sabato 4 giugno 2011

Giudizi da fan e pregiudizio di una rompi....

"L'esperienza del «deserto» che la Zarri vive non è di tipo penitenziale, ma è fatta «di pacificazione, di gioia, di fiori». Le stagioni «sono maestre di vita». Il clima dell'intero libro è fatto di queste atmosfere. Osservazioni naturali, riflessioni, pause, silenzi. «Viene il momento in cui l'età ci ammonisce a stare di più in silenzio e con noi stessi», scrive la Rossanda. La Zarri avvertì precocemente quella stagione ma ne ricavò una forza comunicativa che, ripensata oggi, turba e commuove. E continua a fare sentire la sua eco". Massimo Tedeschi

Conosco benissimo la Zarri. Condivido molto quanto afferma la Rossanda
Ausilia (che riconosce come valida l'esperienza di vita della Zarri, ma conserva il pregiudizio su chiunque raggiunga una certa visibiltà: la celebrità danneggia anche le persone che la meritano, e avrebbe preferito che il silenzio della stessa fosse stato meno circondato dall'alone di primadonna (Chi si scandalizza di questo giudizio, conferma indirettamente quanto affermo).

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