sabato 9 marzo 2013

Nel dopo voto


Il mio commento all'articolo pubblicato nella news de "Il Paese delle donne": Mai tante donne.... in http://www.womenews.net/spip3/spip.php?article11398

L'articolo pone in rilievo aspetti interessanti della questione
Da parte mia questa considerazione: nessun processo di trasformazione fa storia in senso alto se non è accompagnato da uno sguardo - da parte degli agenti attivi della trasformazione - attento ai processi in atto; non ci sono forzature che resistono alla 'necessità' della storia. E qui forse è il caso di ricordare il vecchio motto: historia docet.

Mi chiedo se in questo momento delicatissimo della storia d'Italia (e non solo) l'urgenza immediata non sia
a) il fattore economia-reale: se si muore di fame, non c'è discorso di genere che tenga. Detto questo, non bisogna dimenticare che la società patriarcale è la più dura a morire; infatti le donne che contano hanno un comportamento analogo a quelli degli uomini maschi;
b) il fattore 'giovanilismo ignorante', che non si accorge come i e le giovani siano pappagalli dei più anziani;
c) se un sano ritorno alla sapienza popolare e non, non possa essere più promettente di tutti gli appelli populisti alla 'pancia' della gente;
d) se l'arroganza storica dei presunti vincitori - ti pica quella della sinistra italiana - non sia altrettanto perniciosa quanto la pigra consuetudine di coloro che aspettano di rifarsi della sconfitta dei primi;
e) se non sia il caso, non di voltare pagina frettolosamente, bensì di cogliere i semi di novità che ci sono SEMPRE nel vecchio per dare sviluppo positivo al nuovo che si annuncia.

1 commento:

Armando Zecchin ha detto...

Anch'io mi abbandono allo sfogo per corroborare il tuo. Penso alla Boldrini che appena insediata ha provveduto al ridurre i costi della camera senza toccare gli stipendi dei deputati e soprattutto del personale (1500 persone). Lei ha ridotto sì i costi ma delle imprese di pulizia e altri servizi che ridurranno, certante le ore di lavoro dei miserabili che vi lavorano.
Sai quanto prenderebde un usciere della Camera? Non meno di 5.000 e per 15 mensilità. Va in pensione a 51 anni con non meno di 6000/10.000 mila €. L'usciere che è l'ultimo della scala salariale.
E nessuno osa denunciare ciò, tanto meno la Boldrini.... e qui a Torino 5.000 persone vanno alla mensa dei poveri o dormono sotto i portici.
La Annunziata, essendo stata presidente della Rai continua a percepire lo stipendio di presidente perché anni addietro lo hanno stabilito i diversi presidenti che si susseguivano.... nessuno protesta perché quelli hanno in mano le leve del dire...
a.Z