lunedì 26 agosto 2013

L'improbalile....

Ricevendo dall'Huffington Post questi schizzi informativi, li passo ai lettori di questo blog assieme alle mie osservazioni in rosso

Sarà che tra tacchi a spillo, coordinati delle signore, arredi, camerieri, e rombare di macchine blu, il grido sulla fine della democrazia in Italia si è un po' perso. O sarà che le infinite liti sulle stanze della nuova sede di Forza Italia non danno certo l'idea della fine del mondo. Ma quello che per il Cavaliere è sicuramente un momento difficile (dopotutto è lui il condannato) per il resto appare solo una grande "sceneggiata", un improbabile ressa di aspiranti protagonisti ,che nel momento più complicato della vita del loro leader approfittano della luce dei riflettori per conquistare spazio personale.
Fanno sceneggiata anche i testardi del Pd che non sanno distinguere tra idea di giustizia, la quale deve essere sempre presente, in qualsiasi orizzonte ci si ponga, ed opportunità politica: la politica non è né scienza né ideologia, bensì arte del concreto quotidiano; a me DISPIACE che questo partito sia divenuto improbabile esercito di un leader che non c’è, e, se c’è, preferiscono ignorare.  
A questo punto è lecito chiedersi quale sia il disegno, se c'è, del premier Enrico Letta. Perché ormai è evidente - fin troppo - che il ricatto berlusconiano sul governo sancisce, di fatto, il capolinea politico dell'esperienza di queste strambe larghe intese. È per questo che occorrerebbe aprire una fase nuova, chiedendo al popolo di liberare il paese dal ricatto.
Ecco cosa vogliono persone della povera sinistra di oggi!
In un suo recente post Beppe Grillo ha infilato tra le righe una regola nuova di zecca per il Movimento, una regola che avrà di certo il suo peso nello scenario politico italiano prossimo venturo. Per la prima volta Beppe specifica nero su bianco che, in caso di vittoria alle elezioni, il primo ministro indicato dai cinque stelle sarà una "persona interna".
Ecco cosa può conseguire alla testardaggine di tutti
Atteso che Berlusconi sarebbe solo ed esclusivamente uno delle centinaia di migliaia di persone che beneficerebbero dell'amnistia, ce la faranno i nostri eroi parlamentari a ponderare bene alla ripresa dei lavori a settembre il testo e il contesto in cui sono chiamati a prendere una decisione storica?
Sì, forse c’è da porsi soltanto interrogativi
Si va consumando un suggestivo balletto tra esponenti ed intellettuali del Pdl e del Pd attorno al decreto di amnistia o atto di clemenza, varato il 22 giugno 1946 e scritto di suo pugno dal Guardasigilli, Palmiro Togliatti. E siamo ancora qui: ad una rivoluzione da fare e che è tale se ed in quanto è cambiamento di una classe dirigente assai scadente sul piano culturale
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