E' stato detto: La bellezza salverà il mondo. Una frase, questa, le cui versioni sono tante, ma che resta incomprensibile, almeno a me, se si immagina la bellezza immobilizzata in una tesi, impressa in una visione, considerata un modo di essere, attribuita ad un fatto o persona. Platone è il primo Maestro che l'ha figurata come pura idealità-realtà sempre al di là, irraggiungibile molla delle aspirazioni umane verso l'assolutezza della perfezione, tutt'uno con l'Essere.Ormai non mi fermo a nessun modo di parlare della bellezza da parte dei mistici che m'incantano, anche se mi ha dato uno scossone la Weil quando la vede come manifestazione di Dio, mezzo privilegiato per accedere alla vera Realtà.
Ecco la mia suggestione di oggi:In un mondo opacizzato dal dolore e dal male,
aleggi Spirito di Dio e con lieve tocco
mi dài leggerezza per trasportarmi
verso lidi ignoti, mai uguali a se stessi.
Mi piace il tuo non ripeterti mai,
il tuo sottrarmi alla corsa del tempo
e ad un immobile eterno, per farmi gustare
l'incanto di un istante sempre NUOVO.
Mi fai abitare sulla scia di un Tempo
senza tempi senza confini senza assoluti
Oh Unità del Tutto, Uno e Plurale,
Continuum effuso nella necessaria
libertà dell'Amore
Ausilia
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