martedì 14 agosto 2012


Università degli studi “Roma 3″ Lecce 10 -14 settembre 2012
Organizzata in collaborazione con la Comunità delle Benedettine di Lecce
“Diamo corpo al futuro” è un invito a vedere che cosa c’è di nuovo senza lasciarsi abbagliare dai nuovismi, dalle false immagini e dalle idee stereotipate, che riconducono inevitabilmente a percorsi già visti e già sperimentati o al grottesco di un eccesso indecente che è altro dall’oltre del dicibile. Diamo corpo al futuro,  suggerisce invece un impegno in prima persona: anima e corpo, e suggerisce anche che il futuro ha bisogno di un corpus, fatto di tradizione, di genealogie ricostruite, di un metodo che sa farsi giustizia disdegnando tutto ciò che confonde il giudizio sulle cose e ritornando all’essenziale. Un futuro non come orizzonte imprecisato, ma nutrito come corpo generato. Abbiamo bisogno di questo futuro che si incarna, tanto più che in tempi di crisi sembra essere inghiottito nel vortice della sottomissione economica ogni altro interesse e prospettiva. E persino il futuro può sembrare asservito   e revocato, se diventa ipotesi astratta, tratta fuori dai corpi,  se è  misurato solo con il criterio dell’utile e del profitto. Vogliamo invece rendere il futuro meno astratto cominciando con il riconoscere quanto c’è già di nuovo, e come  le strategie di libertà e le vere e proprie riforme civili che le donne sanno attivare e che continuano a inventare di fronte a rapporti di forza, possono produrre cambiamenti epocali Vogliamo evidenziare quell’eccellenza femminile che ha saputo e sa costruire percorsi impensati di felicità anche ribaltando il consueto rapporto tra denaro, lavoro, benessere economico e politiche di inclusione\esclusione. Nella crisi che le società di mercato stanno attraversando, la relazione tra le generazioni di donne ha costruito una continuità di desiderio di politica contro il potere del denaro e contro la violenza dei rapporti che corrompono, le privatizzazioni che escludono, le precarizzazioni che rendono instabili, contro i ricatti dei facili guadagni. Sono temi che appartengono alla filosofia, alla politica, all’economia e alla religione, ma che sono profondamente trasformati da una “differenza” di sguardo e di esperienza e, pertanto, anche in grado di trasformare noi stesse\i e ciò che ci circonda, aprendo a un’azione politica radicale. E’ importante narrare questi percorsi per comprendere quello che accade a ciascuna\o di noi, ma che non riguarda solo noi, e che ci consente di agire con consapevolezza, fiducia e responsabilità politica. La scuola ha come metaquella di sperimentare in gruppo un itinerario che sia insieme culturale, politico, spirituale. Nelle ore pomeridiane, dalle 15 alle 17, prima dell’inizio dei lavori, saranno avviati dei laboratori: uno di discussione e scrittura dei temi affrontati e uno di meditazione e preghiera,  A chi, avendo frequentato tutte le 30 ore di lezioni e seminari, ne farà richiesta, verrà rilasciato un attestato di partecipazione valido per tutti gli usi consentiti dalla legge. Per gli\le studenti dell’Università del Salento che presenteranno anche un elaborato scritto,  l’attestato indicherà anche il numero di crediti che le singole Facoltà avranno deciso di riconoscere al percorso formativo offerto dalla scuola. La scuola è a numero chiuso: 30 posti sono riservati agli\le studenti dell’Università del Salento, 20 al personale docente o tecnico amministrativo dello stesso Ateneo Salentino, 20 agli\le studenti dell’Università di Roma Tre, 40 sono i posti per le\gli esterni.  L’iscrizione prevede un versamento di 150 euro e comprende la cartella dei lavori e le quote per  i pranzi dal 10 al 13 sett. La scuola si impegna a fornire indicazioni su B&B convenzionati per l’occasione al prezzo speciale di  25-30 euro a notte. Per gli\le studenti e per il personale dell’Università del Salento la quota di iscrizione ammonta solo a 30 euro. La comunità delle Benedettine collabora all’iniziativa offrendo la collaborazione editoriale e l’organizzazione degli incontri comuni. La presente edizione ha fruito del contributo FIDAPA  BPW Italy-Commissione Nazionale Donne Politiche Sociali e Pari Opportunità.

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