Quasi una pagina di diario
Di ritratti molteplici e
variegati, disgustosi e tempestosi, è sminuzzata, oggi 14 maggio, l’offerta
della comunicazione di chi cerca di informarsi.
Potrebbe bastare illustrarne
uno qualsiasi per vederlo riprodotto in altre facce dell’unico caleidoscopio.
Ascolto la trasmissione
radiofonica in diretta dei lavori del Parlamento nel tardo pomeriggio. La
Boldrini sottopone a votazione l’elaborazione di proposte di legge compilate
dai gruppi di lavoro e poi riviste dai membri della convenzione. Ciascuna delle
proposte viene animosamente rintuzzata da interventi ben articolati da parte
degli appartenenti al mov.5stelle. Chiedono che siano evidenziate le modifiche,
precedentemente da loro avanzate, per contrastare la chiara impostazione
proveniente dai gruppi, interessati a difendere i benefici personali. I
movimentisti pretendono che siano rese possibili modifiche atte a rendere tutto
trasparente. Subito bloccati! una volta di brutto; ma alle proteste clamorose
la Boldrini deve cedere per far finire, almeno, l’esposizione della loro
proposta. L’impedimento? Nella fedeltà scrupolosa alle procedure…
Mi invade lo stesso
nervosismo degli accaniti utopisti.
Intanto mi balza nella
memoria, chissà perché, un rammaricato leit motiv del fondatore dell’Istituto
religioso al quale un tempo appartenevo con tutto la slancio della mia
gioventù: “non si possono raddrizzare le gambe ai cani”.
Allora mi rifugio nel mio
lavoro esegetico sul Vangelo della domenica.
Ahimé! Ritrovo analoghi
schemi umani, troppo umani. Ma almeno in questo campo trovo lo spazio per farmi
cantare in cuore la preghiera…
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