domenica 19 gennaio 2014


Sono ben lieta di rendere partecipe la lista di questo blog della prossima uscita del libro di Adriana Valerio (a me ben nota, assieme ai contenuti delle sue ricerche).
Tanto più in un momento in cui in Italia siamo come i pulcini nella stoppa, sia nella politica italiana sia nel modo di reagire alle sue contraddizioni.
Da solita bastian-contraria, debbo confessare che ormai provo disagio di fronte a rivendicazioni femminili da ogni parte esse vengano: in  un momento –forse- in cui c’è da fare qualche passo in avanti o, se vogliamo, all’indietro. Considero fallimentare una impostazione scientifica tesa a testimoniare la presenza femminile anche quando era ignorata di fatto nei luoghi ‘ufficiali’. Ormai tutto è stato detto a riguardo e le donne –parlo delle donne in generale- hanno capito proprio il contrario di ciò che c’era da capire. Vogliono autonomia e ce l’hanno a proprio danno; ma soprattutto non crescono e non fanno crescere la società umana, perché fanno barricate contro gli esseri umani di genere maschile, e per di più  contribuiscono a che si ispessisca l’atmosfera di lassismo nei costumi. Il discorso sul riscatto femminile incoraggia tale ispessimento, per non parlare di altre tristi conseguenze, di cui molte ‘pagate’ dalle donne più fragili.
Perché non cambiare registro e non parlare di chi è svantaggiato/a? perché non preferire ancora una volta il silenzio, dato che SONO PARLANTI I FATTI? Non ci avvediamo che le donne - le illustri in un modo e le sconosciute in un altro – esercitano come sempre un potere sottile, nocivo e pervasivo?
Scaviamo su un terreno più fertile della stessa bibbia (libro dei libri, ma non unico)! Niente progredisce senza una sana immersione nella Rivelazione divina universale, che agisce laddove il cuore umano si apre alla trascendenza. La parola nuova potrebbe provenire da tale rivelazione che chiunque può implorare con la preghiera (e se non ci riusciamo, la colpa è di tutti)
Per favore, non ditemi che anche questo è un discorso improduttivo. O forse lo è perché MANCA LA COLLABORAZIONE a vari livelli.

 
2001-2014 il paese delle donne
E’ in uscita in libreria il 29 gennaio per la collana i campi del sapere, ed. Feltrinelli "Le ribelli di Dio. Donne e Bibbia fra mito e storia", un testo divulgativo, indirizzato anche a non credenti, che affronta tutte le questioni su Donne, Bibbia e Chiesa cattolica sulle quali l’autrice studia e pubblica da anni.
Eva, Sara, Rebecca, Rachele, Lea, Rut, Noemi, Ester, Giuditta, Marta, Maria, la Maddalena, la Samaritana...
Nell’Antico e nel Nuovo Testamento non compaiono solo figure maschili ma anche tante donne. Sono fondatrici di stirpi, profetesse, donne qualunque che si trovano perciò a svolgere un ruolo cruciale, memorabile nella storia della loro comunità e della loro religione. Sono donne che hanno la forza di essere protagoniste del proprio destino. Osano sfidare Dio, come Eva, la madre dei viventi, che trasgredisce l’ordine divino e si assume la responsabilità di una vita autonoma; osano opporsi all’autorità maschile, come Miriam che rivendica il proprio ruolo di profetessa con Mosè, o come Giuditta che uccide il nemico Oloferne; osano anteporre alle leggi umane principi superiori, come le levatrici che salvano Mosè contravvenendo alle leggi del faraone, o come Ester che aiuta il suo popolo sfidando le leggi dell’Impero persiano; osano piegare le leggi maschili a difesa dei diritti delle donne, come fanno Tamar e Rut. Compiono scelte ardite ma sono ugualmente difese e accolte da Dio.
Oltre a loro, ci sono teologhe che hanno letto diversamente il racconto dei testi sacri e ne hanno tramandato un’altra versione.
La presunta inferiorità femminile ricavata dall’interpretazione di certi passi della Bibbia è servita soprattutto a legittimare discriminazione e subalternità della donna, ma non è scontato che questo ne sia l’autentico e unico senso.

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