martedì 20 marzo 2012

da'pare o dispare'

Interessante capire; ecco perché trasmetto, Ausilia
Care amiche e cari amici,
E’ passata una settimana dall’8 marzo, le mimose sono appassite e si corre il rischio di aspettare un altro anno prima di riparlare dei temi che interessano le donne italiane.
Colgo quindi questa occasione per fare brevemente il punto su quanto abbiamo realizzato in questi primi mesi del 2012 come POD, quali sono le riflessioni più interessanti che sono emerse dalla pluralità di iniziative cui abbiamo partecipato nei giorni intorno all’8 marzo e quali sono le iniziative di POD a breve.
Nel mese di gennaio POD ha organizzato l’evento Questione Femminile , Questione Italia con la presenza delle ministra Fornero e numerosi ospiti molto interessanti, di qui trovate registrazione completa su http://www.radioradicale.it/scheda/344395/questione-femminile-questione-italia e abbiamo anche quest’anno registrato una grande affluenza di pubblico ed un forte interesse per il tema del lavoro femminile.
Riporto qui solo una riflessione su alcuni dati che mi hanno colpito moltissimo e in qualche misura stupito: in Italia le donne che si dicono “non disponibili a lavorare “sono il 36,5 contro il 29,4 della media UE e questa percentuale sale nel Mezzogiorno al 46,4 . Ciò che mi ha colpito è che tra le donne che si dicono indisponibili a lavorare per motivi familiari solo il 17,2% , cioè poco più di 300.000, dichiara che se avesse servizi adeguati sceglierebbe di lavorare, mentre ben l’82,2 % dichiara che l’indisponibilità a lavorare NON dipende dall’inadeguatezza o insufficienza dei servizi nell’area di residenza. Si parla 1.200.000 donne. Fermo restando che la disponibilità di servizi è e resta dunque una necessità e che va riconosciuta l’assoluta legittimità delle scelte personali, sarebbe interessante capire meglio il pensiero di queste 1.200.000 donne. Alcune saranno ricche di famiglia, altre avranno dei problemi gravissimi di disabilità in famiglia, ma per la grande maggioranza sembrerebbe che ci sia una totale adesione al ruolo e dovere assoluto di cura della famiglia e una visione del proprio futuro “garantito” o dal patrimonio di famiglia o dal matrimonio, due parole che differiscono curiosamente solo per l’iniziale. I patrimoni oggi tremano anche quando sono significativi e difficilmente riescono a garantire il supporto per una vita longeva, i matrimoni sono invece esposti a separazioni e divorzi e non sempre gli accordi di separazione consentono alla donna, magari matura e priva di un lavoro proprio, un buon tenore di vita.
Sarebbe molto interessante capire a fondo queste motivazioni e fino a che punto l’autonomia economica sia percepita come un obiettivo da perseguire e come garanzia per il futuro o come una alternativa inconciliabile con il ruolo famigliare. Infine bisognerebbe chiedersi se questa cultura sia sostenibile e in linea con i tempi.
Altri spunti di riflessione sono venuti dal Seminario che si è tenuto in Banca d’Italia il 7 marzo , in cui sono stati presentati molti studi importanti, sia sull’impatto che le madri lavoratrici hanno sulla sviluppo dei figli, sia su alcune particolarità del nostro sistema fiscale che scoraggia, paradossalmente proprio le donne nelle famiglie meno ricche, a entrare nel mercato del lavoro (vedi: http://www.bancaditalia.it/media/notizie/gender/interventi).
Infine abbiamo partecipato come POD ad un incontro presso la Direzione Rai, promosso dal Presidente del Comitato Pari Opportunità della Rai, M. Pia Ammirati, cui hanno partecipato la ministra Fornero, Emma Bonino e La Direttrice Generale Rai Lorenza Lei e a cui sono state invitate , per la prima volta , le varie associazioni che in questi anni si sono attivate per chiedere una rappresentazione delle donne meno stereotipata e più in linea con la realtà. Anche in questo caso la signora Lei si è impegnata ad attivare l’Osservatorio di Pavia per il monitoraggio e a attivare delle iniziative di programmazione più innovative.
Per il futuro: stiamo organizzando due eventi sui servizi innovativi a Milano e a Salerno per i quali riceverete presto l’invito e vorremmo riattivare il dibattito sulla pubblicità consapevole con il coinvolgimento dei principali attori di mercato.
Infine avete riceverete presto la convocazione dell’assemblea di aprile, cui spero potrete partecipare, perché sarà un’occasione preziosa di dibattito e coinvolgimento

Nessun commento: