Forse
ho ‘afferrato’ l’essenziale per capire il movimento 5stelle attraverso l’intervista
a Crimi, condotta dall’Annunziata, la quale è rimasta allibita per le sue risposte:
segnale che anche lei, come tanti, non aveva capito:
a) Il movimento si muove in un
campo posto fuori dalla logica partitica: è contro OGNI tipo di organizzazione [e
direi che a rigor di logica il movimento non avrebbe dovuto nemmeno protestare
contro lo sproloquio di stampo elettorale di Berlusconi, dallo stesso Crimi
definito ‘contro le istituzioni’]. Dunque via governo fondato sui partiti e,
non potendo fare altro, vigiliamo.
b) E’ importante solo il
metodo per operare a vantaggio di tutti. Al momento, dato che sussistono
partiti, parlamento, senato, gruppi di lavoro eccetera, il movimento si propone
di fare la sua rivoluzione, sia mantenendo il vivo contatto tra la gente, sia controllando,
monitorando ogni proposta condotta in seno al parlamento, in senato, in ogni
altro gruppo di lavoro, sia sottoponendosi ad una estenuante partecipazione ai
lavori, sia con l’esemplarità di una condotta ispirata al principio dell’evitazione
del pericolo numero uno: la trappola del potere. Tale TRAPPOLA si traduce in
trasformazione del servizio in moneta guadagnata e cumulata.
MIA
OSSERVAZIONE
Siamo di fronte all’utopia
pura. La più utopica delle utopie finora costruite, e cioè la ricostruzione
della convivenza sociale sull’unica alternativa: o muoversi sul solco della
storia e cercare volta per volta aggiustamenti dei guasti inevitabili in ogni
costruzione ideologica (ogni schieramento è di sua natura ideologico: quello dell’interesse
personale che ha creato il capitalismo con i suoi continui trasformismi e quello
dell’anticapitalismo che ha avuto il suo epilogo nello stalinismo e nel maoismo).
Il forte richiamo di Grillo
al radicalismo nell’uso del danaro, è di impronta pauperistica. E proprio il pauperismo
fa paura a tutti. Ma potrà DURARE un pauperismo esasperato di fronte ad un
mondo ormai globalizzato in mano al potere di questo o di quel paese; che è
destinato a vivere conflitti sempre più inevitabili; che omologa e divide tutti
e rende, a fin dei conti, inevitabili le guerre? E abbiamo dimenticato che
proprio il marxismo con la sua utopia di uguaglianza assoluta contro la
meritocrazia liberale ha determinato quello che chiamiamo progresso e dal quale
non è esente uno solo dei più rigorosi osservanti dell’idea di uguaglianza [ad
eccezione dei mistici autentici, i quali attingono ad una Fonte soprannaturale]?
E contraddizioni sono presenti nel grillismo (lasciatemelo definire così): non
tanto a causa delle defezioni e relative espulsioni, quanto a causa di quel
mostro dalle sette teste ed un solo cervello evocato da Grillo. L’unico
cervello!!!! Si può continuare a crederne di averne uno proprio quando l’unico
cervello ispiratore si è incorporato nel proprio.
Detto questo, torniamo ai
nostri dubbi sul da-fare-oggi……. Cerchiamo di coltivarli senza ripiegare
passivamente nelle nostre ideologie, nei nostri scoraggiamenti e quant’altro
non offre soluzioni di sorta.
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