La
proposta di legge Tarzia sui consultori familiari
Sintesi
esplicativa
Mira a riformare e riqualificare,
in
maniera adeguata, i consultori familiari,
attribuendo
ad essi, in ottemperanza di quanto stabilito
anche dalla Costituzione e dalla L.405/75,
funzioni interdisciplinari di
consulenza,
intervento,
prevenzione
per la famiglia,
per la coppia, per la donna.
ed organizzazione
Legge n. 194/78
art. 1:
lo Stato garantisce il diritto alla procreazione
cosciente e responsabile, riconosce il valore
sociale della maternità e tutela la vita
umana dal suo inizio. L’interruzione volontaria della gravidanza non è mai un mezzo per
il controllo delle nascite.
art. 2:
Il colloquio nel consultorio
deve essere teso a
rimuovere le cause che
inducono la donna all’interruzione
volontaria di gravidanza. I consultori possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione di
associazioni di volontariato.
art. 5:
Il consultorio dovrà esaminare
le possibili soluzioni dei problemi proposti,
per aiutare la donna
a rimuovere le cause che la porterebbero
alla interruzione della gravidanza.
La proposta di legge non intende eliminare
i consultori, né tanto meno vuole in
qualche modo etichettarli come esclusivo dominio
di una certa parte sociale
anzi,
al contrario, ripropone una matrice pluralistica
per una più ampia partecipazione interdisciplinare
che comprenda ciascun operatore sociale.
I
consultori pubblici continueranno ad esistere
ma, in più, si potrà accedere anche a consultori promossi da associazioni e dal
volontariato, perché le donne possano essere libere di scegliere
il consultorio che vogliono.
ma, in più, si potrà accedere anche a consultori promossi da associazioni e dal
volontariato, perché le donne possano essere libere di scegliere
il consultorio che vogliono.
PIÙ CONSULTORI = + POSSIBILITA’ + AIUTO+ LIBERTA’
PER OGNI DONNA!
PER OGNI DONNA!
Legge
regionale n. 32/2001, Norme per il sostegno
alla famiglia, tra gli obiettivi di cui
all’art. 2, si elenca una serie di
adempimenti :
la garanzia del diritto
a formarsi una famiglia,
la salvaguardia della gravidanza
e del nascituro
dal momento del concepimento
al parto,
la rimozione di eventuali
ostacoli alla gravidanza, di ordine abitativo,
lavorativo ed economico.
Pertanto, la proposta di legge Tarzia
si
prefigge lo scopo di ridisegnare le procedure
consultoriali di assistenza
e
consulenza alla famiglia, alla maternità
e
alla donna in difficolta’ per una gravidanza,
distinguendo due autonomi procedimenti.
Il primo, un procedimento non tecnico-sanitario,
ma inteso come percorso di socializzazione – nel senso di ricondurre in seno
alla società – delle problematiche.
accoglienza,
consulenza
e sostegno.
Le parole
d’ordine
che caratterizzano questa fase sono
Dopo l’ascolto, il consultorio propone alla donna
e alla coppia, con adeguati consigli interdisciplinari,
il riconoscimento del valore primario della
vita, della maternità
e
della tutela del figlio concepito, predisponendo
eventuali aiuti
anche di carattere economico.
La
struttura di questo procedimento consente una
fruttuosa collaborazione
tra qualificate
organizzazioni sociali,
associazioni di volontariato,
istituzioni pubbliche
e strutture consultoriali non pubbliche,
senza che vengano in alcun modo
negati
o limitati i diritti della donna.
Qualora
la donna non accolga le proposte avanzate
nella prima fase, si aprirà, previa verbalizzazione
anonima del dissenso informato, il secondoprocedimento:
a disciplinare questa seconda fase è chiamata
la già citata legge sull’interruzione volontaria
della gravidanza n. 194/1978.
La proposta di legge Tarzia
prevede, tra l’altro, l’istituzione di:
fondi regionali
per la famiglia e la maternità
un comitato di Bioetica
indipendente per la valutazione
dei
servizi consultoriali .
LEGGI IL TESTO
DELLA PROPOSTA DI LEGGE
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