martedì 24 gennaio 2012

Da noidonne.org.


La  proposta di legge Tarzia  sui consultori familiari 
Sintesi  esplicativa
Mira  a riformare e riqualificare, 
in  maniera adeguata, i consultori familiari, 
attribuendo  ad essi, in ottemperanza di quanto stabilito  anche dalla Costituzione e dalla L.405/75,  funzioni interdisciplinari di  
consulenza,  
intervento,  
prevenzione 
per la famiglia,  per la coppia, per la donna.  
 ed organizzazione
Legge  n. 194/78  
art.  1:
lo  Stato garantisce il  diritto alla procreazione  cosciente e responsabile,  riconosce il valore  sociale della maternità  e tutela la vita  umana dal suo inizio. L’interruzione volontaria della gravidanza non è mai un mezzo per il controllo delle nascite.
art.  2:
Il  colloquio nel consultorio  deve essere teso a  rimuovere le cause che  inducono la donna all’interruzione  volontaria di gravidanza. I consultori possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione di associazioni di volontariato.
art.  5:
Il  consultorio dovrà esaminare  le possibili soluzioni  dei problemi proposti,  per aiutare la donna  a rimuovere le cause  che la porterebbero  alla interruzione della  gravidanza.



 
La  proposta di legge non intende eliminare  i consultori, né tanto meno vuole in  qualche modo etichettarli come esclusivo dominio  di una certa parte sociale  
anzi,  al contrario, ripropone una matrice pluralistica  per una più ampia partecipazione interdisciplinare  che comprenda ciascun operatore sociale. 
I  consultori pubblici continueranno ad esistere

ma, in più, si potrà accedere anche a consultori promossi da associazioni e dal
volontariato, perché le donne possano essere libere di scegliere
il consultorio che vogliono
.
PIÙ  CONSULTORI  = + POSSIBILITA’ + AIUTO+ LIBERTA’
 PER OGNI DONNA
Legge  regionale n. 32/2001, Norme per il sostegno  alla famiglia, tra gli obiettivi di cui  all’art. 2, si elenca una serie di  adempimenti : 
la  garanzia del diritto  a formarsi una famiglia, 
la  salvaguardia della gravidanza  e del nascituro 
dal  momento del concepimento  al parto, 
la  rimozione di eventuali  ostacoli alla gravidanza,  di ordine abitativo,  lavorativo ed economico.
Pertanto,  la proposta di legge Tarzia 
si  prefigge lo scopo di ridisegnare le procedure  consultoriali di assistenza 
e  consulenza alla famiglia, alla maternità 
e  alla donna in difficolta’ per una gravidanza,  distinguendo due autonomi procedimenti.
Il  primo, un procedimento non tecnico-sanitario, ma inteso come percorso di socializzazione – nel senso di ricondurre in seno alla società – delle problematiche. 
accoglienza,  
consulenza  
e sostegno.  
Le parole d’ordine
che  caratterizzano questa fase sono
Dopo  l’ascolto, il consultorio propone alla donna  e alla coppia, con adeguati consigli interdisciplinari,  il riconoscimento del valore primario della  vita, della maternità 
e  della tutela del figlio concepito, predisponendo  eventuali aiuti 
anche  di carattere economico.
La  struttura di questo procedimento consente una  fruttuosa collaborazione 
tra  qualificate 
organizzazioni  sociali, 
associazioni  di volontariato, 
istituzioni  pubbliche 
e  strutture consultoriali non pubbliche, 
senza  che vengano in alcun modo 
negati  o limitati i diritti della donna.
Qualora  la donna non accolga le proposte avanzate  nella prima fase, si aprirà, previa verbalizzazione  anonima del dissenso informato, il secondoprocedimento:  
a  disciplinare questa seconda fase è chiamata  la già citata legge sull’interruzione volontaria  della gravidanza n. 194/1978.
La  proposta di legge Tarzia
prevede,  tra l’altro, l’istituzione di:  
fondi  regionali 
per  la famiglia e la maternità 
  un comitato di Bioetica
indipendente  per la valutazione
dei  servizi consultoriali  .
LEGGI  IL TESTO DELLA PROPOSTA DI LEGGE
E POI SCEGLI TU!

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www.olimpiatarzia.it

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