domenica 24 luglio 2011

Giorni di festa e giorni di vacanza

Nella salita verso la pienezza dell'estate si fa sempre più spazio un giorno-dopo-giorno stanco che lascia attorno a sé tanti vuoti: nella città dai negozi meno attivi, in certe strade che si svuotano, nel senso di ebbrezza che vaneggia in piccole masse di individualità fuse nella stessa voglia di festa, e cioè di eccezione alla regolarità di un tempo uguale a se stesso; ma anche in famigliole che sembrano attraversate dal demone benefico del godimento a tutti i costi; e anche nei luoghi più isolati del riposo che sa di liturgia di un riposo forzato. Mentre in altri posti, 'aristocratici', si celebrano inedite esperienze para-spirituali di benessere, o di sana distensione, o di corale gioiosità. Insomma c'è di tutto.
Quel che si consuma all'interno di luoghi di solitudine è un capitolo a parte. Lo sfoglia pagina a pagina lentamente soltanto chi ci vive, forse preferendo scomparire dalla circolazione per non saper riconoscere nessun luogo che gli apparteneva prima quando poteva con-fondersi tra la gente. La novità delle persone sole è nella loro capacità o incapacità di resistere e non sappiamo come; o forse non vogliamo accostarci al pensiero della desolazione dei pesi portati in un letto o in una inservibile sedia a rotelle. E' certo che feste vacanze riposo divertimento sono fuori dal vocabolario di chi cerca una panca per sedersi, sperduto in un'atmosfera fatta di assenza e di vuoto, o di chi sgrana un rosario in santa rassegnazione, forse aspettando, o almeno sognando di poter aspettare, il ritorno ad una meno amara normalità.
Ausilia  

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