanti); Fraternità degli Anavim (Rm); Galilei (Pd) (Rete dei Viandanti); Gruppo ecumenico donne (Vb) (Rete dei Viandanti); Gruppo Promozione Donna (Mi); Il Concilio Vaticano II davanti a noi (Pr) (Rete dei Viandanti); Il Dialogo – Monteforte Irpino (Av); Il filo (Na) (Rete dei Viandanti); Il Guado – Gruppo di riflessione su fede e omosessualità (Mi); Koinonia (Pt) (Rete dei Viandanti; La Rosa Bianca; Le radici e frutti (Ca); Lettera alla chiesa fiorentina (Fi) (Rete dei Viandanti); MIR- Movimento Internazionale per la Riconciliazione; Noi Siamo Chiesa; Nuove Generazioni (Rn); Oggi la parola – Camaldoli (Ar) (Rete dei Viandanti); Ore Undici (Rm); Parrocchia S. Maria Immacolata e San Torpete (Ge); Piccola Comunità Nuovi Orizzonti (Me); Preti del Friuli-Venezia Giulia della Lettera di Natale; Preti operai della Lombardia; Progetto Continenti – Roma; Progetto Gionata su Fede e omosessualità (Fi); Scuola popolare Oscar Romero (Ca); Vasti – scuola di ricerca e critica delle antropologie (Rm); Vocatio – Movimento dei preti sposati. Riviste: Adista; Cem mondialità; Combonifem; Confronti; Dialoghi; Esodo; Il Foglio; Il Gallo; Il Tetto; L’Altrapagina; Missioni Consolata; Missione oggi; Mosaico di pace; Nigrizia; Orientamenti sociali sardi; Popoli; Preti operai; Qol; Segno; Sulla Strada; Tempi di fraternità; Viottoli.
Che bella schiera! Rassodiamola con la nostra partecipazione nel possibile e nell’impossibile! Ausilia

martedì 29 maggio 2012


POESIA DI MARINA SIROLLA--29-5-2012
<< TERREMOTO!!>>

Trema la terra 
sobbalza tutto intorno,
oscilla sensazione di cadere,
panico un boato poi il silenzio.
Attoniti increduli! Il terremoto
risveglia la paura primordiale,
che costringe a fuggire,
non si può ragionare trema tutto dentro.
Il terremoto uccide ferisce 
distrugge crolla il passato 
e non vedi il presente,
edifici storici un frantumarsi di certezze.
Abitudini consolidate la rottura,
di schemi sconvolgimento totale,
delle coscienze che scuote,
ciò che siamo stati fino a quel momento.
Anche l'uomo più freddo impassibile
rimane stordito,
dolore,vite cancellate,
volti stravolti,strappati
dal grembo della terra.
L'uomo che raccoglie l'uomo
e la terra si apre,
emettendo un gemito di dolore,
in pochi minuti distrugge.
Se accadesse a noi!!!!!!!

Grazie, Marina

sabato 26 maggio 2012

Dal sito delle teologhe


LE TEOLOGHE RILEGGONO

IL VATICANO II:

ASSUMERE UNA STORIA,

PREPARARE IL FUTURO

—–

Perle del Concilio di Serena Noceti


                                                                                   «Tu mi hai rapito il cuore con un solo tuo sguardo,
con una perla sola della tua collana!» (Ct 4, 9)
GS 60: La partecipazione propria e necessaria delle donne nella vita culturale sia riconosciuta e promossa.                                                                                   «Tu mi hai rapito il cuore con un solo tuo sguardo,
con una perla sola della tua collana!» (Ct 4, 9)
GS 60: La partecipazione propria e necessaria delle donne nella vita culturale sia riconosciuta e promossa.                                                                                   «Tu mi hai rapito il cuore con un solo tuo sguardo,
con una perla sola della tua collana!» (Ct 4, 9)
GS 60: La partecipazione propria e necessaria delle donne nella vita culturale sia riconosciuta e promossa.

domenica 20 maggio 2012

Alternative femminili o semplicemente "alternative"?


Al seminario di Officina dei saperi femministi, registrato per www.radiodelledonne.org, ci si è chiesto: Come è successo che da ‘regola della casa’ l’economia oggi sia il territorio di potenze finanziarie che giocano a dadi con denaro virtuale condizionando e più spesso spezzando le vite reali e concrete di donne e uomini in paesi che rischiano la bancarotta, o sono ostaggi di poche decine di banche?
Esiste un pensiero alternativo femminile su questo argomento…?
Leggi in www.womens.net il commento di Monica Lanfranco al libro “Prendi i soldi e scappa: Denaro, potere, dono, gratuità. Visioni di donne sull’economia

Mia modesta riflessione PERSONALE:
Siamo in ricerca di pensiero alternativo femminile…. In verità non pochi si fanno la stessa domanda, e l’aggiunta “femminile” ha valore come lo hanno tutti gli altri tentativi alternativi. Io vorrei far nascere dal nulla (come il Creatore) PERSONE NUOVE, sperando nella storia che le ha suscitato nei passagi culturali, frutto, a volte, di una necessità storica. E’ sul clima culturale che abbiamo possibilità di incidere con le nostre analisi, femminili e non.

venerdì 18 maggio 2012


Libri, maggio 2012 di Tiziana Bartolini in www.womennews.net

 

Libere sempre, Einaudi, l'ultimo libro di Marisa Ombra

 

Una lettera, amorosa, alle donne di domani perchè il futuro sono loro. [leggi  giù il “secondo me” e possibilmente di' la tua]


Settantatre sono gli anni di differenza tra Marisa Ombra e una giovane interlocutrice. Quando compiva i suoi 14 anni, nel “lontanissimo 1939”, la Seconda guerra mondiale irrompeva nella vita che “si svolgeva nella più assoluta normalità” mentre “le quattordicenni di allora si preoccupavano intensamente delle stesse cose che stanno in cima ai tuoi pensieri di oggi”. Il mondo era sconvolto da una violenza disumana e l’anoressia era stato il suo rifiuto dell’evidenza, la “difficoltà a spiegarsi il mondo e l’assenza di ragioni per esistere e nessuna motivazione per immaginare un futuro”. Lo scossone arriva dal padre, che coinvolge “tutta la famiglia nel lavoro clandestino preparatorio degli scioperi del ’43, quelli che, insieme allo sbarco degli Alleati in Sicilia, avrebbero decretato la fine di Mussolini”. Con la lotta partigiana guarì l’anoressia e “molti altri problemi che stavano agitando la mia adolescenza. Per esempio il come e il chi volessi essere”. Si osserva, Marisa Ombra, e si descrive, da staffetta, in un lavoro “solitario e perciò molto pericoloso”, accompagnato dalla paura di sbagliare ma anche da un sentimento di “potenza”. Arriva il parallelismo con l’oggi, il messaggio alla giovane con la quale conversa Ombra: “ a tutte si presenta il momento in cui è obbligatorio scegliere i mattoni sui quali costruire la propria vita”, i “fondamentali”. Tra questi, la libertà, assaporata in momenti o situazioni apparentemente banali, come “camminare da sola lungo i crinali e i sentieri delle Langhe”. E poi la bellezza della solitudine. Come si può spiegare il fascino della solitudine a giovani che sono ‘liberi’ di vedersi a qualsiasi ora, che si telefonano e si scrivono continuamente? Ma sono i momenti di rottura, con le consuetudini e con le tradizioni, quelli su cui maturano nuove consapevolezze, e le ragazze che - come Ombra - avevano scelto la lotta partigiana, insieme ai pericoli vissero (e inventarono) nuove modalità nei rapporti con gli uomini. “La Liberazione aveva liberato molte cose. Aveva rotto le gabbie… Ci si parlava. Si imparava a vivere in libertà”. Ma era solo l’inizio. “Il cammino per far diventare ordinarie quelle regole straordinarie si è rivelato lungo e tortuoso”, e l’impegno delle donne non è mai venuto meno.
Quali sono i miti della tua generazione, cara, giovane amica? La domanda non arriva per caso, da parte di chi ha vissuto tutta la vita innamorata di un mito: “L’errore più grande”, scrive Marisa Ombra, che poi ha fatto la grande fatica di “smitizzare il mito senza rinunciare alla passione” mantenendo fermi due punti: libertà e responsabilità. Eccoli, i ‘fondamentali’, spiegati a chi è nato sotto l’imperio del mito dell’estetica e del corpo in vendita. Apri gli occhi, cara, giovane, amica e, abbandonando la solitudine dell’automobile, prova la gioia di incontrare sull’autobus “una vasta umanità, varia e ricca di cose diverse da quelle che conosci”. Marisa Ombra passa la parola alla giovane e (per ora) silente amica, parte di quella “metà del mondo che è emersa”, meraviglioso “auspicio che già da solo basta a restituirti un futuro”. (T. B.)

Secondo me
E’ sempre così: quando si coltiva un mito, nel momento del ‘fare’ ci pare di poter trasferire il mito in realtà, e godiamo uno spezzone di libertà che diventa il parametro del nostro ancoraggio esistenziale. Ovunque vedo la fede in un mito; altrimenti vedo di peggio: la disillusione più nera e disarmante. Da pate mia cerco di liberarmi continuamente di ogni assoluto e di restituire alla fetta di quotidiano il buoN pane di una ricerca appassionata di verità. La frase “la verità vi farà liberi” non significa mitizzare la stessa verità, altrimenti il circolo vizioso mette subito una sua radice; significa PREGUSTARE UNA VERITA’ SAPENDO CHE NON è LA LIBERTA’ .
Un’altra nota: “le donne saranno il futuro”? No ma le donne assieme agli altri…
Ausilia 

venerdì 11 maggio 2012

Ai funerali del prete sposato Stefano Gastaldi massiccia e cospicua presenza della gerarchia ecclesiale. Trionfo della sua linea moderata in difesa dell'istituzione? o un modo, come è stato detto d suoi compagni/e di viaggio, per lavarsi la coscienza rispetto all'intransigente forma di emarginazione a cui è condannato chi 'non sparisce come prete'?
Le donne purtroppo in maggioranza aiutano il marito prete sposato a farsi i fatti suoi.... Poi ci sono le testarde-sofferenti donne-nascoste aspiranti a sposare il 'loro' prete che guastano le feste, perché non vogliono scomparire e intanto non sanno adottare le strategie giuste... Poi ci sono pochissime mogli pronte, come me  ad ESSERCI QUALI MOGLI DI UN PRETE.
Ma, almeno io non voglio le onoranze funebri dell'ufficialità gerarchica. e forse non farebbero mai ciò che hanno fatto per Stefano, ostinato nella fedeltà, per lui sinonimo di non-denuncia leale, anche se non irrispettosa.
Ausilia

lunedì 7 maggio 2012

“L’unione laica contro tutte le discriminazioni”



Pubblico per conoscenza quanto bolle nella pentola delle donne: è cosa doverosa informarsi su queste iniziative che ci permettono di collegarci, e possibilmente in maniera concreta, con CHI OPERA PER IL BENE COMUNE. Esiste una società civile che tende a divenire tale realmente, Ausilia:

"Care Amiche e Amici,
è’ con piacere che  Pari o Dispare vi invita giovedì 10 maggio a partire dalle ore 18.30, a Milano, presso il Mondadori Multicenter in via Marghera 28,  a un evento organizzato da Pari o Dispare e da Equality Italia sulla lotta alle discriminazioni.
Il titolo dell’incontro è:
“L’unione laica contro tutte le discriminazioni”

 Programma:
 I panel
I diritti di tutti e le confessioni religiose
Introduce: Rosaria Iardino, Equality Italia

Emma Bonino, Vice Presidente del Senato e Presidente Onoraria Pari o Dispare
Aurelio Mancuso,  Presidente Equality Italia
Daniele Nahum, Vice Presidente Comunità ebraica Milano
David Piccardo, Coordinatore CAIM
Modera il dibattito: Cristina Sivieri Tagliabue, giornalista 
II panel
Nuovi strumenti e nuove alleanze per combattere le discriminazioni multiple

Introduce e modera: Valeria Manieri, Pari o Dispare
Cristina Molinari, Presidente Pari o Dispare
Yuri Guaiana, Segretario di Certi Diritti
Marilisa D’Amico, consigliera comunale Pd Milano
Rosaria Iardino, Equality Italia
Michael Blanga Gubbay, Responsabile BEST (Bocconi Equal Students)
Al termine dell’evento  vi sarà una cena con tutte le socie e i soci di Pari o Dispare e con chi abbia voglia di unirsi a noi.
Per informazioni e adesioni scrivi all’indirizzo mail:  segretariapod@gmail.com
Vi ricordiamo che sempre il 10 maggio Pari o Dispare sarà presente con altri due incontri a Milano:
La mattina dalle ore 10.30, presso l’Università Bocconi in un incontro sulle discriminazioni di genere, donne e lavoro cui parteciperanno la Segretaria di Pari o Dispare Valeria Manieri, la Professoressa Paola Profeta, la Vicedirettore Corriere della Sera e autrice del blog La 27esima ora Barbara Stefanelli
Il pomeriggio un prestigioso appuntamento, a partire dalle ore 15.30, nell’aula Magna Bocconi (via Gobbi 5) sullo sviluppo sostenibile, sotto tante accezioni, organizzato da CReSV Centro di Ricerche su Sostenibilità e Valore dell’Università Bocconi, Fondazione Ernesto Illy, Centromarca e Corriere della Sera, che vedrà tra i molti importanti relatori anche il Premio Nobel Amartya Sen ed Emma Bonino, Vice Presidente del Senato e Presidente Onoraria di Pari o Dispare. Speriamo di vedervi numerose".
Cristina Molinari,  Presidente Pari o Dispare

venerdì 4 maggio 2012

L'eucarestia senza prete?


Dissento prima di pubblicare. Si tratta di correttezza. Siamo liberi di vivere la fede nel miglior modo che ci è possibile, ma di non fare della propria libertà un modello che intacchi l’istituzione ecclesiale. E non per idolatrare le sue “leggi”, bensì per non diventare setta-contro. LA CHIESA CAMBIERA’ NELLA MISURA IN CUI LE NOSTRE NOVITA’ saranno presentate senza la pretesa di scardinare con arroganza l’esistente.

 

Austria: premio ai “disobbedienti”. E il movimento rilancia l’eucarestia senza prete  (Ludovica Eugenio Adista n. 17/2012)

La Pfarrer-Initiative, l’iniziativa dei preti austriaci promotori nel giugno 2011 di un “Appello alla disobbedienza” (v. Adista nn. 55 e 65/11), ha ricevuto, il 22 aprile scorso, il Premio Herbert Haag 2012 per la libertà nella Chiesa. A ritirare il premio, consistente in 10mila euro e promosso dalla omonima Fondazione – creata nel 1985 dal professor Herbert Haag, docente di teologia all’Università di Tübingen, e attualmente presieduta dal teologo Hans Küng –, è stato il fondatore dell’Iniziativa, p. Helmut Schüller. Motivo del conferimento: aver raccolto l’«emergenza pastorale» derivante dalla sempre più grave carenza di preti nella Chiesa cattolica e «averla affrontata con affermazioni chiare e azioni coraggiose e decise».
Qualche giorno prima del conferimento del premio, la teologa tirolese Martha Heizer, che qualche mese fa aveva sposato la proposta dei “disobbedienti” di rendere possibile l’eucaristia senza sacerdoti grazie a forme private di celebrazione (v. Adista n. 67/11) – scontrandosi così con il netto disaccordo del vescovo di Innsbruck mons. Manfred Scheuer che l’aveva condannata come prassi da riferire immediatamente in Vaticano, annunciando inoltre l’avvio di un’indagine preliminare in proposito –, ha deciso di lanciare il guanto della sfida al Vaticano, affermando la propria volontà di andare avanti nel suo progetto, a costo di incorrere nella scomunica.
In realtà, Heizer non vuole parlare di «eucaristia privata» ma di «messa nella chiesa domestica», come ha puntualizzato in un’intervista al quotidiano austriaco Der Standard (6/4) in cui annunciava di voler celebrare in questo modo le liturgie del triduo pasquale. Non si tratta, ha sottolineato, di imitazioni dell’Eucaristia, come si vuole far credere: «Siamo cinque ed ogni volta è sempre diverso. Sediamo intorno a un tavolo. È una normale celebrazione dell’Eucaristia, come in parrocchia. Usiamo solo la Bibbia, come testo. Preghiamo spontaneamente e personalmente. Abbiamo pane e vino e chiediamo allo Spirito di trasformarli, e di trasformare anche noi. Mangiamo e beviamo insieme, cantiamo e preghiamo molto». «Non mi importa ricevere un riconoscimento dall’esterno», ha aggiunto. «Per noi si tratta di un’Eucaristia, ne siamo felici e ci fa bene». «Nella Bibbia, Gesù ha detto “Prendete e mangiate”, non “Prendete e mangiate quando c’è un prete”», ha aggiunto. «Il cambiamento viene dal basso». A giudicare da quanto afferma la stessa Martha Heizer, la piccola comunità è già incorsa in un interdetto, ossia una sorta di scomunica comunitaria, con la quale i componenti sono esclusi dalla celebrazione di atti pubblici. Potrebbero, tuttavia, essere individualmente colpiti da scomunica.
Dal canto suo l’iniziativa dei parroci austriaci ha incassato anche la solidarietà del Movimento internazionale “Noi siamo Chiesa”, che ha affermato, in un comunicato diffuso in occasione del settimo anniversario dell’elezione al soglio pontificio di Benedetto XVI, che «il dialogo nella Chiesa è il solo modo di superare la profonda crisi mondiale attuale nella Chiesa cattolica». L’«anno della fede» lanciato per il 2012, si legge, deve diventare anche un «anno di dialogo»; invece di esigere un’obbedienza cieca, tutte le questioni contenute nell’appello della Pfarrer-Initiative dovrebbero essere esaminate attentamente una ad una, e non nel loro insieme.
Nel frattempo, uno dei leader dei parroci “disobbedienti”, Peter Paul Kaspar, cappellano dell’Accademia e degli Artisti di Linz, ha scritto una lettera aperta all’arcivescovo di Vienna nonché presidente della Conferenza episcopale austriaca card. Christoph Schönborn, in merito al caso di Florian Stangl, il giovane omosessuale riconfermato dal cardinale stesso nella carica di consigliere parrocchiale a Stützenhofen (v. Adista Notizie n. 14/12): anche questo, ha detto, è un esempio di «disobbedienza», o meglio di obbedienza alla propria coscienza invece che alle leggi romane. «Il fatto che lei – si legge nel testo della lettera – ci abbia chiesto di correggere il titolo dell’appello invece di discutere il contenuto la dice lunga sul modo in cui lei intende l’autorità: lei parla dell’obbedienza dovuta a Dio, al suo insegnamento e alla nostra coscienza piuttosto che a lei in persona e al suo ruolo». A proposito del caso di Stangl, Kaspar ricorda che Schönborn «ha chiesto un incontro con un parrocchiano gay, eletto al consiglio pastorale a larga maggioranza, perché vive in una unione registrata con il suo compagno. E ha appoggiato la decisione della parrocchia». Ora è possibile che l’arcivescovo «venga accusato da un tribunale canonico romano. Lei ovviamente aveva già avuto modo di rifletterci e ha deciso di continuare con la sua “disobbedienza”». Cosa che rappresenta «un esempio positivo del fatto che un vescovo in carica obbedisce alla propria coscienza anche se la Chiesa o la legge romana stabiliscono altro. Noi approviamo la sua “disobbedienza” come la gratificante responsabilità di un pubblico ufficiale “coscienzioso”».

martedì 1 maggio 2012

Meglio morti che disoccupati?


Leggo attraverso Google:

Meglio morti che disoccupati?

02/05/2012

Il primo maggio è passato in modo amaro. Le manifestazioni partecipate, e il rito sempre più usurato del Concertone sono state funestate da un tragico lutto. Una persona è morta lavorando proprio il Primo Maggio, una tragica novità che non si ricordava a memoria d’uomo. Il suo nome era Vasile Copil, ed era un immigrato rumeno che lavorava per una cooperativa romana.
La morte del povero Vasile rammenta però quanto la Festa del Lavoro sia cambiata drammaticamente nel corso degli ultimi anni. Una volta bisognava difendere la dignità dei lavoratori, mentre ora un’occupazione inizia ad apparire come un privilegio. Nell’Europa piagata dalla grande crisi, dove in molti paesi un terzo dei giovani non svolge alcun tipo di attività, ricevere un salario sembra il lusso che non è e non dovrebbe essere.
Ricevere una paga in modo regolare, la normalità per poter sopravvivere in qualsiasi società basata sul lavoro, è un miraggio per così tante persone che viene scambiata per condizioni inaccettabili.
Diritti sempre più compressi, oppure regole di sicurezza palesemente ignorate e non contestate dai lavoratori per il terrore di perdere l’occupazione.Nell’Europa del 2012 il regresso politico e sociale del lavoro è stato così forte che perfino un povero operaio di 51 anni può apparire un privilegiato a tanti giovani disoccupati da tempo ormai immemore.