sabato 9 novembre 2013

Ecco l’incipit della Lettera di
Giuliano Ferrara a Matteo Renzi
[Mi chiedo: è mai possibile che chi vuol tenersi aggiornato
debba pagare per leggere tutto, quando gli interessi sono molti?
Io non posso permettermi di appagarli tutti]
9 novembre 2013
Caro Renzi ti scrivo
Caro Leader, di’ la verità: vuoi un mandato per guidare il governo, e fare una cosa mai vista. Non farci vedere il film iraniano con l’erba che cresce, sai che palle, vogliamo un film americano. Sii autentico
Dice, ma che te ne importa? Tu sei preoccupato per Berlusconi, per il sigillo che sarà apposto al ventennio. Sì, è vero, caro Matteo, ma qui siamo abbastanza cresciutelli da capire che la palla è tonda, il paese è uno. Quando W. Veltroni fece un’operazione che assomigliava come una goccia d’acqua alla tua, affiancare e poi inevitabilmente distruggere il governo Prodi per ottenere alle elezioni del 2008, provocate dalla sua iniziativa politica e dal solito pm, la consacrazione della bella politica e di una riforma della sinistra italiana, con promesse sul partito liquido, l’uso non innocente ma ribaldo delle primarie, minacciose possibili rottamazioni dell’intenibile nel Pd, noi lo seguimmo con interesse passo passo.
Credo di aver capito l’essenziale, perfettamente da me intuito
quando la lettera non era stata scritta
e Renzi non si era espresso presso il poco-simpatico Santoro.
Non mi scandalizzo delle sue idee e delle sue ambizioni:
qualcuno ci dovrà provare ad esporsi
contro le rigidità dei vecchi partiti.
Dato che io  dedico tutto il tempo disponibile nello studio
del vangelo, me ne resta poco per la politica.
Eppure vorrei che un giovane anti-ideologico,
anti-bersaniamo e pragmatico come Renzi ce la facesse.
Per lui soprattutto faccio una cosa di cui tutti abbiamo bisogno:
essergli vicina con … la preghiera.
Vi sembro ingenua? o cretina? Fate voi.   




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