martedì 6 novembre 2012

Nella stessa barca...

Mai come ora mi sono trovata nelle condizioni di non sapere quale notizia meriti la priorità per essere pubblicata: l'ingorgo tra politica ed antipolitica, le politiche del momento insufficienti a reggere il peso di cambiamenti che si curano con metodi i quali non tengono conto del senso di impotenza che invade, più che le 'fisime', la concretezza del vivere quotidiano di chi manca del necessario, le prediche ecclesiali il cui contenuto coincide con quello parolaio di ogni Casini di turno, eccetera.
Come dare spazio alla mia sete di spargere, sulla scia di Gesù, un messaggio di speranza e di fede attraverso l'ascolto interiore? non rischio anch'io di associarmi a chi non vuole vedere lo strazio di chi 'non ce la fa'? Allora sula stessa preghiera che mi canta costantemente in cuore si spande una nube di dolore senza via di uscita. Penso che davvero ci avviciniamo con Gesù al luogo dove Gesù consumerà la sua partecipazione al dolore umano. Ma forse proprio nello scoprirci nella stessa barca con lui, non è poca cosa.....

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non è poca cosa... ma a chi giova?
Anna

Ausilia ha detto...

A te prima che a tutti. Nella stessa barca della vita ci siamo tutti, e la barca in cui è Gesù non è altra da quella di tutti, perché Cara Anna, ciascuno ha il suo peso di sofferenza: come non accorgersi che il dolore unisce più delle lusinghiere gioie? Ma, attenzione, il mio non è pietismo o quant'altro, è con-divisione, senza la quale barca affonderebbe. Capisco che le mie risposte sono insufficienti, perché valgono quelle che tu troverai pian piano dentro di te, Ausilia