martedì 21 maggio 2013

Opinione

OPINIONE ESPRESSA IN
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Quanto afferma la Menapace è interessante e denso come sempre.
Mi permetto soltanto di esprimere il mio forte dubbio che le donne, o almeno parecchie, oggi, non solo stanno perdendo la scienza della vita quotidiana, ma mostrano segni di debolezza nell'appellarsi ad essa, vantando un primato morale sulla parte maschile, rancoroso e vendicativo, che potrebbe degenerare fino al punto di fare smarrire i tesori cumulati. Non dico che debbano perpetuare l'apartheid, ma è ora - in tutti i campi - di smetterla di sostituire ad un primato un altro. Così facendo non si va da nessuna parte.

3 commenti:

Benedetta Ventura ha detto...

penso che le donne avranno vinto qualche battaglia,ma hanno perso la guerra, .....facendosi odiare dall'uomo....può darsi che il mio sia un pensiero errato...ma è un impressione

Carla Beppe ha detto...

Da sempre la categoria legata al lavoro ri-produttivo, in opposizione a quello che viene definito come produttivo e associato alla mascolinità, è stata quella delle donne. Naturale allora che la battaglia inizi da loro, ma guai a confonderla con una lotta per le donne. Stiamo parlando di una rivendicazione includente, una piattaforma rivoluzionaria che esige lavoro, casa e dignità per tutti. Di riflesso, pur non volendo spesso coscientemente costruire un¹alternativa, questi movimenti stanno cambiando la nostra esperienza della realtà sociale. Ci si riappropria fisicamente e simbolicamente degli spazi pubblici, si cerca una sostenibilità attraverso la creazione di reti glo-cali, che si coordinano globalmente grazie alle nuove tecnologie e si gestiscono localmente attraverso meccanismi di democrazia partecipativa diretta, come le assemblee di quartiere, i gruppi di vicinato ecceteraŠ La politica, quella dei partiti e dei movimenti sociali, tra cui il femminismo, deve aprire il cammino a queste utopie, o rischiamo davvero di fermarci in una zona d¹ombra.

Dora Marucco ha detto...

Concordo con l'opinione espressa