domenica 12 maggio 2013


Forse ho ‘afferrato’ l’essenziale per capire il movimento 5stelle attraverso l’intervista a Crimi, condotta dall’Annunziata, la quale è rimasta allibita per le sue risposte: segnale che anche lei, come tanti, non aveva capito:

a) Il movimento si muove in un campo posto fuori dalla logica partitica: è contro OGNI tipo di organizzazione [e direi che a rigor di logica il movimento non avrebbe dovuto nemmeno protestare contro lo sproloquio di stampo elettorale di Berlusconi, dallo stesso Crimi definito ‘contro le istituzioni’]. Dunque via governo fondato sui partiti e, non potendo fare altro, vigiliamo.
b) E’ importante solo il metodo per operare a vantaggio di tutti. Al momento, dato che sussistono partiti, parlamento, senato, gruppi di lavoro eccetera, il movimento si propone di fare la sua rivoluzione, sia mantenendo il vivo contatto tra la gente, sia controllando, monitorando ogni proposta condotta in seno al parlamento, in senato, in ogni altro gruppo di lavoro, sia sottoponendosi ad una estenuante partecipazione ai lavori, sia con l’esemplarità di una condotta ispirata al principio dell’evitazione del pericolo numero uno: la trappola del potere. Tale TRAPPOLA si traduce in trasformazione del servizio in moneta guadagnata e cumulata.

MIA OSSERVAZIONE
Siamo di fronte all’utopia pura. La più utopica delle utopie finora costruite, e cioè la ricostruzione della convivenza sociale sull’unica alternativa: o muoversi sul solco della storia e cercare volta per volta aggiustamenti dei guasti inevitabili in ogni costruzione ideologica (ogni schieramento è di sua natura ideologico: quello dell’interesse personale che ha creato il capitalismo con i suoi continui trasformismi e quello dell’anticapitalismo che ha avuto il suo epilogo nello stalinismo e nel maoismo).
Il forte richiamo di Grillo al radicalismo nell’uso del danaro, è di impronta pauperistica. E proprio il pauperismo fa paura a tutti. Ma potrà DURARE un pauperismo esasperato di fronte ad un mondo ormai globalizzato in mano al potere di questo o di quel paese; che è destinato a vivere conflitti sempre più inevitabili; che omologa e divide tutti e rende, a fin dei conti, inevitabili le guerre? E abbiamo dimenticato che proprio il marxismo con la sua utopia di uguaglianza assoluta contro la meritocrazia liberale ha determinato quello che chiamiamo progresso e dal quale non è esente uno solo dei più rigorosi osservanti dell’idea di uguaglianza [ad eccezione dei mistici autentici, i quali attingono ad una Fonte soprannaturale]? E contraddizioni sono presenti nel grillismo (lasciatemelo definire così): non tanto a causa delle defezioni e relative espulsioni, quanto a causa di quel mostro dalle sette teste ed un solo cervello evocato da Grillo. L’unico cervello!!!! Si può continuare a crederne di averne uno proprio quando l’unico cervello ispiratore si è incorporato nel proprio.
Detto questo, torniamo ai nostri dubbi sul da-fare-oggi……. Cerchiamo di coltivarli senza ripiegare passivamente nelle nostre ideologie, nei nostri scoraggiamenti e quant’altro non offre soluzioni di sorta. 

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