Quando arrivava in casa era una festa. Io ero un ragazzino e lui
raccontava di come la curia genovese gli facesse la guerra. Era stata mia nonna
a informarci per prima di quel prete strano che
faceva delle prediche molto dirette, nessuno ancora lo conosceva, lui diceva
messa nella chiesa del Carmine in un quartiere popolare
immediatamente sotto al quartiere dei ricchi di Castelletto a Genova. Parlava
di poveri, di ingiustizie, di verità, di Gesù come se fosse un uomo tra tanti
uomini, “non sembrava un prete”, così un giorno decidemmo con mio padre di
andare ad ascoltarlo e rimanemmo fulminati, da quel giorno appena potevamo
andavamo da lui e diventammo suoi amici.
Poi venne il giorno dell’anatema e i fulmini del cardinale Siri si
abbatterono sul povero Andrea. Gli diedero del comunista e dell’anarchico.
“Decidetevi”, diceva “o uno o l’altro”. Ci fu una reazione forte, ormai quel
prete coraggioso aveva conquistato tante persone che magari a messa non
sarebbero neanche andate. Stiamo parlando dei primi anni settanta quando c’era
molto fermento e altri preti avevano osato criticare le gerarchie
ecclesiastiche. Si aveva fame di verità e giustizia, come adesso. Finalmente
un parroco timido, appartato ma coraggioso lo accolse nella chiesa di San
Benedetto al porto e lì cominciò la sua avventura di uomo e prete al servizio
di chi ha bisogno di aiuto.
Lui continuava a
venire a casa e raccontava, sempre pronto a sorridere anche nei momenti più
bui. Rideva del cardinal Siri, della inutile magniloquenza del potere politico, del linguaggio borioso di chi sta
più in alto, aveva una passione per mio padre, giornalista de La Stampa, e
solidarizzava con lui quando non gli pubblicavano un articolo cui teneva molto,
tra loro c’era vera solidarietà. Lo ricordo il giorno di festa delle nozze di
mia sorella e il giorno della morte di mio padre, le sue parole calde e
fraterne, quelle di un amico caro. E lo ringrazio ancora.
Per
me pubblicare i suoi ultimi libri è stato un modo per continuare quel rapporto,
e fecondare le idee di quegli anni. Andrea fino all’ultimo ci ha creduto e
allora anche io ci voglio credere fino all’ultimo giorno della mia vita in
segno della nostra amicizia e fratellanza. Con le sue parole e la sua
testimonianza sento che saremo ancora insieme a lottare per un mondo più bello.
3 commenti:
Su Andrea Gallo non mi pronuncio,xkè faccio parte di quei genovesi che non lo hanno conosciuto nel suo quotidiano fare.....i giudizi sono spaccati......xkè se ti capitava che fosse in chiesa con altri preti erano occasioni speciali,come quando c'era qualche funerale ,dei suoi amici ......tipo Fernanda pivano,o Fabrizio De Andrè,o di estrema sinistra,tipo Bertinotti ,Franca Rame ,Dario Fo, o Alba Parietti che sono in vita......so che aveva e faceva tutto a modo suo e x conto suo,era emarginato dalla chiesa ufficiale,senza mai scomunicarlo...praticamente ne era al di fuori...... mesi fa ha fatto cantare Bella ciao ,nella sua chiesetta ai suoi fedeli......su altre cose non mi pronuncio .....so che ha appoggiato i politici di estrema sinistra,i centri sociali,è stato tra i manifestanti,al famoso G8 di genova,dove i danni alla città sono stati enormi...comunque io non posso parlarne nè bene nè male non lo seguivo,xk
.. SPERIAMO CHE CI SIANO SEMPRE PERSONE COME ANDREA GALLO... ANZI, ANCORA MENO TIMOROSE DI SEMBRARE "IRRRIVERENTI" ALLA GERARCHIA... NON E LA CHIESA A DOVER ESSERE DIFESA, MA IL VANGELO!!! GRAZIE SEMPRE DELLE TUE RIFLESSIONI...
C sono parecchi interventi favorevoli su questo prete. il mio parere nel prossimo post.
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